da "Contropotere - giornale anarchico" numero 22 - Aprile 2004 - anno 3

Questa guerra deve finire, maledetti governi e militari


Hanno detto che portavano la pace e la liberazione agli sciti oppressi da Saddam.
Menzogne su menzogne, come le armi di distruzione di massa mai trovate e le tante bugie con cui quotidianamente ci raccontano le cronache di guerra. 
Gli sciti sono massacrati oggi dai loro "liberatori": quelle truppe inviate in Irak come in Afghanistan dai vari stati fedeli agli ordini degli americani. Non erano gli sciti da liberare, le armi o i dittatori da abbattere i motivi della guerra. Essi sono petrolio e spartizione delle enormi ricchezze che passano da quelle parti. 
Sciti, Sunniti, Curdi o Afghani devono solo collaborare alla rapina delle ricchezze delle loro terre, altrimenti sono solo un'ostacolo da eliminare. 
Un nuovo ordine regna quindi in Irak. Gli sciti che intendono esprimere il loro dissenso verso un'occupazione sempre più oppressiva ora sono falciati dalle mitraglie dei soldati americani, spagnoli e italiani. La loro colpa è quella di volere la libertà e la fine dell'occupazione. 
E gli occidentali hanno subito spiegato il loro concetto di democrazia da esportare: chiusi i giornali sciti (troppo antiamericani) ed imprigionati i loro militanti. Questa è la vera democrazia. 
E per chi non si è convinto è venuto il piombo degli americani, poi quello degli inglesi e infine quello degli spagnoli che con una carneficina di manifestanti hanno chiarito quale sia la vera volontà di pace del nuovo premier del centrosinistra iberico Zapatero, si proprio quello che ha vinto le elezioni promettendo di mandare via le truppe dall'Irak, per poi precisare poco dopo che le avrebbe solo spostate in Afghanistan. 
I militari italiani non sono stati a guardare e hanno messo molto impegno a sterminare irakeni, e tra questi donne e bambini. E poi centrodestra e centrosinistra ci dicono che le truppe italiane sono solo in missione umanitaria e di pace. 
La verità e che anche l'Italia è in guerra, come lo è stata nel 1999 quando aggredì la Jugoslavia, e le sue sono truppe di occupazione che reprimono la popolazione e permettono la rapina delle ricchezze di quelle terre. 
Questa guerra non deve continuare. Obiettivo primo di tutte le forze di base (sindacali e sociali) che non vogliono essere complici di questa cultura di guerra e di morte, è quello di passare all'azione per boicottare e fermare la macchina militare e l'apparato politico ed economico che la sostiene. 
Con la scusa della guerra hanno costruito, in Italia come nel resto dell'Europa, anche un fronte interno dove tutto viene militarizzato e controllato. Imposta una "economia di guerra" ai danni dei lavoratori e delle classi più deboli. 
Un enorme campo di concentramento dove spesso a falsi predicatori di pace è affidato il compito di fare da kapò contro gli antimilitaristi e i reali oppositori. Una a una ci stanno privando delle nostre libertà (in nome di una maggiore sicurezza che è solo inganno). La verità è che saremo sicuri solo in un mondo di pace e di libertà. Torniamo a manifestare ovunque imponiamo il ritiro delle truppe da tutti i fronti di guerra occupiamo e boicottiamo i centri del potere militare, economico e politico costruiamo un grande SCIOPERO GENERALE INTERNAZIONALE PER FERMARE QUESTA GUERRA

Segreteria Nazionale USI-AIT 
(Careri Gianfranco) 
usi-ait@ecn.org 


 

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