1° Maggio a Torino
Nel corso del tradizionale corteo del 1° maggio, che a Torino parte da piazza Vittorio Veneto e si conclude in piazza S. Carlo, gli Squatter si sono dedicati ad un'intensa opera di controinformazione attraverso l'attacchinaggio serrato di manifesti che riguardano “la critica al mito del lavoro, la denuncia degli assassini di Stato di Sole e Baleno e la libertà per l’anarchico Marco Camenisch. Tutta via Po, piazza Castello e via Roma sono state foderate di quei manifesti che il potere non ama vedere nel cuore delle sue città, manifesti per cui elargisce pesantissime sanzioni pecuniarie e ingaggia apposite squadre di "stacchinatori".
Per qualche giorno, in centro, si potrà leggere e vedere ciò che lo Stato occulta. Questa azione ha coinvolto decine di attacchinatori, che agivano apertamente e con l'evidente simpatia di una gran parte del corteo, infatti non vi sono state contestazioni dei manifestanti verso l'attacchinaggio selvaggio.
Il momento più significativo delle azioni degli Squatter si è verificato in piazza Castello, quando un nutrito gruppo di anarchici delle case occupate ha "protetto" con un vistoso preservativo rosa, dotato di serbatoio regolamentare, il monumentale orologio svizzero Swatch che segna il tempo da qui all'inizio della grande truffa olimpionica. In vista di quanto si prospetta nel 2007, non potendo sottrarsi agli abusi e alle violenze del potere, è bene che i rapporti siano rigorosamente protetti.
A questo punto è ricomparso davanti al "monumento" impacchettato lo striscione che apriva lo spezzone degli Squatter: "LIBERTÀ PER MARCO CAMENISCH", l'anarchico svizzero, ostaggio delle carceri speciali di quel paese da dove arriva il simpatico orologio pubblicitario.
Una piccola folla si è raccolta sotto il simbolo fallico delle Olimpiadi. Il nutrito spezzone antagonista, guidato dal CSA Askatasuna, si è fermato, solidale, ad attendere il rientro degli anarchici nel corteo, che è proseguito, insieme all'attacchinaggio, fino in piazza S. Carlo.
Inutile dire che mani servili sono prontamente accorse a rimuovere il roseo profilattico per restituire al segnatempo svizzero tutto il suo minaccioso gelo.
Il conto alla rovescia verso la rovina prosegue.
Le Olimpiadi dello spreco, dell’inganno e della devastazione ambientale si avvicinano.
Torino, 1° maggio 2004 Tuttosquat
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