Numero 2 - Giugno 2002 - Anno 1

Il Vaticano censura Leo Ferrè


Giovedì 16 maggio, negli studi della "Radio Blu Sat" a Roma (network nazionale satellitare legato al vaticano), i Tetes de Bois, sono stati invitati a registrare un concerto per l'emittente.
Dopo due ore di prove e mentre si accingevano ad incidere le prime note, vengono avvertiti che non è gradita l'esecuzione del brano "Gli anarchici" di Leo Ferrè; questa canzone è stata interpretata in italiano da Andrea Satta ed inserita nel CD "Ferrè, l'amore e la rivolta", distribuito proprio in questi giorni in Italia da "Il Manifesto".
La band rinfodera gli strumenti e torna a casa. "Se è così non suoniamo ! ! !". E così è stato.


Questo è il testo della canzone, tradotto da Enrico Medail ed interpretata da Andrea Satta:

Gli anarchici (Les anarchistes)

Non son l'uno per cento ma credetemi esistono / in gran parte spagnoli / chi lo sa mai perché / penseresti che in Spagna / proprio non li capiscono / Sono gli Anarchici / Han raccolto già tutto di insulti e battute / e più hanno gridato più hanno ancora fiato / hanno al posto del cuore un sogno disperato / E le anime corrose da idee favolose / Non son l'uno per cento ma credetemi esistono / figli di troppo poco / e di origine oscura / Non li si vede mai / che quando fan paura / Sono gli Anarchici / Mille volte son morti con me indifferente / con l'amore nel pugno per troppo e per niente / hanno gettato testardi la vita alla malora / ma hanno colpito e colpiranno ancora / Non son l'uno per cento ma credetemi esistono / E se da i calci in culo / c'è da incominciare / Chi è che scende per strada non lo dimenticare / Sono gli Anarchici / Hanno bandiere nere sulla loro speranza / e la malinconia per compagna di danza / coltelli per tagliare il pane dell'amicizia / e del sangue pulito per lavar la sporcizia/Non son l'uno per cento ma credetemi esistono / Stretti l'uno con l'altro / e se in loro non credi / li puoi sbattere in terra/ma sono sempre in piedi / Sono gli Anarchici

Un testo ormai che fa parte della storia della canzone, interpretato liberamente ovunque. E' poesia.

Emma


 

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