Numero 2 - Giugno 2002 - Anno 1 |
Sgomberata la cascina Martedì 21 alle 6.30 del mattino un centinaio di divise (polizia, carabinieri, vigili del fuoco) e altre facce di merda (digos, giornalisti, fotografi) pongono fine a 5 anni di occupazione. Gli occupanti vengono caricati sui cellulari e portati in questura, dove restano per dodici ore. Quattro, trovati all'interno della casa vengono denunciati per invasione di edificio. Gli altri otto che vivevano dentro i furgoni, sorpresi nel piazzale, si vedono privare delle loro case, sequestrate da funebri carri attrezzi: in totale tre pullman e un furgone. Quest'ultimo viene squartato a colpi di flex davanti agli occhi del proprietario con le chiavi in mano. Ingabbiati gli abitanti, incomincia la grande operazione di "pulizia" da loro tanto desiderata e promessa. Buttare qualunque cosa si trovi: questo è l'ordine. Un plotone dell'Amiat, bardato di tutto punto per l'occasione (tute, maschere anticontaminazione) irrompe e defenestra senza ritegno vestiti, libri, attrezzi, foto, mobili, letti, sculture eccetera. Insomma, tutto quello che rappresentava pezzi di vita e di cuore della Cascina finiva direttamente nei loro containers, negando la possibilità di recuperarlo. Intanto la polizia cinofila si destreggiava in malo modo tra cani, gatti e galline per catturarli e traslocarli in una gabbia. Risultato evidente agli occhi dei pochi solidali: deserto, morte, desolazione, dentro e fuori. LORO HANNO DECISO DI TOGLIERCI LA CASA, NOI DI RIPRENDERCI LA STRADA. LA CASCINA CONTINUA A VIVERE ANCHE SENZA TETTO. MERDA ALLA MERDA. Questa è la nostra risposta, ce l'avete chiesto voi... e non finisce qui....
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