Soliloquio dello Stato
Qui ci sgomberano. Sgomberano perché all’improvviso una cascina occupata da anni, con persone che l’hanno scelta come luogo stabile in cui vivere, che l’ hanno risollevata dal degrado mortale della noncuranza burocratica e riportato alla vita i suoi muri, ebbene questo luogo all’improvviso serve, all’improvviso può fruttare, può portare soldi e riconoscenza. Soldi: un altro edificio da cui spillar tasse. Riconoscenza: la Coldiretti, destinataria del fabbricato, alle prossime elezioni dovrà ben ricordarsi del favore.
Ah e il sindaco e l’assessore che dicono? Grazie squatter, siete da lodare, ci avete fatto notare che c’è la vita dove non c’è più Stato.
Tirato in causa… eccolo… sta arrivando… se ne sente l’odore… è lui… lo Stato.
(N.B.: lo Stato adopera il plurale maiestatis.)
“Appunto, grazie, grazie di tutto: dobbiamo riportare subito la morte, dobbiamo riportare subito noi, lo Stato. Non possiamo mica rischiare che qualcuno voglia e riesca a vivere! Potrebbe essere contagioso… Potrebbe essere molto, molto pericoloso per noi!
Ah ma un momento… voi squatter fino ad ora avete vissuto, siete riusciti a portare la vita dove noi, sempre vigili e impeccabili, ogni giorno radichiamo la morte e sopprimiamo la libertà. Ma come vi siete riusciti? Come? Noi siamo indistruttibili, siamo sempre all’erta, siamo dappertutto, abbiamo mille occhi e mille braccia… siamo sempre pronti a serrare la morsa su chiunque si muova… Non capiamo… O forse… forse anche voi, a volte, siete scaltri e attenti e pronti. Voi cercate di radicare la vita e combattere l’oppressione. Forse, a volte, ce la fate. Forse… forse noi non siamo indistruttibili e non siamo sempre all’erta. Forse non siamo dappertutto. Cazzo… se è così… insomma… abbiamo dei punti deboli. Ecco, ecco dove riuscite a vivere, ecco dove riuscite a proliferare. Voi. Bastardi. Siete riusciti a eludere le nostre guardie (perché ci sono) che dormivano o le avete accoppate senza che ci destassimo in tempo. No! Allora non siamo invincibili… Ma, ditemi, come fate ad essere immuni al nostro alito pestifero? Avete forse scoperto un vaccino? Dobbiamo impedire che venga diffuso! Ma cosa volete fare? E’ impossibile! Insomma volete forse migliorarci? Volete forse sostituirci? …no, no, no! Voi volete distruggerci. Possibile che pensiate che sia la nostra esistenza la causa dei vostri mali? La portatrice della disuguaglianza? La promotrice delle ingiustizie? L’emblema dell’autorità e della sottomissione? Possibile che voi abbiate scoperto come pensare? Possibile che ci abbiate smascherato? Ci avete forse colti in flagrante?
Abbiamo sempre fatto di tutto per non far crollare lo scudo del bene comune, della legge garante di equità, del capitale sinonimo di benessere…Eppure… eppure siete una minoranza… Non vi importa? Come non vi importa! Insomma la maggioranza! La maggioranza che decide chi deve decidere per loro, la maggioranza che assicura la propria sicurezza, la maggioranza che provvede al proprio benessere… non è così che va il mondo? Come? Non è la maggioranza? Solo un’élite privilegiata a decidere e a governare? E addirittura con il consenso interessato o strappato della maggioranza? E va be’ e allora? E’ chiaro che quest’élite si sarà guadagnata i suoi privilegi e i suoi mezzi e merita quindi la posizione che ricopre. Come?! Quest’élite trae forza dal sangue di chi sfrutta? Ciò che possiede è un accumulo di sottrazioni a danno di altri individui? Come?! Cosa dite?! Quest’élite campa solo perchè è nostra serva? Come?!… Come?! No non sapete quello che dite… no…li… li… li ficcherete su per il culo i loro stessi privilegi e ci… ci… ci farete ingoiare la nostra stessa merda? … … … No… no, non vi capiamo. Si… non vi capiamo: parlate un’altra lingua. Abbiamo ripetuto quello che avete detto? Beh, si… ma non l’abbiamo compreso. Siamo intelligenti e preparati ecco e siamo riusciti a ripetere esattamente quello che avete urlato ma… non l’abbiamo compreso… no.
Parliamo due lingue diverse. Ecco… l’abbiamo capito anche noi. Non possiamo comunicare. Non abbiamo possibilità di discussione, punti di avvicinamento… l’abbiamo capito anche noi perché siamo nemici.”
Reblack
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