Numero 3 - Luglio/Agosto 2002 - Anno 1 |
Bush: piano di pace per la Palestina Il nostro presidente preferito ha varato un piano di pace per la situazione palestinese. Dopo decenni di guerre, morti, attentati, rivendicazioni e quant'altro, il leader americano ha detto che servono confini provvisori e uno stop alle violenze. Ha presentato l’iniziativa allo scorso vertice G8 di Kananaskis, località remota del Canada. Intanto in Medio Oriente la situazione é tutt’altro che pacifica. Il presidente israeliano Sharon ha dato ordine alle sue truppe di riassediare Ramallah, e annuncia alla stampa una nuova Intifada. Arafat, accusato di essere capo di una organizzazione terroristica, la stessa che manda i ragazzini kamikaze contro Israele, ha arrestato lo sceicco Yassin, leader spirituale del gruppo Hamas, movimento da cui partono gli attacchi terroristici. I palestinesi sono però in rivolta. Non si prevedono miglioramenti o tregue anche perché Sharon é deciso più che mai a porre fine a questo conflitto attaccando con tutto il suo esercito lo stato palestinese. Ma vediamo quali sono le idee di Bush per bloccare il conflitto. Egli, nei suoi confini provvisori, ha assegnato ai palestinesi il deserto di Negev, senza alcun dubbio molto ampio, ma con il difetto (trascurabile) di essere una zona in cui vi sono testate nucleari. Mossa astuta! Complimenti! Se sono questi i piani di pace di Bush per la questione palestinese, affinché si possa vivere in pace e in serenità, senza inutili spargimenti di sangue, possiamo stare tranquilli. L’America per mantenere il controllo del Medio Oriente ha bisogno di uno stato alleato ed é per questo che starà sempre sotto le richieste di Israele. Grazie America! Grazie Bush!
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