Fermiamo ftaa
Per decadi, la popolazione dei paesi “in via di sviluppo” hanno pagato tasse per la creazione di nuovi organi parastatali, fondati per fornire servizi e beni di prima necessità alla gente. A causa di queste organizzazioni, alcuni economi hanno accusato gli stati dell’America Latina di essersi trasformati nei cosiddetti “paesi inflazionati”. La “soluzione” data, o meglio imposta, dal Fondo Monetario Internazionale è stata di mettere queste corporazioni nelle mani di pochi privati. Questo era il loro progetto. Non c’era intenzione di “migliorare” questa situazione. Una medicina pratica per una malattia solo immaginata. Ma così come alcune medicine possono curare, altre possono uccidere. Vediamo cosa è successo in America Latina e trai le tue conclusioni: dal 1960 al 1980, un periodo in cui l’economia di queste nazioni era regolata da strutture statali, si è avuto uno sviluppo del 73%; dal 1980 al 2000, il periodo in cui il FMI e la Banca Mondiale hanno sostituito i loro regimi economici a quelli precedenti, le stesse economie dell’America Latina si sono sviluppate del 6%. Ma non finisce qui: non contenti della miseria prodotta, il governo statunitense e le organizzazioni internazionali stanno pianificando un nuovo modo per semplificare il progetto di un’economia neo-liberale in America Latina: il Free Trade Area of the Americas (FTAA, ovvero Area di Libero Commercio delle Americhe).
Cosa è FTAA?
FTAA è il nome dato ad un’estensione del NAFTA (North American Free Trade Agreement, ovvero Accordo del Nord America per il Libero Commercio) che dovrebbe includere tutte le nazioni del emisfero occidentale. Questa enorme espansione del NAFTA è stata negoziata in segreto dai ministeri addetti al commercio di 34 stati del Nord, Centro, Sud America e dei Caraibi. L’obiettivo di FTAA è imporre il modello fallito di NAFTA di privatizzazioni in tutto il continente americano. L’imposizione di queste norme darebbe il potere alle corporazioni di obbligare i governi a stabilire degli standard per il benessere e la sicurezza pubblica, per salvaguardare i lavoratori e per assicurarsi che le industrie non inquinino l’ambiente in cui operano. Effettivamente queste norme metterebbero le manette al pubblico interesse e alla vita politica ed aumenterebbe il controllo da parte delle corporazioni. FTAA aumenterebbe gli effetti negativi del NAFTA che abbiamo visto negli ultimi anni in Canada, Messico e USA e porterebbe questi danni anche alle 31 nazioni coinvolte. FTAA intensificherebbe la “corsa verso il fondo” del NAFTA: sotto FTAA, i lavoratori sfruttati del Messico sarebbero aizzati contro gli ancora più disperati lavoratori di Haiti, del Guatemala o del Brasile dalle industrie in cerca di accessi ai mercati statunitensi privi di tasse doganali. Una veloce occhiata al contratto del NAFTA rivela disastrose conseguenze:
- Una stima di 395000 posti di lavoro sono stati persi negli USA da quando il NAFTA ha spinto le industrie a spostarsi in Messico per prendere vantaggio di standard lavorativi più bassi. Questi lavoratori che di solito trovano impieghi con minori condizioni di sicurezza e con salari del 77% più bassi.
- Il surplus del commercio statunitense con il Messico è passato in deficit per la prima volta.
- Nonostante le promesse di sviluppo economico in Messico, solo le regioni al confine con gli USA hanno intensificato l’attività industriale. Comunque questo piccolo “guadagno” non ha portato prosperità. Più di un milione di messicani lavorano per un salario minimo di 3.40 $ al giorno e 8000000 sono caduti in condizioni di estremo disagio.
- Inoltre, l’aumento delle industrie sui territori di confine ha peggiorato le condizioni ambientali e aumentato i rischi per la salute collettiva. Ogni giorno, 44 tonnellate di rifiuti tossici vengono smaltiti in modo improprio. In questo periodo di tempo, è aumentato il numero di deformità alla nascita: nel primo anno del NAFTA in una regione al confine con il Texas, 15 bambini sono nati senza cervello – un aumento del 36% senza precedenti rispetto all’anno precedente.
- Lungo il confine, la ricorrenza di alcune malattie, tra le quali l’epatite, è due o tre volte più alta della media nazionale, a causa della mancanza di sistemi fognari e di depurazione dell’acqua.
D’altra parte è difficile immaginare che qualcuno possa decidere di adottare un modello fallito come questo, ma quel poco che sappiamo sul FTAA ci spinge pensare che è troppo simile al NAFTA. Infatti, alcuni testi del FTAA sono basati alla lettera su quelli del NAFTA, con alcuni stati aggiunti. Quindi, sappiamo quali risultati ci aspettano.
Chi è coinvolto nei negoziati del FTAA e come è cominciato tutto?
Forti della loro vittoria con il NAFTA, i governatori USA hanno organizzato un incontro (Summit of the Americas) a Miami nel dicembre del 1994, dove i ministri del commercio di tutti i governi dell’emisfero occidentale (tranne Cuba) hanno stabilito l’inizio di negoziati per stabilire un patto per il libero mercato in quell’aarea del mondo. Comunque, dopo il summit di Miami, è stato fatto un altro piccolo passo “avanti” con un altro meeting a Santiago in Cile nel 1998: al secondo incontro le 34 nazioni hanno fondato Trade Negotiations Committee (TNC, Comitato per i Negoziati del Commercio), che è formato dai vice ministri del commercio degli stati coinvolti con la supervisione dell’argentino Adalberto Rodriguez Giavarini. Chi presiedeva i negoziati ha accordato anche alla creazione di 9 gruppi di lavoro per trattare meglio con i settori principali che FTAA ha scelto di coprire: agricoltura, servizi, investimenti, questioni riguardo l’insediamento, diritti sulla proprietà intellettuale, aumento del livello delle acque e controllo delle discariche, controllo sulla concorrenza dei prezzi, approvvigionamento e accesso ai mercati. Nonostante i canali di informazione principali lo abbiano mai ammesso ,dalla fine del 1999, i gruppi di lavoro hanno cominciato ad incontrarsi a distanza di pochi mesi per delineare le posizioni di ogni stato su questi argomenti e per dare forma ad un trattato. Così come con l’Accordo Multilaterale sugli Investimenti (Multilateral Agreement on Investment, MAI), negli USA molti membri del Congresso non sanno che tutto ciò continui ad andare avanti. Il Congresso non ha posto obiettivi per la partecipazione degli USA a questi negoziati e non ha delegato all’Esecutivo il suo ruolo, imposto dalla costituzione, di stabilire i termini del commercio internazionale.
Comunque, molti comitati composti da membri delle multinazionali danno consigli ai negoziatori degli USA; sotto il sistema del comitato per i consigli al commercio, più di 500 rappresentati delle multinazionali hanno libero dominio e accesso ai documenti sull’espansione del NAFTA/FTAA. Danno indicazioni anche organizzazioni come Organization of the American States (OAS, Organizzazione degli Stati Americani), Inter-American Development Bank (IDB, Banca per lo Sviluppo Inter-Americano) e Economic Commission for Latin America and the Caribbean (ECLAC, Commissione Economica per l’America Latina e per i Caraibi) delle Nazioni Unite, note collettivamente come “Tripartite Committee” (Comitato Tripartito). Ultimamente organizzazioni non governative formate da laici (raccolte sotto la sigla NGO, ovvero Non Governative Organizations) hanno chiesto gruppi di lavoro sulla democrazia dei governi, sui diritti umani e del lavoro, sulla sicurezza dei consumatori e sull’ambiente. Queste sono state rifiutate, ed è stato istituito un comitato di rappresentanti del governo per rappresentare i punti di vista della società sul TNC. Oggi questo comitato, come potete ben immaginare, ha la minima importanza: non esiste infatti un meccanismo per incorporare la società in questi negoziati ed è, quindi, praticamente ignorato.
Quali saranno gli effetti di FTAA?
Dato che l’avvenimento dei negoziati è in pratica segreto e nessuno dei testi che ne escono è stato reso di libero dominio, non possiamo sapere con precisione il disegno di FTAA: questa è la ragione per cui è necessario diffondere ogni minima informazione sulla sua vera natura. Gli effetti pratici includerebbero:
Servizi sociali essenziali: FTAA comporterà una serie cambiamenti che “liberalizzeranno” i servizi sociali, il che è molto simile all’Accordo Generale sul Commercio nei Servizi (General Agreement on Trade in Services, GATS) all’interno del WTO. Sembra inutile ricordare che per “servizi” intendiamo una vasta categoria che comprende istruzione, sanità, servizi ambientali (che possono includere smaltimento dei rifiuti o accesso alle risorse idriche), elettricità, servizi postali e tutto ciò che paghiamo per ciò che non è un oggetto concreto. Ciò significa che la vita delle persone sarebbe controllata dalle grandi aziende che prendono in mano questi servizi dallo stato.
Investimenti: FTAA sta pianificando di stabilire una struttura legale per creare ambiente stabile e di fiducia per proteggere gli investitori e i loro investimenti. Ciò significa che le multinazionali avranno il potere di agire direttamente sulle leggi e sulle decisioni prese dal governo.
Cibo, agricoltura e OGM: Gli USA stanno provando a forzare tutte le nazioni ad accettare le biotecnologie e i cibi modificati geneticamente: infatti multinazionali, in gran parte statunitensi, hanno preso il controllo della produzione e del commercio di questi. Ormai le organizzazioni per la sicurezza dell’alimentazione di tutto il mondo sono concordi sul fatto che queste tecnologie porteranno solo all’aumento della fame nel mondo. Essendo costretti a comprare costosi semi brevettati per ogni raccolto, piuttosto che conservare e piantare i propri, i coltivatori che si avvalevano di mezzi tradizionali di agricoltura diventeranno dipendenti delle multinazionali o moriranno di fame. Se le posizioni degli USA avranno la meglio, FTAA farà gli interessi delle grandi del biotech come Archer Daniels Midland, Cargill e Monsanto.
Diritti di proprietà intellettuale (Intellectual Property Rights, IPR): Gli USA stanno tentando di espandere le norme protezioniste del NAFTA sui brevetti all’intero continente. Queste norme danno il diritto di monopolio sul commercio di un determinato prodotto ad una compagnia su un’intera regione. Per far rispettare queste leggi sono state create apposite multe e pene, rendendole persino più dure di quelle stabilite dal WTO. Questi regolamenti sono stati usati dalle case farmaceutiche come giustificazione per eliminare la concorrenza di altre aziende o per imporre il pagamento di un “prestito” della proprietà intellettuale. Questo monopolio permette alle multinazionali della “salute” di tenere alti i prezzi delle medicine e di bloccare la produzione di versioni generiche di un determinato farmaco, provocando disastri per i malati specialmente nei paesi in via di sviluppo. Queste norme bloccano anche la produzione di medicine tradizionali che sono considerate “conoscenza tradizionale”, in pratica derubando il patrimonio culturale di un popolo ed ingrassando i portafogli delle multinazionali.
Qual è la situazione attuale dei negoziati di FTAA?
Durante il 2000, tutti i gruppi hanno tenuto meetings ad intervallo di due o tre mesi. I negoziatori hanno delineato le posizioni dei loro governi sui nove punti elencati sopra. Nell’autunno del 2000, è cominciato il processo di compilazione di un testo per stabilire i punti di accordo tra i vari stati. Un documento completo doveva essere pronto e reso di libero dominio per il dicembre del 2000, ma non se ne sa ancora niente. Gli incontri tra vice ministri riguardo all’espansione del NAFTA in FTAA sono cominciati all’inizio del 2001. L’ultimo incontro noto tra ministri per la stesura di un testo risale all’aprile del 2001 a Quebec City in Canada. L’accordo è quasi pronto e sarà rinnovato ed ampliato entro il 2005.
Dario
Traduzione dal sito www.stopftaa.org
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