Numero 5 - Ottobre 2002 - Anno 1

Libertà per Yves Peirat


Questo è il testo di un volantino diffuso in Francia dal gruppo SRA (Solidaritè Resistance Antifa) dopo le sanzioni adottate nei confronti del prigioniero Yves Peyrat.

Tra il 1995 e il 1999, il gruppo Franc-Tireur Partisan (FTP) animato da Yves Peirat ha organizzato una mezza dozzina di azioni offensive principalmente contro i locali del Fronte Nazionale di Marsiglia. Arrestato nel 1999 Yves Peirat fu condannato nel febbraio 2001 a 5 anni di reclusione e a più di 700.000 franchi di risarcimento e interessi. Da allora lui sconta la sua pena al centro di detenzione di Salon in Provenza, nell'attesa della sua liberazione condizionale, prevista inizialmente all'inizio del 2003. 
Yves dovrebbe beneficiare, da ora alla fine dell'anno, di due dei rari permessi che gli sono stati accordati dopo il suo arresto. Martedì 2 ottobre Yves Peirat è stato messo in isolamento, nell' attesa che passi davanti ad una commissione disciplinare, che lo ha condannato a 15 giorni di detenzione supplementare col beneficio della condizionale. 
Il suo permesso sarà probabilmente sospeso, e le sue speranze di libertà condizionale si sono volatilizzate. Inoltre lui rischia di essere trasferito, e dunque di lasciare la prigione in cui si trova da diversi mesi e nella quale segue diversi corsi di formazione, e tentava alla meno peggio di portare avanti le sue attività. Condannato a una pena di cinque anni di prigione per aver portato avanti concretamente il suo impegno antifascista, quale nuovo "crimine" ha potuto commettere da sembrare così grave agli occhi dello stato per meritare un simile trattamento? Per quale "crimine" questa sanzione ingiusta? A cui anche i grandi media (France Inter, Libération) hanno fatto eco? Un volantino diffuso in prigione, firmato " dei detenuti del CDR di Salon". Questo volantino denuncia le condizioni deplorevoli di detenzione, chiede l'applicazione della legge sui diritti dei malati per i detenuti gravemente malati: "Ci sono centinaia di detenuti che superano gli 80 anni e diverse migliaia che soffrono di malattie gravi o sono in fin di vita. Per loro non c'è un comitato di sostegno, né la rimessa il libertà, ma spesso l'ospedale dove vanno per morire, tanto per non dover contare i loro decessi nelle statistiche dei morti in prigione." Il volantino esige peraltro il riconoscimento del diritto al lavoro e sindacale per i detenuti, e denuncia ugualmente le disfunzioni del centri di detenzione di Salon in materia politica di reinserimento. Oggi che Papon è libero, avendo passato in prigione meno tempo di Yves , che in tutte la parti l'inammissibile situazione dei prigionieri sottolinea, fino a che punto,come scrivono i detenuti di Salon, "il detenuto resta un individuo di cui si può disporre a piacimento, senza alcun diritto", Yves Peyrat è stato punito per avere esercitato la sua libertà di espressione e per avere denunciato le condizioni di vita delle persone incarcerate. La SRA, che sostiene attivamente i FTP, esige:
- l'uscita immediata di Yves dall'isolamento
- che vengano tolte le sanzioni ingiuste adottate nei suoi confronti
- la sua liberazione immediata

SOLIDARITE' RESISTANCE ANTIFA


 

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