Numero 6 - Novembre 2002 - Anno 1

Omertà e cultura di destra


I percorsi e le idee, dichiaratamente di destra, che nutrono l’orientamento politico e culturale della maggioranza dei componenti della società in cui viviamo, caratterizzano e strutturano modi, atteggiamenti e mentalità che si svelano, impietosamente, nella vita quotidiana.
Come in una condizione patologica, i tratti caratteriali di un individuo, in modo precipuo quelli negativi, emergono prepotentemente, così, oggi, si rivelano, in tante persone, tendenze e cognizioni mentali anti-sociali ed oscurantiste, inzolfate con i vapori emessi dalla profetica verbosità del pensiero saccente ed eruttate dalle comunicazioni mediatiche di berlusconiana specie.
L’omertà è una intesa che vincola i membri di un gruppo, tesa alla vicendevole protezione e al vicendevole silenzio per eventi i cui indizi possano colpevolizzare i sostenitori dell’intesa stessa. Emblematico, in proposito, è il silenzio che il papa della chiesa cattolica, dedica alle migliaia di vittime, che muoiono, naufraghe tra i flutti, intorno alle coste italiche.
Uomini e donne, profughi alla ricerca di una vita dignitosa, sono ostaggi di un criminale meccanismo che alimenta il miraggio del benessere, la provvisorietà della vita, la clandestinità e la pericolosità dei percorsi per giungere in una realtà più vivibile; all’apice di un simile meccanismo ci sono le leggi di discriminazione etnica ed i provvedimenti di chiusura delle frontiere, militarmente intesa, prodotti dai governanti occidentali, con il consenso di larga parte di opinione pubblica. Rammentiamo, richiamando alla memoria altre scene di clandestina migrazione, le centinaia di morti, all’epoca della guerra fredda, tra i tedeschi della Germania orientale che tentarono di superare il muro di Berlino e i loro corpi giacevano tra il filo spinato, sotto lo sguardo vigile dei militari di frontiera, i Vopos. Oggi i corpi dei clandestini giacciono tra le onde, sempre sotto lo sguardo vigile di altri militari di frontiera, i Marinai dell’esercito italiano. C’è da chiedersi che gira a fare il mondo questo papa, quando di fronte a tanta carneficina, sotto casa sua, tace per omertà nei confronti dei suoi pupilli politici, principali attori di queste discriminazioni, e dei milioni di elettori di destra, che, arricchiscono i propri commenti, indirizzando ai clandestini che non ce l’hanno fatta, la seguente espressione: “Ben ti sta! Un’altra volta rimanevi a casa tua”. E’ un indice della cultura di destra. Viva la libera circolazione di uomini e di donne. Viva l’abbattimento delle frontiere. Ma osserviamo quotidiane manifestazioni di omertà tra la gente comune, assediata da un sistema culturale e da un apparato politico-economico che agiscono per ottundere il pensiero e per raschiare le coscienze, propagandando che non può esserci un mondo migliore di questo. E’ una mistificazione globale. Si provvede, quindi, a giustificare e legittimare lo sfruttamento dell’uomo sui posti di lavoro, si impongono modelli di flessibilità, di precarietà e di totale dipendenza di chi lavora da parte di altri uomini, dicendo che non è possibile altrimenti. Allora, per i più, è meglio tacere, al limite con rammarico, ma, infine, si persuade a credere l’abuso della vita altrui come condizione naturale delle cose. Si diventa, in definitiva, con il tacito consenso della rassegnazione, omertosi dei confronti delle minoranze di profittatori, sfruttatori e speculatori, che detengono il potere. Viva l’abolizione del lavoro subordinato.
Un altro esempio lo si ricava dalla relazione con cui componenti della società si pongono nei confronti della cosa pubblica. Alcuni più spregiudicati, sempre con chiare complicità nelle amministrazioni locali, provvedono ad alzare colossi edilizi, deturpando paesaggi naturali che appartengono a tutti, e calpestano, ignobilmente, l’opinione e il senso comune.
Altri provvedono ad appropriarsi di denaro o beni pubblici per costruire sistemi economici. Anche in questi casi gli autori di simili espropriazioni confidano, e se ne avvantaggiano, in un atteggiamento di omertà da parte degli altri componenti della società, solidali per ceto e cultura. Su questa omertà le forze politiche di destra confidano per rendere legalmente legittime, con i condoni, simili costruzioni abusive. A suggello di tanta solidale omertà si richiede, oggi, una sorta di patto di sangue: la raccolta delle impronte digitali per tutti, come dire siamo tutti nella stessa barca ovvero siamo tutti peccatori. Viva la cancellazione degli apparati istituzionali e burocratici. Si delinea, pertanto, il ruolo che la cultura, nella destra, svolge: ricerca, legittimazione e perpetuazione del potere politico ed economico, esaltazione della differenziazione sociale, costruita con la prevaricazione, l’inganno e la furbizia, cristallizzazione dei privilegi sociali con il richiamo ad idee di trascendenza, mistificazione del consenso dell’opinione pubblica e, soprattutto, edificazione di coscienze obnubilate, obbedienti ed omertose. Perdindirindina! Un altro mondo è possibile! Viva il pensiero anarchico.

ARo


 

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