Per la pace e la democrazia – contro l’embargo

In solidarietà con i lavoratori della Jugoslavia

Ad un anno dalla guerra contro la Yugoslavia (una guerra assurda ed inutile che senza risolvere alcun problema ha solo aumentato le divisioni e le sofferenze per intere popolazioni) vediamo affermarsi una operazione di rimozione dalla memoria di quanto è accaduto. Una rimozione pericolosa (come tutte le rimozioni) che nasconde l'imbarazzo, la voglia di dimenticare (e di nascondere), di fare come se nulla fosse accaduto. Ma dimenticare non è possibile. Questa guerra ha calpestato il diritto internazionale. La nostra stessa Costituzione è stata violata. E la guerra continua sotto forma di un embargo economico assurdo e barbaro quanto può esserlo una guerra, perchè come la guerra produce sofferenza, disoccupazione, impoverimento contribuendo ad aumentare le distanze invece che a ridurle.

L’embargo colpisce soprattutto i lavoratori e le loro famiglie. Su tutto il territorio della Jugoslavia sono centinaia le aziende distrutte o danneggiate dai bombardamenti. Oltre 800.000 lavoratori della Jugoslavia, stanno pagando, e pagheranno per diversi anni ancora, i costi e le distruzioni in termini di disoccupazione, pesante riduzione del reddito, delle tutele sociali e delle aspettative previdenziali.

A questa guerra ed a queste politiche non ci siamo opposti solo con le mobilitazioni. Abbiamo combattuto tutto questo anche contrapponendo alla arroganza degli strumenti distruttivi ed alle politiche di egemonia la solidarietà concreta di moltissimi Italiani che si sono mobilitati in tante forme per lanciare un messaggio di amicizia e fratellanza verso i lavoratori della Jugoslavia, in tutto e per tutto uguali a noi nei loro bisogni, nelle loro aspettative, nell'assenza di responsabilità.

E non è stata una solidarietà a senso unico perchè ha saputo manifestarsi, prima, durante, dopo e ancora oggi, verso tutte le popolazioni dei Balcani colpite da una assurda ed inaccettabile esplosione di nazionalismi etnici con il loro corollario di atrocità ed ingiustizia per le quali lo stesso Occidente non è privo di responsabilità.
Un Occidente che continua la guerra con un assedio durissimo sotto forma di embargo. Questo è oggi il nemico peggiore per il popolo e per i lavoratori della Jugoslavia, perché in una situazione di guerra, di assedio e di emergenza diviene oggettivamente molto difficile rivendicare, mantenere ed ampliare le libertà individuali e collettive e gli spazi democratici, che sono per i lavoratori di tutto il mondo, dall’Italia alla Jugoslavia, uno strumento fondamentale per l’affermazione di un loro ruolo organizzato ed autonomo, tramite il quale conquistare un futuro migliore per sé e per le loro famiglie.

Siamo quindi convinti che un modo importante per evitare la degenerazione economico-sociale di un vasto territorio, per bloccare la possibilità ed il rischio di nuove guerre sia quello di rilanciare con ancora più forza i ponti di solidarietà e di amicizia tra i lavoratori delle due sponde dell’Adriatico in difesa della pace e della democrazia.

Non partiamo da zero. Di fronte alla rimozione di molti, altri uomini e donne, molti lavoratori, da soli o con le loro organizzazioni ed associazioni hanno avviato, spesso in completa solitudine un vasto impegno di solidarietà, che nasce da una forte vocazione pacifista e che ha e può avere l’ambizione di poter cambiare le cose a partire dalla messa in discussione delle politiche di embargo.

Siamo quindi promotori di un incontro nazionale che ha alla sua base alcuni obiettivi immediati:

  • Rendere visibile e rafforzare la vasta rete di iniziative, di sforzi ed impegni di solidarietà già attivi verso i lavoratori della Jugoslavia
  • Unificare l'impegno per una più incisiva e generale iniziativa contro l'embargo e per rivendicarne la sua immediata ed unilaterale sospensione
  • Rivendicare che tutti gli impegni di solidarietà verso i Balcani attivati dal Governo e dalle Organizzazioni Sindacali siano equamente divisi a favore di tutte le popolazioni, compresa quella della Jugoslavia

ASSEMBLEA

Per la pace – Contro le politiche di guerra – Contro l’embargo

per rafforzare l’impegno di solidarietà concreta verso i lavoratori della Jugoslavia

Sabato 15 luglio 2000 dalle ore 9,30

Presso L'auditorium Monte Verdi - Via Ulloa - Porto Marghera (Venezia)

 

dalle ore 17 presso gli spazzi di "Estate Village" a Porto Marghera (Venezia)

Concerto di solidarietà con artisti e complessi Italiani e Jugoslavi

Dal concerto verrà estratto un CD che verrà successivamente messo in vendita. Il ricavato verrà interamente destinato a sostenere i progetti di solidarietà verso i lavoratori della Zastava di Kragujevac.

Cgil Lombardia – Cgil Trieste - Cgil Massa Carrara - Cgil Brescia – Fiom-Cgil di Lecco

RSU Sammontana Empoli - RSU CEI Bologna - RSU SIB Roma - RSU Serono Pharma Bari - RSU Inps di Reggio Emilia – RSU Olivetti Ricerca – RSU Tecnopolis Bari - RSU Cooperative Nord/Est di Reggio Emilia - RSU Heineken Italia di Pedavena (BL) - RSU Procter & Gamble di Roma - RSU Thyssen Krupp Acciai S.p.A. Milano - RSU della filiale delle Poste Italiane Spa di Ancona - RSU Elf Atochem di Milano - RSU Casmatic di Bologna

Liberazione - Manifesto

Provincia di Venezia - Comune di Venezia - Municipio di Mestre - Comune di Carrara - Comune di Rho - Comune di Grotta Ferrata - Comune di Borgo S. Giacomo (Brescia) – Comune di Mairago (Lodi) – Comune di Inzago – Comune di Turano Lodigiano - Comune di Abiategrasso

Emergency - Comitato per la Pace di Lodi – Un ponte per .. in terra di Bari - Ass. SOS Jugoslavia Torino - Tribunale Clark - ABC: Pace e solidarietà – Servizio Civile Internazionale - Pax Christi  - ARCI Provinciale di Varese