I DIRITTI SINDACALI DELLE RSU
I diritti e le relazioni sindacali sono gli attrezzi del mestiere che il
delegato RSU usa per raggiungere uno scopo e per rappresentare
gli interessi dei lavoratori.
Statuto dei lavoratori Lo statuto non fu applicato allora nel settore pubblico, per cui valevano norme ad hoc votate poco prima dello statuto. Allestensione dello statuto si è arrivati a tappe, attraverso lotte sindacali e iniziative legali, via via che si è sviluppato il processo di unificazione del mondo del lavoro pubblico e privato. La prima tappa è stata la legge quadro (L 93/83) che ha esteso moltissimi articoli dello statuto; lultima tappa il Dlg 29/93, che, contrattualizzando il rapporto di lavoro pubblico, ha esteso lo statuto per intero ed anche ad unità lavorative pubbliche con meno di 15 dipendenti. (art.55)
- manifestare liberamente il proprio pensiero nel luogo di lavoro nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme dello statuto (art.1). - lamministrazione non può indagare sulle opinioni politiche, religiose, sindacali o su fatti non rilevanti ai fini della valutazione della attitudine professionale (art.8). - ogni lavoratore può costituire sindacati, aderirvi, fare attività sindacale (ad esempio distribuire volantini, raccogliere firme, ecc.) (art.14) - è nullo ogni atto diretto a licenziare o trasferire o sottoporre a procedimento disciplinare un lavoratore per la sua attività sindacale o la partecipazione ad uno sciopero(art.15), tenuto conto delle norme sullo sciopero nei settori pubblici essenziali (L 146/90).
Tuttavia solo il sindacato provinciale (qualunque sindacato), ma non la RSU, può ricorrere al giudice del lavoro, il quale decide in tempi brevi. Il delegato RSU deve quindi segnalare tempestivamente al sindacato leventuale attività antisindacale per esaminare con un legale se vi sono le condizioni. Il ricorso va presentato subito per eliminare il comportamento antisindacale mentre si manifesta. Per distinguere quando il dirigente scolastico commette unattività antisindacale facciamo alcuni esempi.
La RSU subentra nei diritti sindacali e nelle relazioni sindacali che erano previsti per le RSA. La RSU è un organismo unitario, anche se composto da delegati eletti su liste diverse. Nel suo insieme rappresenta i lavoratori della scuola, non i sindacati nelle cui liste sono stati eletti i componenti. I diritti sindacali che può esercitare la RSU sono: - uso di locale I diritti spettano alla RSU nel suo insieme che decide che come usarli. In caso di contrasto decide a maggioranza. E la RSU che decide cosa affiggere in bacheca; non sono i singoli che affiggono il materiale del sindacato di riferimento. E la RSU che decide quando e con quale ordine del giorno convocare lassemblea, non il singolo componente a nome del sindacato di riferimento. E la RSU che decide come usare i permessi sindacali.
I sindacati rappresentativi, partecipando alle elezioni, hanno rinunciato a costituire proprie RSA (art.10 accordo collettivo quadro sulle rsu 7 agosto 98). Ciò vale in ogni amministrazione a prescindere dal fatto che uno di questi sindacati abbia presentato lista o abbia eletto un rappresentante nella RSU. I sindacati rappresentativi possono trasformare le RSA in terminali associativi: in pratica è lorganismo che riunisce sul luogo di lavoro gli iscritti al sindacato. Se non cè almeno un iscritto non cè il terminale associativo. Ogni sindacato lo chiama in modo diverso: ad esempio sezione sindacale o altro. La Cgil lo chiama comitato degli iscritti. Il sindacato comunica al dirigente la trasformazione della RSA in proprio terminale entro 10 dalla costituzione della RSU, indicandone il responsabile. Il termine è ordinatorio e non perentorio; cioè il sindacato può costituire un proprio terminale anche dopo il termine e anche nelle scuole in cui non vi era una RSA al momento delle elezioni della RSU. Il sindacato (rappresentativo), direttamente o attraverso il responsabile del proprio terminale associativo, continua ad esercitare a scuola diritti sindacali (art.6 accordo collettivo quadro sulle rsu 7 agosto 98): - diritto ad un locale Il modo di esercitare questi diritti è lo stesso per RSU e per il sindacato. Quindi quello che viene scritto per il delegato RSU può valere anche per il responsabile del terminale associativo. Possono interferire i diritti degli uni con quelli degli altri? In qualche caso no, ognuno lo esercita indipendentemente dallaltro: - bacheca: ognuno ha la propria
In altri casi lesercizio di uno può influire su quello di un altro: -
locale: potrebbero essere unico per tutti se è lunico disponibile. Devono
quindi mettersi daccordo su come usarlo;
In caso di conflitto con il dirigente sullapplicazione dei diritti sindacali, la RSU può anche rivolgersi, direttamente, allorganismo di conciliazione provinciale istituito ai sensi dellart.4 dellallegato sulla legge 146/90. La formazione di questo organismo è ora obbligarlo per legge (art.2 L 146/90 modificata dalla L 83/00). Lorganismo è costituita dai rappresentati delle parti che hanno stipulato il CCNL a livello provinciale: provveditore e sindacati firmatari.
Cosa fare se il dirigente non risponde o risponde negativamente alla richiesta della RSU di applicazione di un diritto che riguarda, ad esempio, lassegnazione di un locale per le riunioni o della bacheca, la convocazione di assemblea, luso di un permesso? Se il dirigente non risponde occorre sollecitarlo per iscritto a dar corso alla richiesta, indicando un termine, di qualche giorno, trascorso il quale senza una risposta, la RSU si riserva di prendere le iniziative che ritiene opportuno per tutelare i propri diritti. Se il dirigente continua a non rispondere si valuta con il sindacato ed il legale se ricorrere al giudice per attività antisindacale. Se il dirigente indica per iscritto i motivi per cui non dà corso ad una richiesta la RSU deve valutarne i motivi, poi decide il da farsi: - ripresentare la richiesta correggendo eventuali errori commessi nella prima richiesta, - esperire un tentativo di conciliazione presso lorganismo provinciale, informandone il sindacato - ricorrere per attività antisindacale, tramite il sindacato territoriale e un legale, al giudice del lavoro.
Ogni amministrazione con più di 200 dipendenti, deve concedere permanentemente locali comuni alle RSU e ai terminali organizzativi delle OO.SS (RSA, Comitati degli iscritti). Nelle amministrazioni con meno di 200 dipendenti, le RSU e i terminali organizzativi delle OO.SS, hanno diritto, se ne fanno richiesta, di un locale idoneo per lo svolgimento dellattività sindacale. Se il dirigente non accoglie la richiesta, deve farlo per scritto e con adeguata motivazione. Lunico motivo potrebbe essere che in un luogo di lavoro con meno di 200 addetti non vi è un locale disponibile in permanenza. In tal caso il dirigente può: - proporre un locale diverso da quello indicato, purché idoneo; Il dirigente non può: - limitare
lattività che la RSU intende svolgere nel locale ad essa assegnato La RSU può inoltre concordare con il dirigente: - di utilizzare sempre una certa aula per le riunioni - di utilizzare un armadio per raccogliere i documenti sindacali o anche di acquistarne uno e collocarlo nel locale; - lutilizzo di una linea telefonica esterna; - lutilizzo dei mezzi informatici dellamministrazione secondo tempi e modalità da concordare; - di dotare i locali dei mezzi idonei allo svolgimento dellattività sindacale (macchina da scrivere, cancelleria, pulizia dei locali, ecc).
Usare la bacheca
La RSU ha diritto ad una propria bacheca per affiggere materiale di interesse sindacale e del lavoro, distinto da quello dei terminali dei sindacati rappresentativi. La bacheca è solo uno degli strumenti con cui la RSU comunica con i lavoratori. Lalbo è previsto in ogni unità produttiva, che lo Statuto intende per ciascuna sede delle imprese industriali o commerciali (art. 35.1). Ciò significa che la bacheca non deve essere solo nella sede centrale dellamministrazione (quando questa è articolata in più plessi. (Corte Cassaz. sez. Lav. 9 ott. 89 n.4014). La gestione della bacheca spetta alla RSU e non ai singoli componenti. La bacheca non è divisa in tante settori quanti sono i componenti. Anche la responsabilità di quello che viene affisso è della RSU. Il dirigente deve entro breve tempo predisporre la bacheca. Se non lo facesse o se negasse il diritto alla bacheca la RSU può adottare le iniziative descritte in precedenza per luso del locale.
Il dirigente non può - imporre una bacheca unica per la RSU e i sindacati rappresentativi. - assegnare una bacheca in un luogo non frequentato dai lavoratori La RSU può concordare con il dirigente alcuni aspetti delluso della bacheca, in particolare che spetta alla RSU affiggere e togliere il materiale senza visti preventivi del dirigente, il quale, se ritiene che il materiale sia in contrasto con la legge, può invitare la RSU a staccarlo, oppure, come per ogni reato, può informarne l'autorità giudiziaria. Se invece staccasse unilateralmente il materiale commetterebbe un'attività antisindacale. (Cassazione sez. Lavoro n. 2808 23.3.94)
Usare la Bacheca elettronicaLaccordo quadro 7 agosto 98 sui diritti sindacali (art.3) prevede una estensione del diritto di affissione alla bacheca elettronica. La RSU può esercitare il diritto in vari modi: - scaricare i file
inviati dai sindacati rappresentativi attraverso la intranet del ministero della p.i. Il dirigente può - assegnare alla RSU un
monte ore di accesso alla rete e concordare i periodi di utilizzo nella giornata nel caso
laccesso alla rete sia unico In breve la RSU deve poter accedere ad internet in orari e per durate che possono essere concordati.
Convocare l'assemblea
Attraverso lassemblea la RSU si confronta e prende decisioni con i lavoratori. La RSU convoca lassemblea, non chiede lautorizzazione al dirigente. Questi deve solo controllare che sia stata indetta regolarmente ed avvisare lutenza della riduzione del servizio. Lassemblea può: - svolgersi in orario di
lavoro (sia durante lorario di lezione, sia durante le attività funzionali
allinsegnamento, riunioni o corsi di aggiornamento) ma anche fuori orario di lavoro; Occorre distinguere il diritto di convocare lassemblea dal diritto a partecipare. 1. Il diritto di convocare è esercitato da: - dalla RSU, non dai singoli componenti - dai sindacati rappresentativi. Non possono convocarla invece gruppi informali di lavoratori o sindacati non rappresentativi. 2. Il diritto a partecipare è individuale. Ogni lavoratore ha diritto di partecipare, conservando la retribuzione, ad assemblee sindacali durante l'orario di lavoro fino a 10 ore pro-capite per anno , salvo un maggior numero di ore fissato dal CCNL. Il lavoratore può partecipare a qualunque assemblea, sia iscritto o no al sindacato che la indice. Anche i lavoratori assunti a tempo determinato ovvero con altre forme di rapporto di lavoro hanno (ovviamente) questo diritto, indipendentemente dalla durata dell'orario, proprio perché si tratta di un diritto individuale.
Come si convocaLa convocazione, la sede, l'orario, l'ordine del giorno e l'eventuale partecipazione di dirigenti sindacali esterni sono comunicate all'ufficio gestione del personale con preavviso scritto almeno tre giorni prima. Eventuali condizioni eccezionali e motivate che comportassero l'esigenza per l'amministrazione di uno spostamento della data dell'assemblea devono essere da questa comunicate per iscritto entro 48 ore prima alle rappresentanze sindacali promotrici. La rilevazione dei partecipanti e delle ore di partecipazione di ciascuno all'assemblea è effettuata dai responsabili delle singole unità operative e comunicata all'ufficio per la gestione del personale. Se un lavoratore, superate le 10 ore, partecipasse nonostante la comunicazione del dirigente che ha superato il suo monte ore, potrebbe anche essere sottoposto a procedimento disciplinare per assenza ingiustificata, senza incorrere in attività antisindacale. Nei casi in cui l'attività lavorativa sia articolata in turni, l'assemblea è svolta di norma all'inizio o alla fine di ciascun turno di lavoro. Analoga disciplina si applica per gli uffici con servizi continuativi aperti al pubblico.
Lordine del giorno va unito alla convocazione. Deve riguardare materie di interesse sindacale e del lavoro (art. 20, Statuto). Il dirigente non può entrare nel merito dellordine del giorno, né gli spetta controllare se sia di interesse sindacale e del lavoro.
Se il dirigente rifiutasse di accogliere la richiesta , la convocazione può essere presentata per fax o fonogramma, cosicché risulti la data di presentazione. Linvio con raccomandata (con avviso di ricevimento) è rischioso: non è certo, infatti, che nei tempi previsti.
Permessi retribuiti
Alla RSU spetta dal 1 gennaio 2001 un monte ore annuale (per anno scolastico) pari a 30 minuti per dipendente in servizio a tempo indeterminato. Nel calcolo si prendono in considerazione anche coloro che sono utilizzati nella scuola, ma ne sono esclusi i supplenti annuali e i docenti di religione. (art.8 contratto quadro sui diritti sindacali 7 agosto 98). Se i dipendenti a tempo indeterminato fossero 100, alla RSU spetterebbero 3000 minuti per un anno scolastico, cioè 50 ore. Il monte ore di quest'anno scolastico decorre dal 1 gennaio, quindi nel periodo 1 gennaio-31 agosto sono utilizzabili solo i 2/3, nel nostro esempio solo 33 ore. Il dirigente scolastico deve comunicare alla RSU il monte ore che le spetta. La RSU può far presente eventuali errori nel calcolo. I permessi possono essere utilizzati per - espletare il mandato sindacale (art.23 L300/70), cioè per riunioni ed altre attività connesse al ruolo di delegato RSU, diverse da quelle previste nei punti successivi - partecipare alle relazioni sindacali con il dirigente scolastico. Gli incontri avvengono normalmente, ma non obbligatoriamente, al di fuori dell'orario di lavoro. Ove ciò non sia possibile si possono usare i permessi. - presenziare a convegni o congressi sindacali, in genere e senza limitazioni a quelli rappresentativi (art.10 contratto quadro diritti sindacali 7 agosto 98). Il monte ore è una risorsa della RSU che decide come usarli per le varie attività che si prevede svolgere nellanno. Non viene quindi diviso per 3 o 6, quanti sono i componenti la RSU, ed ognuno fa quello che crede. un supplente. I periodi in cui cumulare possono essere fino a 3 nel corso dell'anno
ProceduraIl delegato comunica (non chiede lautorizzazione) per scritto al dirigente la volontà di usare un permesso sindacale. Spetta alla stessa RSU verificare come è utilizzato il permesso. Il dirigente non può chiedere quindi di presentare al rientro una certificazione, ma si limita a conteggiare le ore utilizzate. Il dirigente non può: - autorizzare luso del permesso, ma si limita a controllare il rispetto dei vincoli, previsti nei contratti, per lutilizzo dei permessi - richiedere una documentazione al rientro.
Se il dirigente impedisse in modo unilaterale a qualche lavoratore di fruire del permesso commetterebbe attività antisindacale. La RSU deve immediatamente prendere contatto con il sindacato per valutare se ricorrere al Giudice del lavoro. Altri permessi retribuitiUn delegato RSU può usufruire, oltre i permessi che spettano alla RSU, anche di questi tipi di permessi sindacali:
Un delegato RSU che è anche in semi-distacco sindacale non può usufruire dei permessi che spettano alla RSU, né quelli del punto 1. Permessi non retribuitiI componenti la RSU possono utilizzare anche permessi non retribuiti. Si tratta di una eventualità remota: lonere sarebbe a carico del delegato, dal momento che la RSU non ha fondi propri per rimborsargli la retribuzione. Non si possono comunque prendere permessi per un solo giorno. Devono essere almeno 8 giorni l'anno, anche consecutivi.
DIRITTO DI ACCESSOIl diritto di accesso non è previsto dallo statuto, ma deriva dalla legge sulla trasparenza (art.22 e seg. L 241/90) e dal regolamento applicativo (art.9 DPR 352/92). La RSU, ma anche il sindacato, qualunque sindacato, hanno diritto allaccesso ad atti e documenti della scuola in quanto associazione portatrice di interessi diffusi. Per esercitarlo occorre dimostrare linteresse a conoscere quellatto. In genere laccesso è per atti che riguardano il rapporto di lavoro, che è loggetto dellinteresse del sindacato. Il diritto di accesso è diverso dal diritto di informazione previsto dal CCNL tra le relazioni sindacali nei vari Comparti.
|