COMUNICATO STAMPA SULLE PERQUISIZIONI PRESSO LE ABITAZIONI DI COMPAGNI ANTIFASCISTI

La mattina del 10 dicembre 2003 alle ore 6:30 la digos della questura di Genova ha effettuato contemporanee perquisizioni nei domicili di alcuni compagni appartenenti al c.s.o.a. Pinelli e all'area antifascista genovese. A detta dei verbali della questura si cercavano prove che testimoniassero la partecipazione di questi a un pestaggio avvenuto nei confronti di un appartenente al movimento neo nazista Forza Nuova (CORSINI ALBERTO).

Dopo aver rovistato ovunque tra gli effetti personali dei compagni e sequestrato tutto ciò che poteva loro interessare (vari documenti testimonianti il percorso politico del c.s.o.a. Pinelli e dell'Antifa Genova, cd rom contenenti foto personali, articoli di giornale, riviste di propaganda politica, fotocopie e libri di vario genere, in casa di uno dei compagni è stato rovistato un antico fucile ad aria compressa, considerato un cimelio storico se non un ricordo di famiglia) e non accontentandosi di tutto ciò, hanno inoltre prelevato dalle varie abitazione effetti personali quali: capi d'abbigliamento, sciarpe, caschi, cappelli, cinture, alcune giacche e quant'altro una persona possa indossare per un giro in compagnia.

Dopo la perquisizione i compagni sono stati "accompagnati" in questura dove dopo le pratiche burocratiche(schedatura con foto e rilevazioni di impronte digitali) si è passati a un livello di comunicazione molto più formale, alcune delle più rilevanti personalità della digos hanno intrattenuto un lungo dialogo con i compagni apostrofandoli con termini quali " siete la feccia di Genova, siete solo dei drogati, e molti altri insulti" ed il tutto completato con intimidazioni gestuali e fisiche.

Questo è l'ennesimo tentativo di screditare chi tutti i giorni porta vanti ideali antifascisti e libertari. Noi compagni in quell'occasione abbiamo tentato di opporci ad un corteo nazi-fascista, autorizzato a Genova per la prima volta dopo venticinque anni dalla questura; il risultato non è stato quello sperato, in quanto le forze dell'ordine come al solito si sono schierate a centinaia per difendere chi, neanche i cittadini genovesi voleva: i fascisti.

Per rincarare la dose e screditare ulteriormente il nostro percorso politico, la questura ha dichiarato ai giornali che i volantini sequestrati erano documenti anarco-insurrezionalisti, termine che dal periodo post G8 è diventato di uso comune, per definire chiunque faccia politica alternativa, apartitica.

Noi antifascisti siamo indignati dallo sporco gioco che sta portando avanti la questura. Si cerca attraverso termini spaventosi, di etichettare e isolare parti del movimento. La volontà è di creare un distacco abissale tra le stesse parti interne al movimento, e non solo. L'obiettivo ultimo è quello di dare inizio, anzi continuare, una vera e propria caccia alle streghe per far si che nasca la paura di chi la pensa in maniera diversa, di chi ancora oggi ha valori fermi come possono essere quelli antifascista. Tutto ciò in un periodo in cui il governo si sta adoperando approfonditamente per rivedere la storia equiparando i fascisti morti ai partigiani caduti in combattimento per portare la liberazione, creando non poco fastidio.

Oggi sembra che il problema italiano siano gli anarco-insurrezionalisti, ogni malefatta è da attribuire a loro, sembra che anche l'acqua avvelenata sia loro opera, prima o poi la questura gli accuserà di portare il cattivo tempo. Fino ad arrivare alle accuse pesantissime e infamanti rivolte ai militanti del c.s.o.a. Pinelli, cioè di produrre documenti anarco-insurrezionalisti, dichiarazione folle, soprattutto visto che tutto il materiale cartaceo prodotto e firmato c.s.o.a. Pinelli è sempre stato reso pubblico. A questo punto ci chiediamo se la questura non abbia intenzione con questo attacco di dare il colpo di grazia alla politica del centro sociale. Quello che invece noi ci sentiamo di rispondere è che nulla abbiamo a che fare con gli anarco-insurrezionalisti e che non abbiamo niente da nascondere, cosi come niente abbiamo mai avuto, sicuri che quest'infame accusa cadrà così come successe nel periodo post G8, quando anche allora si cercava un colpevole per le devastazioni. Sicuramente l'antifascismo è composto da una parte teorico-politica, ma anche da una parte pratica e "di strada". Con questo non si rivendica l'accaduto, in quanto nessuno degli indagati ha partecipato a quell'azione, ma allo stesso tempo non si possono prendere le distanze dal fatto compiuto da ignoti.

Ci chiediamo perché quando dei compagni sono stati attaccati, feriti, a volte anche uccisi, come nel caso di Dax, compagno milanese assassinato non più di un anno fa, le istituzioni non aprono bocca, anzi a volte con un tacito assenso non perseguono minimamente chi si macchia di atroci misfatti. Quando invece tocca a qualche fascista nessuno si pone minimamente il problema di accusare chiunque, basti trovare un capo espiatorio. Questo è testimoniato dal fatto che tra i 5 indagati uno non ha minimamente ne interessi politici ne contatti con la maggior parte degli antifascisti.

Per dare una risposta a questo vortice di accuse calunniose diamo appuntamento a tutti coloro che volessero informazioni, conoscere le nostre idee ed i nostri documenti al c.s.o.a. Pinelli tutti i giorni, E SABATO POMERIGGIO (13-12-2003) IN CENTRO, dove si svolgerà un massiccio volantinaggio unitario per dire che tutto ciò anziché dividere ci unisce al contrario di quanto pensi la questura.

ANTIFASCISTI GENOVESI