Un CSOA per amico
Centri sociali si, centri sociali no, questo è il dilemma.
Troppo spesso si tende a generalizzare, incolpando tutti i
centri sociali dei vandalismi commessi da teppisti che
sfuggono comunque al controllo di chiunque.
Per farci un idea abbiamo deciso di incontrare qualcuno del
centro sociale occupato autogestito Pinelli, che dal settembre
del 2000 opera nella nostra vallata.
Alessandro, un ragazzo della Ligorna ci racconta come
è nato il collettivo che ha occupato prima, nel '97, un auletta
dell'istituto Majorana, poi,. nel 2000, un ala dei macelli di
Cà de Pitta, per trasferirsi infine in un capannone proprio
dietro
il canile, in via adamoli, anzi in via Pinelli, dal momento che i
ragazzi hanno chiesto alla circoscrizione che quel tratto di strada
venisse intitolato all'anarchico Giuseppe Pinelli.
Ma chi sono questi 20 ragazzi dai 15 ai 30 anni che passano le
giornate nel centro: sono giovani che hanno sentito l'esigenza di
fare politica, che hanno scelto di essere operativi e attivi all'interno
del loro quartiere abbandonando la linea dura nei confronti delle
istituzioni per uscire dal ghetto e dalla chiusura dei centri sociali
e dare una mano, con entusiasmo e volontariato, a risolvere i problemi
di una zona come la nostra che serve Genova in tutti i modi ma non ne
riceve un granché.
Nascono così le idee dei giovani del Pinelli: manifestazioni culturali,
collaborazione con i servizi sociali e il nuovo CIEP, corsi di recupero,
contatti con la circoscrizione ecc.
Perché? Semplice come afferma Alessandro, il CSOA è del quartiere
e a
servizio del quartiere e di chi lo abita, e noi siamo gente cresciuta in
queste zone e anche se esistono al mondo problemi più grossi, non
bisogna
mai dimenticarsi di quelli che vediamo ogni giorno, nelle nostre strade,
davanti alle nostre case. Farebbe piacere a tutti debellare la fame nel
mondo ma anche una biblioteca per gli universitari in Valbisagno renderebbe
la vita un po' più facile a molti studenti.
E dalla realtà della Valbisagno nascono le idee e i progetti.
Sono in cantiere l'allestimento di un'aula informatica con corsi aperti
a
tutti, iniziative di carattere culturale, feste di quartiere e una
giornata della memoria per il 25 aprile.
Uno dei punti su cui il Centro sta lavorando maggiormente è il disagio
giovanile su cui si sta redigendo un documento che verrà poi portato
in
un convegno in Valbisagno ad aprile, e un altro sul rapporto tra il
disagio e la scuola per un convegno che si terra in estate. In questi
documenti si parlerà anche di una legge secondo cui un ragazzo,
minorenne
è considerato problematico se partecipa a manifestazioni politiche
e per
queste viene segnalato. Infatti alcuni ragazzi del Pinelli dopo la
manifestazione contro il corteo della Lega, sono stati segnalati e
dovranno sostenere colloqui con psicologi in quanto "a rischio".
Oltretutto la maggioranza dei frequentatori del centro sono molto
giovani ma non per questo inesperti, i più "anziani" hanno fatto
di
tutto perché ci fosse rispetto anche nei confronti di 15enni o 16enni
da
parte di tutti siano altri centri sociali o le istituzioni.
Ovviamente saranno presenti anche nei giorni dell'atteso G8 ma si
schiereranno nel blocco libertario, organizzando manifestazioni collaterali
per protestare contro la blindatura di una città per tre giorni,
contro una
globalizzazione che si propone di risolvere i problemi del pianeta facendo
perdere di vista i problemi reali di tutti i giorni e contro il sistema
delle
multinazionali che sfruttano tutto e tutti praticamente indisturbate.
Come al G8 i ragazzi della Valbisagno si schiereranno contro l'apertura
a
Genova della sede di un partito di estrema destra. L'appuntamento per chi
non vuole cancellare la memoria storica di Genova e del 30 giugno 1960
è a
Brignole per il 30 giugno 2001.
Per chi volesse maggiori informazioni il centro è sempre aperto,
in via Pinelli 3,
oppure sul sito: www.ecn.org/csoapinelli, e-mail: csoapinelli@ecn.org