Lega Nord
un fritto misto di ignoranza
ed egoismo
(dal sito www.dsbovisio.too.it)
Vi sono uomini che, meglio di altri, esprimono pensieri, atteggiamenti, idee che la dicono lunga sul "nuovo" che avanza. Tra questi, uno dei più amati dai leghisti, è il sindaco di Treviso. Un signore rubizzo, grosso e rozzo che nel tempo ha dimostrato una certa scioltezza di linguaggio.
Un po' come il suo amico Borghezio, l'europarlamentare, che fa comizi coi suoi amici di Forza Nuova, gruppo del fanatismo nazista di destra. Quello che in piazza dà degli "sporchi negri" agli extracomunitari, o, se preferite, come l'altro suo amico Speroni che in parlamento mostra il nodo scorsoio, minaccia gli avversari e, nel primo governo Berlusconi, era pure sottosegretario agli esteri!
Il nostro sindaco di Treviso, un certo Gentilini, si è creato nel tempo la fama di "duro". A lui gli extracomunitari non vanno proprio giù. E lo dice, lo proclama, adegua la sua attività amministrativa al suo pensiero fascista e razzista.
Ecco alcune sue perle, senza aggiunta di commenti. Siamo sicuri che questi ultimi ce li metterete voi...
Aperta la stagione della caccia... all'extracomunitario (22 marzo 2000) Il sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, è rinviato a giudizio dal gip per l'ipotesi di istigazione all'odio razziale. Poco tempo prima aveva consigliato una soluzione risolutiva per risolvere il problema dell'immigrazione, ci avrebbero pensato i "cacciatori", dopo aver provveduto a "vestire con costumi da leprotto" gli extracomunitari. Pronta la risposta dello "sceriffo" per nulla intimorito: "io andrò fino in fondo, gli extracomunitari delinquenti li butto nel Sile". D'altronde lui non si sente razzista e aggiunge riferendosi alla dichiarazione che gli è costata il rinvio a giudizio: "non sono reati di razzismo: il reato di razzismo è così abnorme che è difficile dire nella storia se lo abbia commesso Hitler" |
Minacce elettorali (10 febbraio 2001) Gentilini, in piena campagna elettorale non abbandona il linguaggio truculento e le metafore violente. In una manifestazione pubblica a Venezia afferma: "A Rutelli ho già promesso l'esilio"; i leader del centrosinistra "sono già nel braccio della morte, aspettano quel colpo così, come si fa con i conigli, e bisogna mandarli tutti nel Tevere"; "Quando avremo preso il potere non lo si mollerà: lo dico apertis verbis". Accennando al colpo finale, il sindaco mima il colpo che i contadini danno ai conigli per ucciderli |
A ruota libera (18 giugno 2001) In una intervista al "Messaggero" lo sceriffo di Treviso parla a ruota libera: "Haider? Mi ha copiato il programma, con sei anni di ritardo". Gli immigrati? "Vagoni piombati per rispedirli da dove sono venuti". Dice di non curarsi se qualcuno lo definisce "il Mussolini del Nord". Il suo vero obiettivo? E' cacciare gli extracomunitari. E il "foglio di via, con su scritto: espulsione", per lui è una barzelletta. |
Io razzista?!?! "Mi dicono che sono razzista perchè nel mio programma di ordine e disciplina ho fatto togliere le panchine, ma ora almeno a Treviso non ci sono più extracomunitari mollaccioni. Ultimamente ho dei problemi con i venditori di fiori da quella strana pelle olivastra, ma grazie ai blitz notturni sequestro tutti i mazi e li faccio portare in cimitero..." |
Il buio oltre la siepe "Ma occorre anche radere al suolo tutte le siepi, perchè non si sa mai cosa ci sia al di là" |
Vigili e Armati Parlando dei vigili urbani: "li ho armati di manganello e sto costruendo per loro un poligono di tiro perchè imparino a sparare: voglio una polizia personale, basta con la logica caritatevole: se uno mi dà uno schiaggio, io gli rompo il muso... Siamo in guerra, c'è un'invasione in atto e questa è una guerra organizzata" |
Lavori forzati Lo sceriffo si preoccupa della salute e dell'attività motoria degli extracomunitari ospiti delle nostre carceri e afferma: "dobbiamo far rinforzare gli argini del Piave a questa gente con le catene ai piedi" |
La marcia dei barbari (maggio 2001, poco prima delle elezioni) Il 13 maggio è un momento storico, adesso o mai più: "Dobbiamo unirci e marciare nuovamente su Roma, come hanno fatto i barbari duemila anni fa, portando sangue vivo e buttando a mare l'impero decadente... Dobbiamo usare il voto come i nostri nonni usavano il pugnale tra i denti... Cosa ne facciamo dei negri abituati a essere inseguiti dai leoni e a rincorrere le gazzelle? Io voglio ordine! Disciplina! ... Io ho rifatto il Vangelo secondo Gentilini: è Gen-ti-li-ni che vi vede in cabina! Se alzate gli occhi è Gentilini che vi guarda! Non voglio traditori! Il Vangelo dice: date ai poveri ciò che vi avanza. Noi applicheremo il Vangelo: prima noi poi gli altri!" |
Il colore della vergogna (3 giugno 2001) I giocatori del Treviso, in risposta ad alcuni incresciosi atteggiamenti razzisti di una frangia di tifosi trevigiani nei confronti del giocatore nigeriano Omolade, scendono in campo con la faccia dipinta di nero. Il loro gesto è apprezzato da tutta l'Italia che applaude al coraggio dei neoretrocessi ragazzi del Treviso. Lo "sceriffo" Gentilini, visibilmente contrariato, coerente con gli atteggiamenti xenofobi che hanno contraddistinto la sua politica, risponde stizzito: "Hanno scelto il colore giusto, il nero della vergogna!" |