Boicottiamo Israele!
BOICOTTA ISRAELE - BOICOTTA
L'APARTHEID
Campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani
L'annientamento
del popolo palestinese che sta portando avanti Israele, il cui premier Sharon verrà
probabilmente processato in Belgio come criminale di guerra, è sotto gli occhi di tutti.
La politica della chiusura e della divisione in cantoni di tutta la West Bank e Gaza, il
proseguimento della colonizzazione, i bombardamenti sui civili e sulle strutture
economiche e sociali palestinesi, gli omicidi politici dei militanti dell'Intifada,
l'annessione unilaterale avvenuta da anni di Gerusalemme Est e del Golan, in palese
violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, non possono più passare
sotto silenzio.
D'altra parte l'appoggio ad Israele da parte dei governi occidentali è totale: gli Stati
Uniti sostengono apertamente la politica di Sharon che se non verrà fermata porterà
scenari apocalittici per i palestinesi e per il resto del Medio Oriente, mentre l'Unione
Europea, nonostante tiepide dichiarazioni ufficiali, continua a trattare Israele come
partner privilegiato, non mettendo MAI in discussione il suo appoggio politico,
fatto anche di intense relazioni economiche e militari.
Quando ormai anche all'interno di Israele le voci di protesta si fanno più ampie e la
politica di apartheid nei confronti dei cittadini arabi dello stato ebraico, emersa in
occasione del vertice di Durban, è ora più visibile, il bisogno di azioni urgenti per
fermare Israele è sempre più forte. Raccogliendo i numerosi appelli provenienti da
numerosi comitati ed associazioni di Israele, Gran Bretagna, Stati Uniti, lanciamo una
campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani presenti nei nostri mercati la cui
diffusione consiste prevalentemente in due marchi:
JAFFA e CARMEL
Le esportazioni dei prodotti ortofrutticoli israeliani, provenienti da Israele, dalle colonie nei territori occupati e dai coltivatori palestinesi, cui mancano altri canali di distribuzione, sono controllate e gestite da due società:
Il marchio JAFFA
è usato dalla Citrus Marketing Board of Israel, un corpo amministrato centralmente per
promuovere gli agrumi israeliani in tutto il mondo.
La CMBI è stata fondata nel 1940 per sviluppare, promuovere e regolare l'industria
israeliana degli agrumi.
A seguito della privatizzazione dell'industria nel 1990, la Società è stata
ristrutturata per assicurare che coltivatori ed esportatori possano andare incontro ai
bisogni dei clienti in modo più efficiente.
Oggi la Società: dirige la strategia dell'industria israeliana degli agrumi,
rappresenta i coltivatori e gli esportatori israeliani sia localmente che all'estero per
quanto riguarda i rapporti con organismi ufficiali ed internazionali; autorizza gli
esportatori e supervisiona le loro attività nei vari mercati; organizza e attua strategie
di mercato; amministra i diritti internazionali di autorizzazione per il marchio esclusivo
Jaffa, assicurando il suo alto standard di eccellenza.
Coordina e confeziona la pubblicità e la promozione globale degli agrumi Jaffa, per
andare incontro ad ogni singola richiesta di mercato attraverso rappresentanti di
marketing in tutto il mondo.
E' la forza che guida le massicce coltivazioni piantate nel deserto israeliano del Negev e
nelle valli interne. Dà inizio, finanzia e supervisiona le ricerche e lo sviluppo di
programmi.
Il marchio CARMEL
è usato dalla Agrexco, un'agenzia a controllo statale, per l'esportazione di tutti gli
altri prodotti, in particolare avocados e fiori recisi.
I prodotti palestinesi, soprattutto quelli provenienti da Gaza e soprattutto nel caso dei
fiori recisi, sono nella maggior parte dei casi esportati come merci israeliane, avendo un
certificato dorigine israeliano imposto da Agrexco.
Agrexco trattiene più del 40% del ricavato della vendita come sua quota di marketing e
anche se i coltivatori di Gaza legalmente potrebbero bypassare Agrexco per loro è molto
difficile: i produttori devono pagare il trasporto in Israele, le ispezioni per la
sicurezza israeliane e hanno grossi problemi di distribuzione per il mercato
europeo.
(Dati del 1998 tratti dal Washington Report, naturalmente prima dellinizio della
seconda Intifada che ha ulteriormente aggravato la situazione).
Commercio
equo e solidale
Le nostre conoscenze in proposito riguardano per ora solo un prodotto, il couscous
di una cooperativa palestinese. A proposito di accordi commerciali
ricordiamo che
l'art. 38 dell'Accordo ad interim UE-Israele, sul commercio e temi ad esso collegati, si
applica al "territorio dello Stato di Israele" e non è contenuta nessuna altra
ulteriore definizione. Israele ha annesso unilateralmente sia Gerusalemme Est che il Golan
e così per la legge israeliana fanno parte dello Stato di Israele. Per le colonie in West
Bank e Gaza, pur non formalmente annesse, la giurisdizione israeliana è applicata nella
pratica.
Tutte le risoluzioni dell'ONU affermano che né le colonie in West Bank e Gaza, né
Gerusalemme Est e Golan possono essere considerate parte dello Stato di Israele, quindi
l'ambito territoriale di applicazione dell'accordo ad interim si intende limitato alle
frontiere precedenti il 1967. Per comprendere a che livello questi accordi vengano
violati, citiamo il caso di una ditta italiana, che ha addirittura ricevuto un attestato
di benemerenza dalla Camera di commercio Italia-Israele:
La società Gitto Carmelo e Figli Srl è un costruttore della provincia di Messina, che ha
vinto, con un socio locale, l'appalto per la costruzione della prima galleria stradale in
Israele. Il tunnel, il primo del suo genere in Israele, è composto di due tratte di 500 e
390 metri, a tre corsie, posto sulla superstrada che unisce Gerusalemme a Hebron. Questo
tratto stradale non si trova in Israele ma nei Territori Occupati e fa parte del sistema
delle by-pass roads, ad uso esclusivo dei coloni.
COMITATO DI SOLIDARIETA' CON L'INTIFADA
Dal sito TMCREW
Marchi più diffusi in Italia
Athava (sali, creme e altri prodotti del
Mar Morto)
Jaffa
(pompelmi, datteri, arance)
Carmel
(pompelmi, avocado)
Epilady
(apparecchi depilanti)
Valsoia
(cotolette e burger vegetali surgelati - sulla confezione è scritto "prodotto in
Israele")
COIS 94
(sementi transgenici)
Aziende
Agrexco (importazione ed esportazione del
marchio Carmel - frutta, verdura e fiori)
COFRES
(importazione pompelmi marchio Jaffa)
PM Chemicals (distributore del marchio Ahava)
Caterpillar (mezzi di movimento meccanico - buldozer - abbigliamento e scarpe di
marchio CAT)
Efrat Future Technology Ltd. (centralini telefonici)
Gaja Distribuzione (importazione di vini Golan)
NAAN srl (sistemi di irrigazione)
Valsoia
(bocconcini, cotolette e burger vegetali surgelati)
Promodes (importazione per conto di Fides S.p.A. - Milano)
Telecom
(controlla Golden Lines - compagnia telefonica israeliana)
Generali (partecipa alla Banca Leumi e alle assicurazioni Migdal)
Italgas
(in gara per gasdotti israeliani)
Luoghi e aziende di vendita
verificati (supermercati, ipermercati e
negozi)
Carrefour
GS
Esselunga
Coop
Auchan (Gruppo Rinascente)
Da verificare
Conad
Farmacie Comunali
Altre aziende coinvolte
Danone
Benetton e Kappa
Burger King
Avis
Calvin Klein
Estee Lauder
Intel
Johnson&Johnson
L'Oreal
Kraft