UPUPA

Nove attori che, da autodidatti, cercano di studiare nel proprio lavoro quotidiano i principi di base della presenza scenica dell'attore, unica coerente premessa all'edificazione di una nuova solida struttura spettacolare. Il gruppo si rifà all alle memorie e agli insegnamenti tramandati da quei gruppi che della storia del teatro contemporaneo hanno costituito i momenti fondamentali. Si cerca di stabilire con la tradizione teatrale un dialogo creativo in cui ogni memoria o insegnamento lasciato - da Stanislavskij, da Grotowski, da Mejer'hold, dai loro attori e dagli altri riformatori del teatro - deve esser vagliato, sperimentato, vissuto e reinventato nella pratica del laboratorio per diventare esperienza anche propria. Rispetto a questa tradizione dunque gli attori di Upupateatro, da autodidatti che erano, cercan d'essere apprendisti, non senza maestri ma con tanti maestri. Il gruppo sta attualmente lavorando alla costruzione di uno spettacolo dal testo di Marlowe "Tamerlano il grande", la cui messa in scena è programmata per il luglio 2003 al DAMM. _Attività_ Il lavoro al DAMM, iniziato nel febbraio 2002, ci ha portato a rimettere in discussione le basi e gli obiettivi del nostro lavoro, a confrontarci con la necessità di aprire la nostra attività teatrale verso l'ambiente che la circonda, il quartiere di Montesanto. Ciò ha portato con sé un più ampio ripensamento del teatro in ambiente aperto e degli obiettivi e i modi di un'apertura verso l'esterno. La necessità sentita di dare al nostro lavoro più ampie finalità comunicative e propositive che aprano nicchie di scambio nello spazio circostante rende necessario un preliminare ripensamento e riorganizzazione delle attività del gruppo e del lavoro di formazione e di ricerca che gli attori hanno fin'ora svolto. Partendo dalle metodologie fin'ora elaborate e incentrate sulla ricerca individuale, gli attori hanno iniziato a lavorare ognuno su un proprio personaggio di strada. L'obiettivo è quello di avere personaggi (o maschere comiche di sé stessi) capaci di trovare un contatto o una relazione con l'ambiente del quartiere e le persone che lo abitano. I personaggi saranno pronti nella loro caratterizzazione per la fine di aprile; potranno poi portare avanti la loro crescita nel parco Ventaglieri a contatto con le persone che lo abitano. Così esporsi, confrontarsi, vivere col territorio che li circonda.
La nuova situazione, le necessità e gli interrogativi che essa suscita, ci inducono pure a rimettere in discussione e sotto analisi le finalità e le modalità del processo di costruzione che stiamo portando avanti per lo spettacolo dal testo di Marlowe. Che attinenza può avere con la situazione in cui ci troviamo uno spettacolo che ci riporta a tempi e luoghi estremamente lontani da quelli dell'esperienza nostra e del pubblico?
Certo si tratta di un testo incentrato sui rapporti fra violenza e smania di potere - temi assai vicini alla nostra esperienza - ma con quanta differenza di linguaggio e di intenzioni rispetto ai problemi presenti e alla sensibilità del nostro tempo Marlowe ne tratta! Converrà allora porsi da un'altra ottica di analisi: in questione non è il testo di Marlowe, ma il processo mediante il quale gli attori costruiscono la propria tessitura di azioni sceniche e la tessitura scenica dello spettacolo stesso, la propria drammaturgia. E questo processo è stato intrapreso da ogni singolo attore come costruzione di una tessitura d'azioni o drammaturgia che rispecchi non la tragica sorte del suo personaggio, ma la quotidiana esperienza e la memoria privata dell'attore - ciò che ci riporta di necessità al tempo e allo spazio presenti. Si tratta dunque per Upupateatro di costruire una propria drammaturgia che dovrà poi incontrarsi, e certo scontrarsi, col materiale poetico di Marlowe, alla ricerca di nuovi significati e determinazioni non predefiniti.
La necessità d'aprire la propria attività al quartiere significa per noi anche un'attenta costruzione dello spettacolo che lo renda adatto a qualsiasi tipo di pubblico: non esclusivamente al pubblico tradizionale dei teatri ma anche a chi il teatro non conosce e non ama. Ciò costituisce per noi motivo di impegno e crescita. Si pensa a questo proposito a parate nel quartiere nelle quali gli attori, con costumi e oggetti di scena, inviteranno gli abitanti del quartiere ad assistere allo spettacolo. _Archivio_ Il gruppo ha intenzione di documentare tutta la sua attività di auto-formazione e ricerca elaborando materiali a disposizione di tutti all'interno del DAMM accanto a una biblioteca teatrale della cui costruzione il gruppo stesso si occuperà.