Il governo Sharon ha finalmente mostrato il suo vero volto, quello della repressione e della violenza.
Approfittando della guerra in Afghanistan, giustificata con il pericolo terroristico, Sharon ha dichiarato
terroristi tutti i palestinesi. Infatti in questo quadro si concretizzano gli omicidi “mirati” ai danni
di esponenti politici palestinesi, come Abu Ali Mustafà (segretario generale del Fronte Popolare),
l’occupazione permanente dei territori e le restrizioni imposte alla popolazione palestinese. La
“campagna antiterrorismo”, perseguita da Sharon, si concretizza oggi in un ulteriore negazione dei
diritti fondamentali del popolo palestinese. Infatti, sono all’ordine del giorno:assassini, arresti indiscriminati
come quello del compagno Ahmed Saadat attuale Segretario Generale del FPLP, torture, demolizione
di abitazioni civili e d’interi villaggi;carenza di cibo,acqua,di assistenza sanitaria; impossibilità per gli
osservatori di pace di denunciare le nefandezze dell’amministrazione Sharon (quest’ultimo non è mai
stato incriminato per le stragi di Sabra e Chatila e per il terrorismo di stato attuato e ammesso attraverso
gli omicidi dei leader palestinesi). Si chiede ad Arafat di arrestare e consegnare gli autori degli attentati ai
danni di Israele, mentre i raid sionisti colpiscono proprio i locali della polizia palestinese rendendo impossibile
qualsiasi azione da parte di questi ultimi.
La situazione mediorientale è la migliore rappresentazione di quello che può accadere, se si continua
ad avallare in campo internazionale l’operazione “giustizia infinita”. Qualsiasi stato può attualmente accusare
qualsiasi altro di avere al proprio interno gruppi terroristici che minano la stabilità mondiale. Gli esempi più
eclatanti di tale logica sono la condizione che si è instaurata tra India e Pakistan, l’invio di 600 Marines
nelle filippine, la guerra silenziosa e continua che i russi stanno portando avanti nei confronti della Cecenia,
il totoguerra sui prossimi obiettivi.
Nel frattempo, Bin Laden e soci “viaggiano in motorino”, circa 10000 civili afghani sono morti sotto le
bombe
occidentali e intelligenti e in Palestina si muore di parto ai check-point
israeliani.
di Bertold Brecht
con Paola Ricciardi - Hitler/ Brettschneider, agente della Gestapo
Jacoubou Ibrahim -
Il soldato Sveik
Eddy Roberts - Il nazista
Raffaella Pontarelli - La
signora Kopecka
Paolo
Renza - Il giovane Prochazka
Regia -
Alina Narciso
Oggetti di scena - Paolo
Renza