ARMI GENETICHE, BOMBE ETNICHE
Il progetto Genoma Umano ora può aprire la porta
allo sviluppo e all’uso di armi genetiche contro specifici gruppi etnici.
Questo progetto è attualmente condotto sotto gli auspici del Dipartimento per
l’Energia USA, che sovrintende anche all’arsenale militare americano.
Nell’ottobre del ’97 il Dr Wayne Nathanson, capo
del Dipartimento per la Scienza e l’Etica della società medica della Gran
Bretagna, ha posto l’attenzione sul fatto che la "terapia genica"
possa essere trasformata in "armi geniche" che, potenzialmente
potrebbero essere usate nei confronti di particolari geni posseduti da alcuni
gruppi umani. Queste armi potrebbero essere usate non solo nelle forme già
viste nelle varie guerre come gas o aerosol, ma potrebbero essere veicolate con
l’acqua potabile, causando non solo la morte ma anche sterilità o difetti
genetici nei neonati di gruppi specifici.
Le attuali stime del costo per lo sviluppo di
"armi genetiche" sono state intorno ai 50 milioni di dollari, non
certo alla portata di isolate bande di neonazisti ma all’interno delle capacità
di programmi segreti governativi.
Il 15 novembre 1998, il London Times riportava
le dichiarazioni israeliane di aver con successo sviluppato una
"pallottola etnica" specifica geneticamente per colpire gli arabi.
Quando è stato chiesto al portavoce del governo israeliano di confermare
l’esistenza dell’arma etnica, non ha negato il possesso ma ha anzi aggiunto:
"Abbiamo un cestino pieno di sorprese che non esiteremo ad usare se avvertissimo
che lo stato di Israele si trovasse sotto serie minacce."
Alcuni scienziati sono preoccupati del fatto che
i geni modificati che le corporations hanno introdotto nei cibi abbiano
alterato in modo permanente le forniture alimentari mondiali.
Alcuni potrebbero essere sfruttati per ridurre
la popolazione.
Gli USA ha una lunga storia di interessi in
questo tipo di ricerche genetiche. La sede attuale del Progetto Genoma Umano si
trova nei laboratori di Cold Spring Harbor , a Long Island, New York – lo
stesso luogo del famoso Ufficio di Ricerca Eugenica, fondato nel 1910 dalla
famiglia Harriman. L’agenda del 1910 prevedeva limitazioni governative su
diritti umani quali la riproduzione e sull’immigrazione in USA, basate sulla
presunta inferiorità di particolari gruppi etnici. Il Progetto di Ricerche
Eugenetiche stabiliva le condizioni mediche e psicologiche per cui una persona
poteva essere sottoposta a sterilizzazione o eutanasia. preminenti del
programma quali la famiglia Rockfeller, Henry Ford e Margaret Sanger hanno
collaborato per aprire la strada per le leggi sulla sterilizzazione forzata in
25 stati. Queste leggi hanno permesso la sterilizzazione di decine di migliaia
di persone, la maggioranza di classi disagiate, durante la prima metà del 20°
secolo.
Il numero del novembre 1970 della Military
Review pubblicò un articilo intitolato "armi etniche" e indirizzato
al personale militare di comando. L’autore dell’articolo era Carl Larson, capo
del Dipartimento di Genetica Umana all’Istituto di Genetica di Lund, Svezia.
Larson scriveva di come le variazioni genetiche tra le razze comportano
differenze nella tolleranza a varie sostanze. Per esempio larghi segmenti della
popolazione del sudest asiatico soffre di intolleranza al lattosio dovuta
all’assenza dell’enzima lattasi nelo sistema digerente. Un’arma biologica
potrebbe sfruttare di queste varianti genetiche e invalidare o uccidere
un’intera popolazione.
AGGIORNAMENTO DI GREG BISHOP
La natura ubiquitaria del razzismo e la storia
di come delle strutture di potere agiscono nei confronti degli
"indesiderabili" e dei nemici (quasi sempre di differenti gruppi
razziali rispetto all’aggressore dominante) ci rende chiaro che i paesi più
potenti e i loro alleati continuano a cercare le strade migliori per sottomettere
e uccidere l’intera (o la maggior parte della) popolazione straniera.
Quando il London Times fece uscire la storia del
progetto israeliano di armi biologiche e dell’interesse nello sviluppo di
patogeni che potrebbero invalidare o uccidere in base all’etnia, citò una fonte
anonima dell’intelligence britannica che affermava che questo tipo di armi sono
"teoricamente possibili".
Non è solo teoria, ma le ricerche vanno avanti
da circa 50 anni. Le armi biologiche sono state usate almeno fin dall’Impero
Romano, il cui esercito gettava animali morti nei bacini di acqua dei nemici
per spargere malattie. Le ricerche su armi biologiche etniche hanno avuto
risonanza pubblica nel 1970, con l’articolo già citato di Carl Larson che
discuteva la possibilità di usare le differenze sulla tolleranza di composti
specifici come arma in sé o per veicolare altri veleni o microorganismi. Questi
metodi non erano così chirurgicamente accurati come i militari desideravano,
dato che le popolazioni non sono completamente omogenee.
A proposito delle armi etniche israeliane c’è da dire che questo è il proseguimento della politica storica nei confronti dei nativi americani: è stato reso pubblico che l’American Indian Health Service (fondato dal Governo Federale) ha obbligato uomini e donne nativi americani alla sterilizzazione forzata nella prima metà degli anni ’70 Le stime ufficiali sono di 3400 persone, principalmente donne, sottoposte a questo trattamento, mentre per gli attivisti le stime sono molto più alte, tra le 60.000 e le 70.000. Questo, associato ai sospetti nati con l’esplosione di epidemie di hantavirus nella regione dei Quattro Angoli (Arizona, New mexico, Colorado, Utah) fa puntare il dito contro il governo federale. L’hantavirus è una delle molte "nuove malattie" che hanno fatto nascere i sospetti di una loro origine dall’ingegneria genetica praticata nei laboratori di ricerca biologica militare come quello nello Utah o quello della CIA a Fort Dietrick.