LA
RIVOLTA DEI CACCIAVITI
Siamo gli abitanti del meridione, del sud, uno dei tanti, troppi sud
del mondo.
Siamo gli abitanti di terre e città martoriate dalla precarietà
e
dalla disoccupazione.
Siamo gli invendibili, i malvenduti.
Siamo i giovani che non hanno mai lavorato nella loro vita, siamo i
meno giovani che hanno lavorato fin troppo nella loro vita.
Siamo le eterne vittime del ricatto della miseria, della perenne
ricerca di un lavoro che non c'è; le soluzioni sono sempre diverse,
sempre uguali: lavoro nero, 14 ore al giorno, 4.000£ l'ora, morti su
un'impalcatura, invalidi di una guerra che conta 1000 morti all'anno.
Ma la "musica" stà cambiando...
La nostra voce, la voce dei senza voce, echeggia e rimbomba con
sempre più forza...
E' la voce dei diritti negati, dei bisogni calpestati, dei sogni
repressi.
E' la voce di chi ha scelto di non rassegnarsi, ma alza la testa per
non lasciare le propria esistenza nelle avide mani dei potenti della
terra.
Il sud precario è ora ribelle!
Il vento della rivolta e della sollevazione soffia sempre più forte,
da Seattle a Nizza, da Melbourne a Goteborg, dal Global Forum di
Napoli al G8 di Genova.
Contro una globalizzazione neoliberista che arricchisce sempre più i
ricchi e impoverisce sempre più i già poveri, dai tanti sud del
mondo
si alza il vento della rivolta.
Così come da ogni angolo della terra si alza la voce contro i
governanti abusivi del pianeta terra, anche dal nostro sud si alza la
voce contro i "tiranni della globalizzazione".
Ma nelle voci contro la globalizzazione, il sud ribelle vuole porre
l'attenzione anche su alcuni degli aspetti specifici e nefasti di
questa globalizzazione, in primis il dramma più esasperante della
nostra terra, il dramma della disoccupazione.
Per questo motivo oggi, in tutte le regioni del meridione, centinaia
di attivisti stanno procedendo all'occupazione di alcune agenzie di
lavoro interinale.
Abbiamo vissuto in prima persona l'orrore del lavoro interinale,
l'orrore di lavorare per due, tre mesi, il tempo di riportare lesioni
permanenti al polso (a furia di fare sempre il solito malsano
movimento per 8 ore al giorno) e poi essere letteralmente buttato
via, senza indennità, senza rimborsi, avanti il prossimo polso da
spezzare...
A Benevento, Cosenza, Taranto, Messina, Palermo, Bari, Caserta,
ecc... abbiamo scelto, come sud ribelle, di invadere queste agenzie
di lavoro interinale che sono un simbolo evidente delle nuove ed
estreme frontiere della precarietà.
Contro queste forme di caporalato legalizzato e organizzato, noi ci
ribelliamo oggi, ma soprattutto domani.
Da oggi infatti lanciamo la campagna "l'uomo non è un cacciavite"
contro il lavoro interinale, per ribadire e denunciare l'assurdità di
utilizzare un lavoratore per due, tre mesi e poi buttarlo via, come
si fa con i cacciaviti e gli altri arnesi di lavoro.
La campagna di lotta "l'uomo non è un cacciavite" troverà
spazio
anche e soprattutto all'interno delle mobilitazioni in occasione del
vertice G8 a Genova.
Per questo dichiariamo che dal 15 al 22 luglio, tutte le agenzie di
lavoro interinale presenti a Genova, saranno chiuse dagli attivisti
della rete No Global e del sud ribelle attraverso invasioni,
occupazioni, murature, ecc...
La lotta contro la globalizzazione parte anche da qui, dalla propria
quotidianità, dai propri territori, dalle contraddizioni e dai
problemi che viviamo sulla nostra pelle e che trovano tutte
un'origine di fondo comune, che si chiama globalizzazione
neoliberista e contro la quale noi, abitanti del sud, ci
ribelliamo... ieri, oggi, domani...
E' questo è solo l'inizio...
RETE NO GLOBAL - COORDINAMENTO "SUD RIBELLE"
All'attenzione
dei responsabili delle
agenzie di lavoro Interinale di Genova
Siamo spiacenti di informarLa che da oggi, 2 luglio 2001, la rete No
Global e il coordinamento del "sud ribelle" hanno pubblicamente
lanciato la campagna di lotta denominata "l'essere umano non è
un
cacciavite" attraverso l'occupazione, in diverse città meridionali,
di alcune delle vostre agenzie.
Come Lei avrà modo di intendere, il nostro obiettivo è denunciare
i
contratti di lavoro che contraete, in quanto calpestano in modo
ignobile la dignità delle persone che si rivolgono alle vs agenzie
sotto il ricatto permanente della miseria.
Riteniamo doveroso schierarci contro le vostre agenzie che altro non
sono che le forme post-moderne del caporalato legalizzato e
organizzato.
La campagna è stata denominata "l'essere umano non è un
cacciavite"
proprio per rimarcare l'assurdità di utilizzare un lavoratore per
due, tre mesi e poi buttarlo via, come si fa con i cacciaviti e gli
altri arnesi di lavoro.
Questa campagna si inserisce all'interno di un percorso più
complessivo per il slaario garantito e contro la precarietà e la
disoccupazione.
Ma il nostro obiettivo è anche e soprattutto interconnettere questo
percorso di lotta con le iniziative contro la globalizzazione
neoliberista che ci vedranno protagonisti, insieme ad una moltitudine
di altri soggetti e percorsi di lotta, a Genova in occasione del
vertice G8.
Per questo motivo La invitiamo ad chiudere tutte le vostre agenzie
presenti a Genova nel periodo dal 15 al 22 luglio. In caso contrario
provvederemo noi stessi, attraverso invasioni, occupazioni murature,
a chiuderle.
Nella speranza di far scomparire il vostro ignobile lavoro dalla
faccia della terra, Le porgiamo i più cordiali saluti.
Meridione d'Italia, 2 luglio 2001
RETE NOGLOBAL - COORDINAMENTO "SUD REBELLE