The Bear Book

Readings in the History and Evolution of a Gay Male Subculture

a cura di / Edited by: Les Wright

Harrington Park Press

284 pp.


HARRINGTON PARK PRESS

The Haworth Press Inc.

10 Alice Street, Binghamton, NY 13904-1580, USA


per richiedere il volume / to order :

tel: 1-800-429-6784 (toll-free US/Canada only) / 001-607-722-5857 (Outside US/Canada)

fax: 800-895-0582 (toll-free US/Canada only) / 001-607-771-0012 (Outside US/Canada)

e-mail: getinfo@haworth.com

$ 24.95 + $ 3 postage (U.S.)

$ 30 + $ 4.75 postage (Outside US/Canada/Mexico)


English presentation by Brian J. Kaufman after the Italian presentation by Luigi Amodio

 

Recensione di Luigi Amodio

Muovevo i primi passi nel mondo gay quando (poco più o poco meno che ventenne) mi imbattei in una strana rivista americana dal titolo enigmatico - RFD. A Country Journal for Gay Men Everywhere - di cui mi colpirono due cose: la cadenza di uscita ("gli equinozi e i solstizi", ricordo a memoria) e le foto - di lettori o "modelli" - pubblicate. Per la prima volta non giovani surfers biondi, magri e lisci, ma boscaioli, operai, lavoratori manuali, vestiti di jeans e camicie di flanella a quadroni, robusti quando non grassi, adorni di lunghe barbe e pelosi come... Orsi. Belli, soprattutto, perché naturali e spontanei nella loro virilità. Nulla a che vedere con i baffoni tirati a lucido, le barbe sagomate e i peli pubici rasati dei clones e dei leathermen alla Tom of Finland.

Questo ricordo, accantonato in qualche angolo della memoria è ritornato con forza (e non senza qualche emozione) alla ribalta, leggendo che quella rivista - che aveva come scopo principale il collegamento (Internet era ancora di là da venire!) tra i gay americani non urbanizzati, ma legati per scelta alla vita di campagna - è una delle prime tappe nella storia della principale sottocultura gay di quest'ultimo scorcio di secolo, quella appunto degli Orsi.

E agli Orsi, alla loro storia ed evoluzione è dedicato il bel The Bear Book. Readings in the History and Evolution of a Gay Male Subculture, curato da Les Wright ed edito dalla Harrington Park Press, la prima pubblicazione ragionata su un fenomeno sviluppatosi rapidamente in tutto il mondo, a partire dalla sua nascita negli USA, e che è presto approdato anche in Italia, come testimonia l'esistenza di un gruppo - quello degli Orsi Italiani, citati nel libro stesso - che già si è distinto per la organizzazione di feste e incontri, per la partecipazione organizzata alle ultime manifestazioni del 28 giugno e soprattutto per la gestione di una pagina web singolarmente curata e divertente.

Ma torniamo al libro di Les Wright (che sarebbe molto bello vedere tradotto in italiano). Si tratta di una raccolta di saggi e testimonianze che tentano di delineare la storia e le principali caratteristiche della sottocultura ursina, affrontando il tema con strumenti analitici spesso raffinati, come quelli dell'antropologia e dell'etnologia, della corrente sociologica (di grande successo nei paesi anglosassoni) dei cultural studies e, per quanto riguarda i media, della content analysis.

Introdotto da un esauriente saggio del curatore (docente universitario a Boston e curatore del Bear History Project) il volume - diviso in cinque sezioni: History, Bear Images, Bear Spaces, Bear Spaces: San Francisco e Bears Abroad - tenta di rispondere a varie domande relative al mondo ursino, lasciando comunque intendere che, come per ogni sottocultura contemporanea, le risposte più autentiche possono nascere soltanto dalla continua osservazione delle pratiche reali e del divenire incessante che nella sottocultura stessa si determinano. Uno sguardo di parte, insomma, ma laico e aperto.

Ciò considerato, alcuni punti sembrano abbastanza fermi. In primo luogo che la sottocultura degli Orsi, pur partendo dalle caratteristiche fisiche dei propri aderenti, è caratterizzata da altri due tratti fondanti: la socievolezza, intesa come disposizione amichevole nei confronti dell'altro da sé e accettazione di ogni varietà sociale, fisica e umana; e la valorizzazione delle caratteristiche innanzitutto psicologiche della virilità, e cioè l'equilibrio, la forza, la capacità di affrontare tenacemente e serenamente la vita.

Questi tre elementi caratteristici - l'aspetto fisico, la socievolezza, il recupero della virilità - costituiscono per molti autori il segnale forte di una rottura con il modo d'essere di pezzi consistenti della comunità gay americana degli anni '70 e '80, fortemente segnata, come ognuno sa, dalla tragedia dell'AIDS. Ed è proprio l'AIDS a spiegare, in parte, la singolare fortuna degli Orsi: la floridità del corpo che ritorna sinonimo di salute rispetto alla magrezza; la necessaria riscoperta del "prendersi cura" degli altri; la volontà di sostituire alcune pratiche relazionali del mondo gay (il sesso per il sesso o l'uso di alcool e droghe, particolarmente diffuso negli States) con occasioni conviviali più umane e giocose (si pensi alla passione per le attività all'aria aperta, per la country music e le danze popolari, o ancora per Star Trek, che in varie testimonianze ricorrono come occasioni di socializzazione tra gruppi di Orsi); tutto ciò viene interpretato come la voglia di riprendere la vita nelle proprie mani, liberandosi dell'angoscia derivante dall'epidemia e, con questa, delle tante catene che, spesso e volentieri, costituiscono ragioni di discriminazione ed esclusione all'interno della comunità gay, oltre che nella società.

Bellezza, soldi, successo: gli Orsi mettono in discussione i "valori" dominanti degli anni '80, proponendo la libertà di essere e di amare, la riscoperta e la valorizzazione dei lavori manuali e dell'appartenenza alla classe operaia, il consolidarsi di relazioni interpersonali fondate sull'affetto e il rispetto.

Da questo punto di vista, tutti sono ben accetti nella comunità ursina, come dimostra l'ironico sistema di classificazione elaborato da Bob Donahue e Jeff Stoner riportato nel volume (e disponibile in Internet). Un sistema così aperto da includere praticamente tutti: barbuti e non, pelosi e glabri, grassi e magri, alti e bassi, e così via. Unico tabù, quello della presenza femminile, "infiltratasi" nella Bear Mailing List, operante nella rete dalla fine degli '80, e causa di animate discussioni tra gli iscritti. Ciò - però - non faccia pensare a una disposizione misogina. Anzi, per certi versi, la scelta dell'Orso come animale totemico (uno dei saggi più belli del volume è proprio quello dedicato alla mitologia nordamericana di questo animale) tende proprio a recuperare con forza quegli aspetti femminili della personalità con cui il mondo gay mantiene rapporti contraddittori quando non problematici. To cuddle e to be cuddled, coccolare ed essere coccolati e cub, cucciolo, sono parole ricorrenti con grande frequenza e non fortuitamente nel gergo ursino.

Insomma, e per concludere, anche se questo volume ci aiuta a capire in primo luogo un pezzo della storia omosessuale americana (e non per caso il curatore sceglie con problematica intelligenza di chiudere il libro con il saggio Un orso francese domanda: gli Orsi sono una cosa americana?), esso ci dà almeno due lezioni. La prima è quella di un metodo serio di studio e comprensione del mondo gay e dei suoi fenomeni. La seconda è quella di non fermarsi mai alle apparenze. Al di là, infatti, di ciò che possa sembrare "gli Orsi sono l'inizio nell'Occidente di un ritorno all'innocenza, all'amore senza regole, alla compassione senza giudizio, e alla creatività senza confini".

Luigi Amodio


Presentation by Brian J. Kaufman

"TheBear Book: Readings in the History and evolution of a Gay Male Subculture " presents the first comprehensive glimpse of a significant heretofore uncharted aspect of the gay community. Les Wright, as editor of and contributor to this collection of essays, has done a superlative job of bringing together both scholary and lay treatises to triangulate the essence of what it means to be part of the bear movement.

Every aspect of the global-wide bear phenomenon is explored through this anthology of insightful interviews with pioneers of the movement, including the creation of "cyberspace", bear contests, and bear social organizations. among the scholary works included in the collection are discussions of the bear as an enduring icon spanning cultures through the ages, analyses of bear imagery represented in the media, and discussions of just what constitutes "being a bear".

Dr. Wright, in describing his own research under the auspices of the Bear History Project, presents an exhaustive and definitive search for the earliest ruminations of beardom in contemporary gay male culture. The book is essential reading for anyone interested in understanding contemporary male homosexuality in particular, and helpful in studying aspects and expressions of masculinity in general.

Brian J. Kaufman, PhD

 


Cliccare qui per tornare alla Pagina Indice di ORSI ITALIANI G&M Magazine

Click here to go back to the Main Index Page of ORSI ITALIANI G&M Magazine