Two bears, two stories - Summary
An article, by Emilio Campanella, about two real-life stories having a big boy and a big man as main characters. Unfortunately the first one had a tragic conclusion with the young boy committing suicide for being mocked by his friend because of his fat body. The other one had an happy ending: a man trapped for ten days in a lift of an uninhabited building survived because of his heavy build.
DUE ORSI, DUE STORIE
Da qualche tempo avevo desiderio di "buttar giù" qualche riflessione attorno a un tragico episodio accaduto all'inizio dell'estate e intitolarlo "Quando muore un orsacchiotto"; poi la stanchezza dovuta alla calura estenuante ed estremamente prolungata ha fatto sì che mettessi da parte quell'idea, pur non dimenticando l'avvenimento.
Più recentemente un'altra notizia mi ha colpito per la sua eccezionalità: un uomo salvatosi, grazie alla sua complessione, dopo una permanenza di quasi dieci giorni in un ascensore. I due episodi sono profondamente differenti, ma hanno due punti fondamentali di contatto: ne sono protagonisti due orsi, un adolescente e un uomo maturo, e sono fortemente drammatici pur nell'opposto svolgimento finale dei fatti. Due orsi, l'uno ucciso l'altro salvato dalla loro ursinità: situazioni decisamente emblematiche.
Andrò per ordine cronologico: nel nord dell'Italia, all'inizio dell'estate, un adolescente ha posto fine ai suoi giorni; una notizia tragica, ma alla quale le cronache ci hanno abituato a tutto si fa l'abitudine, CHE ORRORE ! ancora una volta un cucciolo non ce l'aveva fatta a sopportare l'impatto con la società, ma questa volta in maniera diversa, e direi, peggiore, infatti sembra che il ragazzo avesse una buona resa scolastica e dei buoni rapporti famigliari; quindi, per una volta non è stato il brutto voto o la sgridata presa malissimo a far traboccare il vasodella sua disperazione. Molto peggio ? mi sembra di sì.
Era un soggetto molto timido, introverso e GRASSO, e questo proprio non glielo hanno perdonato i compagni, amici (?) che a detta generale lo sfottevano senza pietà. Tutti sicuramente ricordiamo quanto "brucino" le prese in giro a quella età quando non abbiamo la forza, la capacità, l'astuzia di controbattere !
Probabilmente lui ha sopportato, sopportato, pianto, si è chiuso sempre di più, è sceso sempre più in fondo al baratro che ha voluto senza uscita, e là è rimasto, decidendo di non volere più la vita per il suo corpo che tutti disprezzavano.
Anche il secondo orso si è trovato in fondo a un baratro buio e stretto; i dettagli della sua storia li ricordiamo tutti: all'inizio di agosto si trovava in una delle inquietanti torri cilindriche del Sestrière, chiuse in questa stagione e di cui è custode, e andava a ritirare dei fax della direzione, quando l'ascensore in cui si trovava si è bloccato.
Dieci giorni di buio, silenzio, attesa, dimostrando di essere un grintoso, e avendo alle spalle, per sua grande fortuna, una cena abbondante di portate e libagioni, consumata la sera prima, che lo ha salvato da una morte certa e orribile.
Dalla sua complessione di notevole stazza (dalle foto, un gran bell'orso barbuto di mezz'età) e un carattere forte che lo hanno aiutato a sopravvivere fino all'arrivo dei soccorritori. Un evento decisamente d'eccezione che ha stupito anche il personale sanitario che lo ha avuto in cura dopo la disavventura.
Sembra che si sia aiutato pensando a un'amica, quella stessa che ha dato l'allarme, non vedendolo da qualche giorno, contrariamente alle sue abitudini; raccontava inoltre di aver molto pregato, sfido, credo che saremmo capaci di inventarceli gli dei, in caso di emergenza, e non è poi stato così fin dall'antichità ?
Comunque, tutto è bene ciò che finisce bene quando finisce bene !
Dunque, questo bell'orsone, buona forchetta e buon bevitore, si è salvato grazie alla sua struttura la quale ha ovviamente aiutato far sì che il suo cervello sia stato così efficiente.
Quindi essere orso è bello, essere orso è buono, e, soprattutto, essere orso salva la vita !
Ritornando al primo episodio, l'essere orso non ha salvato, invece, la vita al cucciolo di cui scrivevo sopra, anzi, a causa della pressione delle convenzioni, è caduto a capofitto nella disperazione poiché, essendo ancora troppo fragile, non è riuscito a farsi una ragione del rifiuto degli altri e della sua diversità.
L'orso adulto è sopravvissuto sulla base delle medesime caratteristiche che hanno ucciso l'altroovviamente non solo perché adulto, ma specialmente, oltre a tante altre fortunate coincidenze, grazie a un buon rapporto con il suo corpo in particolare, e con se stesso in generale, direi.
Aiutiamo a crescere i piccoli orsi, diamo loro sicurezza, stiamo loro accanto e dimostriamo loro che certi parametri "alla moda", sono, appunto, MODE ! Specialmente quando stravolgono corpi naturali in mostri clonati attraverso tecniche che tendono a uniformare, appiattire, spersonalizzare.
Qualche anno fa un amico, un bellissimo orso mestrino, avendo qualche preoccupazione di salute ed esami clinici non perfetti, si recò da un intelligente dietologo che, oltre a dargli buoni consigli, lo rassicurò/consolò osservando che se la specie umana è arrivata ai giorni nostri è, in buona parte, grazie a persone molto robuste che avendo buone riserve, durante le grandi carestie sono sopravvissute, facendo sì che il genere umano potesse continuare.
Emilio Campanella