ORSI NEL TERRORE
di Piero Trevisan
Si sa che ci sono parecchie opere letterarie che, pur non parlando esplicitamente
di omosessualità, rivelano situazioni, vicende, sentimenti omoerotici
. Meno noto invece può essere il fatto che opere dell'orrore e del
brivido possono nascondere problematiche sessuali. Un esempio classico é
Il ritratto di Dorian Gray, storia di un giovane omosessuale e della sua
progressiva degradazione, fino alla finale autodistruzione. In nessuna parte
del romanzo si parla chiaramente di omosessualità, ma l'autore Oscar
Wilde lascia trasparire il senso di rifiuto, di ripulsa morale per la propria
omosessualità, rappresentata dal carattere del protagonista. Cosa
c'è di più orribile dello scoprire di essere un mostro? E
quindi, cosa c'è di più orribile dello scoprire che si è
gay in un mondo che considera i gay dei mostri? Oggi simili sentimenti sono
in gran parte superati , ma proviamo a immaginare quali orrendi fantasmi
devono aver evocato nel secolo scorso, e probabilmente ancora nella prima
metà di questo, e come possano essersi trasfusi, in maniera simbolica,
nella letteratura orrorifica.
Può però comunque sorprendere che simili racconti allusivi possano avere a volte aspetti gay-ursini", come due racconti inglesi che potrete leggere in un'antologia della collana Oscar Mondadori, dal titolo L'orrore secondo Lovecraft. Nel racconto La signora Lunt di Hugh Walpole (1884-1941) il protagonista, che è anche l'io narrante, è uno scrittore, Punciman, il quale riceve un invito da parte di un altro scrittore, di nome Lunt, a passare il Natale a casa sua, in Cornovaglia.
Runciman, durante il viaggio d'andata, fa molte fantasie su Lunt, immaginandolo come "l'amico ideale, che tutti sognano di poter avere, senza trovarlo mai", con cui poter stabilire un amicizia profonda e duratura. All'arrivo, in una casa lugubre e angosciosa, trova ad accoglierlo uno strano omaccione, straordinariamente grande e grosso, con una barba nera, ma con voce e atteggiamenti stranamente femminili.
Lunt dimostra un comportamento esageratamente affettuoso, anche fisicamente, nei confronti di Runciman, il quale si ritrae infastidi to; Lunt, sentendosi respinto, reagisce violentemente, ma subito dopo scoppia in lacrime e confessa all'ospite di averlo chiamato perché ha bisogno di aiuto. Lunt è vedovo, e sua moglie, una donna gretta e maligna che aveva sposato solo per non sentirsi solo, è morta un anno prima e lui teme che possa tornare, ed in effetti Runciman, al suo arrivo, ha visto in casa quel che poteva essere il suo fantasma, quello di una donna brutta, maligna e persino puzzolente.
Runciman, partecipando al terrore di Lunt, si sente sempre più vicino a lui, e i due uomini passano tutto il tempo assieme "mano nella mano, come due amanti", fino alla notte in cui Lunt muore per arresto cardiaco, poco dopo aver confessato all'amico di averla uccisa lui, sua moglie.
Allo sconvolto Runciman rimarrà sempre il dubbio se è stata la paura folle di Lunt o la vendetta del fantasma, a ucciderlo.
Nell 'altro racconto, Negotium perambu!ans di E.F.Benson (1867-1940),
la vicenda è per certi aspetti simile a quella del racconto
di Walpole. Il protagonista è un giovane avvocato che rimane felicemente
scapolo perché non vuole saperne di sposarsi. Egli narra al lettore
come nel suo paese d'origine, in Cornovaglia, ci sia una strana casa, costruita
con le pietre di una chiesa abbattuta, e perciò nata da un atto sacrilego.
Questa casa segue lo strano destino di venire abitata solamente da uomini
celibi, solitari, massicci e corpulenti, di mezza età, dediti a una
vita "di peccato", senza però specificare di quali peccati
si tratti.
Ognuno di questi uomini subisce prima o poi un destino orrendo: uccisi da un mostro marino che nessuno ha mai visto, la cui forma però si sa essere quella di un enorme verme-vampiro che lascia le sue vittime ridotte a pelle e ossa, prosciugate del sangue e dei liquidi.
Il giovane avvocato, tornato al suo paese natale, fa conoscenza sulla spiaggia con l'ultimo della serie di questi disgraziati, un pittore dalla faccia di Sileno, il quale lo invita a venire a casa sua, per vedere i suoi quadri. Il giovane si sente affascinato e nello stesso tempo inorridito dallo strano pittore e dai suoi quadri L'orsone pittore gli mostra un suo quadro con una figura di ragazzo steso nudo sulla spiaggia, ma in esso l'avvocato vede, chissà perché, l'immagine di un essere mostruoso che esce dal mare.
Fra i due si stabilisce un'amicizia profonda, ma il pittore sembra già sapere quale sarà la sua fine, e l'attende come qualcosa d'inevitabile, come una sorta di sacrificio d'espiazione. Il suo amico se ne rende conto e attende anche lui , impotente. Poi, in una notte buia e tempestosa arriva lui, il grande verme-vampiro, simile ad un bruco senza occhi nè testa, con un buco a ventosa per bocca, con la quale prosciuga il corpo del pittore, senza che l'amico possa fare nulla per salvarlo.
Messi a confronto, i due racconti rivelano entrambi un represso desiderio omosessuale per gli Orsi, un desiderio che non può raggiungere il compimento prima che la "punizione divina" venga a distruggere l'oscuro oggetto del desiderio: l'Orso tentatore e peccatore
Nel primo racconto, il fantasma della femminilità aborrita e rifiutata dallo scrittore orso-gay, torna a vendicarsi quando questi è in compagnia di un uomo da cui si sente attratto: la vera colpa di Lunt non è quella di aver ucciso la moglie, ma di preferire gli uomini a lei.
Nel secondo racconto invece è importante ricordare che il verme è un simbolo fallico, mentre il vampiro è un simbolo di libidine sessuale, come il romanzo Dracula di Bram Stoker insegna. Il mostro esprime il terrore del sesso, visto come qualcosa di orribile e demoniaco, a cui l'Orso "peccatore" soccombe prima che possa sedurre del tutto il suo giovane amico che si sente tanto attratto da lui.
Sia Benson che Walpole sembrano perciò appartenere a quella lunga schiera di scrittori che hanno espresso la propria omosessualità solo come colpa da punire, ma si differenziano da altri perché in essi si esprime un chiaro desiderio per gli Orsi, che è tanto difficile riscontrare nella letteratura presente e passata.
PIERO TREVISAN
Click here to go back to ORSI ITALIANI MAGAZINE INDEX
Cliccare qui per tornare all'INDICE DI ORSI ITALIANI MAGAZINE