Le ragioni del mix per un welfare community

La realizzazione di un welfare community trova particolare significato nelle aree di disagio ad elevata intensità di integrazione socio - sanitaria che attengono:

La pluralità di soggetti pubblici titolari di responsabilità nella conduzione delle politiche attive di protezione sociale delle fasce deboli (Comuni, Province, Consorzi, ASL ecc.) richiedono un consistente sforzo di integrazione per garantire unitarietà di interventi, coerenza di obiettivi, globalità di approccio.

Tanto maggiore deve essere questo sforzo se si pone a fondamento di queste politiche un reale intervento di promozione "di modelli nuovi" di sviluppo di una comunità locale, capaci di reclutare le "cittadinanze attive" al servizio di una autentica riabilitazione integrale di un territorio. II ruolo del pubblico sarà qui di promotore, di regolatore e di controllore delle risposte di salute che emergono "dal basso".

A queste criticità si aggiungano le croniche insufficienze ed inadeguatezze gestionali dell'Ente Pubblico, la frammentazione del contracting out e l'inefficacia delle modalità di gestione dello stesso e si comprenderà ben presto come sia urgente realizzare forme innovative di gestione dei servizi alle persone di pubblica utilità.

La partnership tra pubblico e privato sociale coordinata per mezzo di una normazione contrattuale innovativa può configurarsi come modalità gestionale estremamente adeguata a contemperare le diverse necessita richiamate in precedenza. Questa soluzione e particolarmente importante in un'area a forte integrazione socio - sanitaria come quella della salute mentale che per questa ragione richiede una straordinaria flessibilità di intervento e di prodotto che l'ente pubblico, dedito necessariamente al prodotto rigido, non e in grado di garantire. E forse non e nemmeno opportuno che lo garantisca se questo significa, come spesso accade, la deresponsabilizzazione della comunità locale, l'inaridirsi delle "solidarietà brevi", la frustrazione di una possibile cittadinanza attiva.

Le forme organizzative dell'ente pubblico sono inoltre tendenzialmente orientate alla costruzione di prodotti rigidi, dove la proceduralità e previsonale dell'efficacia degli interventi. Un'operazione chirurgica, ad esempio, per risultare efficace richiede una somma standardizzata di procedure che devono essere ripetibili e il più possibile perfette e riproducibili/inerziali: procedure rigide/prodotto rigido/massima efficienza/efficacia .

Nell'ambito della salute mentale, come d'altra parte su molte altre malattie (a carattere cronico - degenerativo - sociale) dove sono prevalenti i bisogni ri - abilitativi, la perfetta proceduralità non è previsionale dell'efficacia ne dell'efficienza, in quanto entrano in gioco fattori complessi ed aspecifici d'intervento, e soprattutto variabili umane, relazionali e sociali, che, accettate ed indirizzate come risorse per gli utenti, sono i veri elementi di cambiamento prognostico da negativo a positivo. Va detto che per queste ragioni le strategie di salute mentale devono essere misurate prevalentemente sugli esiti, attivando procedure flessibili ed integrate sociali - sanitarie e puntando sulla formazione delle risorse umane e relazionali in modo esteso (dagli utenti, agli operatori ai gruppi famigliari e sociali). Gli esiti sono misurabili dalla maggiore o minore intensità di uso dell'istituzione e del modello sanitario - amministrativo rigido, nella cura e riabilitazione del paziente, della valutazione della qualità di vita e di integrazione sociale - abitativa - lavorativa - educativa e dalla valutazione di carico famigliare. ;

Di questo si parla quando si dice che una strategia di salute mentale accettabile deve costruire un prodotto flessibile. Va da se che il servizio pubblico non può da solo costruire tale prodotto, deve dotarsi e dedicare risorse alla revitalizzazione del sociale fino a trasformarsi in imprenditore dello stesso, collaborando sugli obiettivi con quelle organizzazioni imprenditoriali in grado di sostenere concretamente l'integrazione sociale, lavorativa, abitativa dei propri utenti. Procedura flessibile (integrata e complessa) prodotto flessibile/massima efficacia/efficienza sugli esiti.

I1 saper costituire una "rete" di condizioni di "offerta" non solo pubbliche: leggendo preliminarmente le possibilità esistenti su di un dato territorio, contattando i "soggetti" terzi potenzialmente disponibili, coinvolgendoli in una programmazione comune, razionalizzandone la collaborazione, sviluppando la formazione, l'organizzazione, la continuità di impiego delle forze di "volontariato", stimolando la specializzazione e la diversificazione tipologica della cooperazione sociale, favorendo la crescita del "terzo settore" in ogni sua componente, rappresenta certamente una abilita di straordinaria rilevanza. In particolare se si vuole ottenere il risultato della alternativa alla ospedalizzazione ed alla applicazione di modellistica sanitaria rigida a bisogni che richiedono invece flessibilità, integrazione socio - sanitaria e valutazione di "outcame" su variabili complesse ed in continuum con le condizioni sociali, familiari, abitative, lavorative, formative dei soggetti portatori di disabilita, guadagnando in qualità e contenendo i costi di gestione al di sotto di quelli richiesti da ogni altra possibile soluzione.

Le ragioni che sostengono la scelta di una gestione dei servizi attraverso l'utilizzo di imprese del privato sociale in un modello mix si possono sinteticamente ricondurre:

Sul piano dell'efficienza

 

Modalità di scelta del socio privato.Per quanto riguarda la scelta del partner privato e evidente la necessita di operare una procedura concorsuale ristretta di appalto concorso.

Questa modalità ribadisce l'importanza di un affidamento del servizio che non si basi esclusivamente sul parametro 'prezzo" ma si riferisca anche ad altri criteri cosiddetti di Qualità. La qualità a cui ci si riferisce e particolarmente centrata sulla struttura organizzativa dell'impresa a cui si deve affidare il servizio. Si deve riuscire a mettere in evidenza la capacita di questa di essere orientata al prodotto flessibile, alla valorizzazione del territorio e della comunità di riferimento, oltre che naturalmente la tenuta e la coerenza sul piano organizzativo ed economico. Per queste valutazioni ci si dovrà avvalere di indicatori appositamente identificati.

II capitolato speciale d'appalto che si propone in allegato e il risultato di questi orientamenti culturali e tecnici.