Edizioni COLIBRI' (Milano)


Bruno Rizzi
LA BUROCRATIZZAZIONE DEL MONDO

pp. , € 26 volume in brossura € 34

Ecco il libro più sconosciuto del secolo, e si tratta appunto del libro che, fin dal 1939, ha risolto uno dei principali problemi in cui questo secolo si è imbattuto: la natura della nuova società russa, la critica marxista della forma di dominio che vi è apparso. Fu nel 1939 che il trotzkista italiano Bruno Rizzi pubblicò, con i propri mezzi, a Pari­gi, le parti prima e terza, ma non la seconda [inclusa anch'essa nella presente edizione], della sua opera La Bureaucratisation du Monde, firmata Bruno R. e redatta in francese. Subito condannate da Trotzky e dalla Quarta Internazionale, le tesi di Rizzi, che forniva­no la prima definizione della burocrazia come classe dirigente, sono state sistematicamen­te ignorate da due generazioni di compagni di strada o di pseudo-critici dello stalinismo; i quali, il più delle volte, sono stati gli stessi uomini che cambiavano menzogna a seconda del vento, che facevano sempre mostra di apprestarsi a sfondare una porta aperta da trenta o quarant'anni, ma vendendoci per sovrapprezzo le loro chiavi personali, e che alla fine indietreggiavano sempre davanti all'ampiezza titanica dello sforzo, che avrebbe messo fine al loro impiego. Essi non saranno ripubblicati da alcuno. Altri hanno saccheggiato Rizzi con una sicumèra tanto più tranquilla quanto più quelli preferivano ignorarlo. I rari detentori di un libro così ben scomparso che non ne esiste un esemplare nemmeno alla Biblioteca Nazionale, ne hanno approfittato con discrezione per farla da ricercatori di punta, e piacerebbe loro non perdere questa reputazione: dopo il 1968, i diversi esperti in contestazione titolari di uno stand presso quasi tutti gli editori francesi hanno esumato ogni sorta di scritti meno brucianti, ma mai Rizzi, che non tutti ignoravano. L'americano Burnham fu il primo a farsi un nome, con The Managerial Revoludon (La rivoluzione manageriale), recuperando immediatamente questa critica proletaria della burocrazia, travestendola per proprio conto da inetto elogio di un innalzamento tendenziale del potere di decisione dei competenti «manager» nell’impresa moderna, a scapito dei semplici detentori di capitali. E più tardi la rivista francese «Socialisme ou Barbarie», riprendendo la denuncia dello stalinismo, manifestamente trovò in quest'opera fantasma di Rizzi la principale fonte delle sue concezioni, sicché l'originalità che i commentatori accon­sentono a riconoscere, tardivamente, a quel focolaio di riflessione ormai spento, parrebbe certo più considerevole se tutti continuassero a nascondere Bruno Rizzi. Il lettore di oggi percepirà agevolmente alcuni errori nella comprensione strategica delle forze in gioco nel momento molto cupo in cui questo testo comparve. Le sollevazioni dei lavoratori, da Berlino Est nel 1953 al Portogallo nel 1974-75, hanno in seguito molto migliorato la teoria di Rizzi. Il nostro partito non ha avuto ragione in un giorno; ha sviluppato la sua verità attraverso due secoli di lotte mutevoli. Ancora oggi non ha del tutto ragione, dato che di fianco ad esso è ancora possibile sopravvivere e falsificare. Ma già la società dominante, che non sa più gestirsi, non sa nemmeno più rispondergli. (Guy Debord, dalla IV di copertina).

 

Dominique Blanc
L'INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA E IL SUO TEMPO

pp. 104, € 7,5

momentaneamente esaurito

 

J. B. de Célis / L. Hulsman
PENE PERDUTE
Il sistema penale messo in discusssione

pp. 158, € 13

momentaneamente esaurito

Leggi la nota all'edizione italiana di V. Guagliardo

Vincenzo Guagliardo
DI SCONFITTA IN SCONFITTA

momentaneamente esaurito

pp. 128, € 7

Di sconfitta in sconfitta. Considerazioni sull'esperienza brigatista alla luce di una critica del rito del capro espiatorio.

Non una "storia" delle Brigate Rosse, né rivelazioni sensazionali o inedite, ma le riflessioni di un protagonista delle vicende di cui si fa riferimento. Con la legge Gozzini potrebbe dare una soluzione personale alla sua vicenda, che, in termini prosaici, abbrevierebbe di qualche lustro la sua permanenza in carcere. La strada scelta, invece, è quella della soluzione collettiva, di modo che la propria storia personale diventa patrimonio di una generazione, o almeno di parte di essa.

Luciano Parinetto
I LUMI E LE STREGHE

Una polemica italiana intorno al 1750

momentaneamente esaurito

pp. 350, € 18

La caccia alle streghe

La caccia alle streghe e le dispute che l'accompagnano travagliano per interi secoli l'Europa (e non solo essa) e si vanno spegnendo solo con l'ingresso dei lumi nella storia. E' proprio lo scontro finale fra stregoneria, magia e ragione, al momento dell'ormai sicuro trionfo del nuovo cosmo scientifico inaugurato da Galilei e da Newton, che Luciano Parinetto delinea, per quanto riguarda la cultura italiana, ricostruendo, sulla scorta dei testi fondamentali anche inediti, la babelica polemica diabolica che prende l'avvio, intorno al 1750, con la pubblicazione del "Congresso notturno delle lammie" di Gerolamo Tartarotti, la cui discussine coinvolge soprattutto gli ambienti e i nomi più famosi della cultura veneta, lombarda e napoletana della metà del Settecento, ma che ha echi considerevoli anche fuori d'Italia, soprattutto nella cultura di lingua tedesca. L'esistenza del diavolo e la realtà dei suoi poteri; la sua configurabilità filosofica; l'autenticità del sabba, della magia e della stregoneria; l'interpretazione volta per volta teologica, psicologica, storiografica o sociologica del fenomeno delle streghe; la legittimità dei processi loro intentati, delle torture e della morte loro inferte sono i grandi temi che, in questa polemica, appassionano Muratori e Maffei, Tartarotti e Carli, Frisi e Grimaldi e, per citare nomi meno noti ma non meno importanti (in una disputa che prepara il terreno al "Dei delitti e delle pene" di Beccaria e alle "Osservazioni sulla tortura" di Pietro Verri), Bartolomeo Melchiori e Clemente Baroni di Cavalcabò. L'agonizzante filosofia scolastica (ormai appannaggio del virulento, ma cullturalmente labile, ambiente conservatore) e il pensiero moderno di Bacone, Cartesio, Galilei, Newton, Locke ecc. (che imbeve la cultura dei Riformisti) sono i grandi supporti teoretici cui si appoggiano i sostenitori del diavolo e gli amici delle streghe, in questa disputa che vede emergere un nuovo complesso significato della categoria di ragione.

 

Antonio Bianchi
PIANTE, DROGHE E SCIAMANI

p. 138, € 10

Interessante resoconto delle ricerche sul campo dell'autore, da anni indirizzate verso lo studio dell'ayahuasca e del suo uso presso la tribù dei Shipibo dell'Amazzonia peruviana. E' descritto succintamente il complesso delle "piante maestro" - una cinquantina o più - cui fa capo l'ayahuasca e che, aggiunte a quest'ultima, insegnano al vegetalista-ayahuasquero (lo sciamano specializzato in piante) i rimedi da utilizzare nei diversi casi in cui, per scopi di cura, sono "consultate". "La 'madre' di una pianta può essere definita come l'essenza stessa del potere generatore della pianta: essa appare allo sciamano sotto forma di entità spirituale in grado di trasmettere conoscenze inaccessibili alle persone comuni."
Dall'ayahuasca al peyote, dal Buiti a Eleusi, da Harvard a Terence McKenna e l'Iperspazio, dalla New Age a Stanislav Grof e al Daime, è una appassionante e lucida disamina sulla sacralità delle "piante sacre" e delle relative molecole chimiche, affiancata da un'altrettanta lucida critica nei confronti di un atteggiamento tipicamente occidentale che porta al solo risultato di ridurre l'uso di questi composti ad un fenomeno di moda e di consumo.

Luciano Parinetto
LA TRAVERSATA DELLE STREGHE

nei nomi e nei luoghi e altri saggi

momentaneamente esaurito

pp. 190, € 10

Con la conquista dell'America vengono sperimentate nel nuovo mondo nuove forme di "caccia alle streghe" che verranno poi importate nel Vecchio Mondo. Questa guerra ci sta facendo vedere come costruire una sorta di caccia alla figura del terrorista. E già che ci sei ci metti dentro tutto ciò che è incompatibile con il sistema. Non è un caso che le leggi razziali italiane siano state imposte prima nelle colonie, e l'anno dopo introdotte in Italia. Nelle colonie contro i colonizzati, l'apartheid contro i sudditi, e qui la persecuzione e la deportazione degli ebrei. L'"altrove" ti serve per far diventare consueto e normale quello che succede: se tu inferiorizzi il colonizzato a casa sua, farai meno fatica, poi, a inferiorizzarlo anche qui. Vale per il talebano quanto per la donna con il burka: sono stati entrambi costruiti in due "altrove assoluti", rispetto a noi.

 

Jaime Semprun
L'ABISSO SI RIPOPOLA

pp. 78, € 10

Secondo le parole stesse di London, "l'orribile immagine dell'anarchia" viene in questo modo "costantemente messa sotto gli occhi" degli integrati e sottomessi perché siano "ossessionati da questo timore alimentato di continuo". Ma mentre ne "Il tallone di ferro" solo i membri dell'oligarchia erano in questo modo "convinti che la loro classe [fosse] l'unico sostegno della civiltà", nella realtà di oggi la frontiera tra gerarchi e subordinati è molto più fluida e instabile che nello schema di London: essa viene continuamente ridisegnata dai molteplici meccanismi di cooptazione, selezione, esclusione, e sono quindi pressoché tutti a dover essere convinti di aver da temere più di ogni altra cosa lo scatenamento della "Bestia dell'abisso".

M. Porete / J. W.Loguen
DEL DOMINIO UMANITARIO E DELLA CIVILE BARBARIE

pp. 78, € 10

Al popolo del capitale, omogeneizzato nel consumo, nella dipendenza e nella competizione, non resta alcuna base d'appoggio propria né culturale né materiale. E' così consegnato a un'ipotenza che certo l'accesso ai consumi e allo spettacolo, alla carità e al volontariato non smentiscono, ma celebrano nelle forme consentite. Quanto ai Diritti Umani, che gli interventi "umanitari" dicono di volere garantire, la loro "universalizzazione" significa imporre a tutti l'idea di appartenere alla matrice occidentale (rinunciando alle proprie); mentre, nella realtà, solo a pochi vengono elargiti, di volta in volta, concreti, spesso minimi e sempre revocabili spazi di sopravvivenza e occasioni per accedere alle risorse e alle opportunità. Schiacciati tra un nuovo totalitarismo imperiale e il nuovo particolarismo etnico, dobbiamo ripensare categorie quali identità, "razza", etnia, cittadinanza, cultura per opporre, a quella coppia di lemuri, una nozione non regressiva di particolarismo, una visione non imperialistica della sovranazionalità.

 

Jacques Camatte
DIALOGANDO CON LA VITA

pp. 134, € 10

"Il processo di liberazione ha in comune con la prassi rivoluzionaria la necessità di riconoscere pienamente ciò che è avvenuto. E' il solo modo di non illudersi. K. Marx e A. Bordiga insistettero a lungo sulle lezioni della sconfitta, della controrivoluzione, col corollario essenziale: la rivoluzione è possibile solo se la controrivoluzione è andata fino in fondo. (...) La disfatta della rivoluzione e lo stroncamento del processo di rimessa in continuità della specie con il suo divenire anteriore, del suo ritorno alla comunità. Essere rivoluzionario in un periodo di controrivoluzione è mantenere nell'ambito della controrivoluzione il possibile di quel processo. Essere nel divenire di liberazione è mantenere, a scapito della psicosi che ci attanaglia, il desiderio della rimessa in continuità col nostro essere originale. Processo liberatorio e prassi rivoluzionaria sono in certo modo movimenti isomorfi, mella misura in cui l'essenziale non è la liberazione, ma la realizzazione sia dell'individualità che della specie (...) Processo liberatorio e prassi rivoluzionaria si separano però nella misura in cui la seconda aveva bisogna della violenza per attuarsi, e nel fatto che ciò a cui si pensava di tornare non è mai pienamente esistito."

 

Jacques Camatte
COMUNITA' E DIVENIRE

pp. 274, € 15

Difatti, solo se c'è riconciliazione con tutti gli esseri viventi può aversi una vera comunità, dove non esista più il problema del potere e dell'amore, ma in cui regni la partecipazione radiante. Rimettersi in continuità, come l'albero nella natura di cui è parte integrante, è l'unica via per rigenerare la natura e rigenerare noi stessi. Potrà allora realizzarsi il pieno godimento della partecipazione al cosmo cui è possibile accedere fin da ora abbandonando il mondo del capitale.

Jacques Camatte (1991)

 

 

Emilio Mentasti
BERGAMO 1967 - 1980

Lotte movimenti organizzazioni

momentaneamente esaurito

pp. 750, € 22

Un libro per "storicizzare" un periodo che riguarda tutta la provincia di Bergamo, un saggio storico di cronaca-documentale che vuole essere uno strumento per affrontare finalmente quegli anni pieni di attività politica sociale sindacale. Un tentativo di documentare l'estrema ricchezza di quegli anni attraverso la ricostruzione delle lotte operaie, studentesche, territoriali e ambientali viste dall'interno del movimento che ne era protagonista e da tutte le sue forme organizzative.

Antonio Frillici
BENVENUTI A TZEPOZTLAN

Storia di un comune libero

pp. 94, € 12

Situato a settanta chilometri da Città del Messico, Tepoztlan è un comune del Morelos di trentamila abitanti, conosciuto per la bellezza del paesaggio e avente fama di luogo magico. Il 24 agosto 1995 gli abitanti insorgono contro un mega progetto turistico che prevede la costruzione di un club di golf, un centro di alta tecnologia e un complesso residenziale. Dopo un'assemblea popolare, il palazzo municipale è preso d'assalto, il sindaco costretto alla fuga. La polizia viene cacciata e non può più tornare nel borgo. Uno striscione sulla barricata nella via principale annuncia: "Benvenuti a Tepoztlan, dove il popolo è in lotta per le sue terre e le sue tradizioni". Sono indette votazioni secondo usi e costumi in cui tutti i partiti sono vietati. Dal settembre 1995 al maggio 1997 Tepoztlan si proclama Comune libero. L'Autore è stato testimone degli eventi.

 

A. Peregalli / M. Mingardo
TOGLIATTI GUARDASIGILLI

1945 - 1946

pp. 128, € 10

Magistratura e politica, fascismo e post-fascismo, il Partito comunista al governo. Indice: 1. Le premesse. 2. L'unità nazionale. 3. Normalizzazione produttiva. 4. Un "buon" guardasigilli. 5. L'epurazione mancata. 6. L'amnistia: una mano tesa ai fascisti. 7. "Contro ogni forma di illegalismo. 8. Disarmo e smobilitazione. 9. Sacrifici per la ricostruzione. Appendice. Cronologia.