Prima parte

 

dall’attacco contro

l’alta velocità in val susa...


Cronologia (prima parte)

1984

In un documento della CEE in materia di infrastrutture di trasporto viene indicata, tra gli obiettivi prioritari, la "graduale sistemazione di collegamenti terrestri a grande velocità tra i principali centri urbani della Comunità".

1985

Si costituisce un gruppo di lavoro informale, composto dai rappresentanti dei vari enti ferroviari nazionali, dell’Industria, della Commissione CEE dell’UIC che definisce una prima proposta di rete europea a grande velocità avente come anno di riferimento il 2000. La proposta comprende l’indicazione degli interventi da realizzare per superare le difficoltà costituite dagli ostacoli naturali.

1986

Nasce la Comunità Europea delle Ferrovie (CCFE), che incarica le ferrovie francesi e quelle tedesche di elaborare una proposta più definita di rete europea ad alta velocità.

1989

Viene consegnato alla CEE il rapporto conclusivo approntato dalla CCFE. Prevede la messa in atto di una rete europea di circa 30.000 km, comprendente linee costruite ex novo, linee con importanti ristrutturazioni e linee di collegamento finalizzate a favorire l’effetto rete.

Sulla base del rapporto conclusivo della CCFE il Consiglio dei ministri dei trasporti della Comunità adotta la risoluzione che prevede, tra l’altro, la definizione entro la fine del 1990 di uno schema di rete di treni a grande velocità e degli interventi prioritari da realizzarsi entro il 2005. A questo scopo viene costituito un Gruppo di Lavoro.

1990

Il Consiglio della Comunità Europea approva lo Schema direttore della rete europea dei treni a grande velocità approntato dal Gruppo di Lavoro, che individua come scadenza per la costruzione di tutta l’opera il 2010. Lo Schema prevede linee attrezzate per velocità superiori ai 250 km/h e altre in grado di sopportare treni fino ai 200 km/h.

1991

Viene siglato a Ginevra un accordo sulla realizzazione delle grandi direttrici del trasporto internazionale combinato (TCI), sulle quali dovrebbe realizzarsi l’essenziale dello sviluppo del traffico merci. Vengono individuati trenta assi principali.

Viene costituita la TAV Spa, che ha il compito di progettare, costruire e successivamente gestire il sistema dell’Alta velocità italiana. Questa società è inizialmente posseduta per circa il 40% dalle Ferrovie dello Stato Spa e per il restante 60% da FIAT, IRI ed ENI. In seguito le ferrovie acquisteranno tutte le azioni, caricandosi così di ogni rischio legato ad eventuali insuccessi dell’impresa ma lasciando ai suoi antichi partner il compito della realizzazione concreta dell’opera e i guadagni relativi.

Il progetto globale italiano prevede la costruzione di nuove linee per collegare Torino-Lione attraverso un nuovo tunnel di 54 chilometri sotto le Alpi; Torino-Venezia, passando per Milano; Milano con Napoli, passando per Bologna, Firenze e Roma.

1996

23 Agosto

Iniziano gli attacchi contro le aziende incaricate di predisporre i cantieri dell’Alta velocità. Nella notte vengono lanciate due molotov contro una trivella posta nei pressi di Bussoleno, usata per verificare la conformazione del sottosuolo, provocando danni per un centinaio di milioni. Sul posto vengono tracciate scritte contro l’Alta velocità.

27 Novembre

All’altezza di Bruzolo viene data alla fiamme una cabina elettrica disattivata della linea ferroviaria Torino-Modane. Lievi i danni. Anche qui vengono lasciate scritte murali contro il Tav.

24 Dicembre

La notte di Natale vengono presi di mira un ripetitore Rai disattivato e una centralina Omnitel, che si trovano uno accanto all’altra nei pressi di Mompantero. Dopo aver tagliato una rete di recinzione, i sabotatori danno fuoco al trasformatore dell’Enel che alimenta la centralina dei telefonini ed a un’altra che contiene apparecchiature elettroniche. Contro le due cabine vengono sparati anche colpi di fucile. Sul muro di una chiesa vicina viene lasciata una scritta: "Valsusa libera", col simbolo della falce e del fucile. Gli inquirenti troveranno sul posto resti di molotov. Smentita l’esistenza di un volantino di rivendicazione.

1997

26 Gennaio

In borgata Crotte di Chianocco, accanto alla strada provinciale, viene gettato liquido infiammabile sulle parti elettriche e sul quadro dei comandi di una trivella causando danni per una ventina di milioni. Sul luogo vengono tracciate scritte contro il Tav e i Mondiali di sci, accompagnate da simboli con falce e fucile. Dopo questo attentato il pubblico ministero Maurizio Laudi, incaricato delle indagini, comincia a indicare apertamente gli anarchici come possibili autori dei sabotaggi.

6 Febbraio

Ancora nei pressi di Mompantero viene fatto saltare mediante liquido infiammabile e polvere da sparo un generatore di corrente di un cantiere dove sta operando una trivella. I danni ammonterebbero a una trentina di milioni. Sul posto vengono vergate scritte contro il Tav e i Mondiali di sci. Preso di mira anche un vicino ripetitore Omnitel, la cui cassetta dell’alimentazione elettrica viene presa a fucilate.

21 Febbraio

Una molotov viene lanciata contro la centrale da cui dipendono gli impianti della galleria di Prapontin. Danni non gravi ad un contatore. Anche questa volta vengono lasciate scritte murali, contro la Sitaf e contro alcuni personaggi locali (Tessari, Fuschi e Lazaro). Gli inquirenti annunciano il ritrovamento, avvenuto qualche giorno prima, di volantini firmati "Fronte armato valsusino" — 'Il fronte armato valsusa ringrazia l’opposizione violenta e non, contro la talpa ad alta velocità. Continuate così ragazzi! Difendere la nostra terra è dovere sacro con ogni mezzo e ad ogni costo. Anche se non è la violenza che si vuole, quando non vi è altro sistema, così sia.' — a cui peró non danno troppo credito.

10 Marzo

Incendiato il portone della chiesa di San Vincenzo, a Giaglione. Questa volta sul posto non vengono lasciate scritte ma, per la prima volta, due volantini firmati "Lupi Grigi, armata delle tenebre e vendetta dei poveri" e "Lupi Grigi, solidarietà contro TAV, tasse, Chiesa, mafia, capitalconsumismo, finta democrazia, galera, scuola, caserma".

18 Marzo

Dopo essere entrati nottetempo nella centrale elettrica della galleria autostradale Giaglione, sulla A32, ignoti sabotatori fanno saltare della dinamite posta in un canale dove passano cavi elettrici. Danni per oltre cinquanta milioni. Nessuna rivendicazione.

8 Aprile

Viene fatto saltare con un ordigno rudimentale un pozzetto della Telecom, lungo una strada di campagna a Chianocco. Sono quarantamila le linee telefoniche fuori uso. Black out anche per i telefoni cellulari Telecom e Omnitel e per le linee di trasmissione dati. Vengono affissi a un albero volantini firmati "Lupi grigi" e "Valsusa libera" che, a detta della stampa, spaziano dalla lotta partigiana a Fra’ Dolcino fino ad invocare, citando Battiato, il "ritorno dell’era del cinghiale bianco".

21 Maggio

Altre due azioni di attacco nella zona di Mompantero. Vengono fatti saltare con la dinamite i cavi di un ripetitore Mediaset in regione Bianco, e bruciata una trivella per le prospezioni in località Moetto. I danni complessivi ammontano a circa settanta milioni. Nessun volantino di rivendicazione né scritte murali.

15 Ottobre

A Chianocco viene lanciata una bomba carta contro la casa di Ugo Iallasse, dirigente della Sitaf, direttore di servizio dell’autostrada del Frejus.

2 Novembre

Volantini a firma "Lupi grigi" vengono trovati appesi sulla porta della chiesa di S. Pancrazio, a Vaie.

4 Novembre

Un’esplosione danneggia due ripetitori sopra Borgone di Susa. Le antenne irradiavano il segnale di alcune stazioni televisive e radiofoniche ed ospitavano un ponte radio dei carabinieri. Nessuna rivendicazione.

10 Novembre

Viene collocata una bombola di gas accanto una cabina elettrica del blocco automatico, lungo la linea ferroviaria Torino-Modane nei pressi di Rosta. La bombola non esplode non essendo raggiunta dal fuoco appiccato a stracci imbevuti di liquido infiammabile. Limitati quindi i danni. Sul posto viene trovata una scritta anti-Tav che non pare recente.

29 Novembre

A Bussoleno si tiene una manifestazione organizzata da partiti, sindacati e Chiesa per protestare contro gli attentati all’Alta velocità. A sfilare sono solo gli amministratori comunali e gli esponenti di partito, mentre la gran massa dei valsusini rimane a casa. Gli stessi giornali locali sono costretti ad ammettere che "sono pochi i cittadini che hanno risposto all’appello lanciato dalle istituzioni".

1998

20 Gennaio

Dopo aver prelevato alcuni macchinari, ignoti incendiano nella notte il municipio di Caprie. Nei locali del garage avviene una esplosione che provoca gravi danni all’intero edificio. Questo sarà l’unico fatto specifico valsusino attribuito dagli inquirenti ai tre anarchici arrestati nel marzo successivo.

Giovedì 5 Marzo

Su mandato dei pubblici ministeri Maurizio Laudi e Marcello Tatangelo, vengono arrestati dai carabinieri del ROS gli anarchici Silvano Pellissero, Edoardo Massari e Soledad Rosas, con l’accusa di appartenere all’organizzazione "Lupi grigi". Silvano Pellissero viene arrestato poco dopo aver casualmente scoperto la presenza sulla propria vettura di una microspia. Questa circostanza imprevista costringe i carabinieri a compiere una operazione del tutto inadeguata. Edoardo Massari, per tutti "Baleno", e Soledad Rosas vengono arrestati, dopo un assedio durato qualche ora, all’interno della Casa occupata di Collegno, che viene perquisita e sgomberata. A detta dei carabinieri e della stampa viene scoperto in cantina un "arsenale": un bengala usato spacciato per una "pipe-bomb" e alcune bottiglie di carburante fatte passare per molotov.

Contemporaneamente vengono perquisiti altri due spazi occupati di Torino, l’Asilo di via Alessandria e l’Alcova di corso San Maurizio. L’Asilo viene sgomberato dopo essere stato devastato dalle forze dell’ordine, mentre l’Alcova viene difesa in extremis dagli occupanti.