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2002-12-19

MARINA E VINCE LIBERI SUBITO!!!!! Il TdL sugli arresti del 4-12




Riceviamo e inoltriamo:



queste sono le dichiarazioni dei giudici del tribunale del riesame di genova
sulla negazione della libertà dei/delle compagni/e ancora in galera che
potete
trovare su indymedia.




Il tribunale della libertà di Genova ha emesso oggi, mercoledì 18, altri tre
provvedimenti sulle istanze di scarcerazione degli arrestati del 4 dicembre,
inquisiti per devastazione e saccheggio e altri reati. Sono stati scarcerati
Carlo Arculeo e Antonio Valguarnera, palermitani di 25 e 21 anni, accusati
tra
l'altro di aver rubato i due motorini con i quali si muovevano in mezzo agli
scontri: il primo passa dal carcere ai domiciliari, il secondo dai
domiciliari
all'obbligo di firma in commissariato. La stessa decisione era stata presa
martedì per Massimiliano Monai, il genovese indagato anche per piazza
Alimonda
e noto ormai in tutto il mondo come "l'uomo della trave". Per tutti, sia
pure
confermando gli indizi, il tribunale ha considerato "attenuate" le esigenze
cautelari, cioè la pericolosità e il rischio di reiterazione dei reati, con
motivazione che fanno ben sperare anche per gli altri, ancora in attesa
della
decisione.
E' invece sconcertante l'ordinanza di Marina Cugnaschi, l'anarchica milanese
di 37 anni indicata dalla procura e dal gip come protagonista di otto
episodi
di devastazione ad opera del black bloc, tra i quali l'incendio al carcere
di
Marassi. A parte la conferma degli indizi, che per la verità non sono stati
neanche contestati dall'avvocato Mirko Mazzali che preferisce discuterli in
altra sede, sono incredibili le motivazioni circa il pericolo di
reiterazione
dei reati.
Come nell'ordinanza d'arresto, all'indagata viene contestata in primo luogo
"l'appartenenza a gruppi anarchici e - cito testualmente - e l'esistenza di
stretti legami con le frange più radicalie violente dei movimenti anarchici,
note come 'insurrezionaliste', che si sono sviluppate a partire dal '99 con
episodi delittuosi posti in essere nella città di Milano ma anche altrovbe
nell'ambiuto di un movimento denominato Solidarietà internazionale che ha
una
struttura clandestina". Cugnaschi ne fa parte? Questo i giudici non lo
scrivono, si limitano a dire che "appare solidale con". E aggiungono che
"Solidarietà internazionale svolge attività di propaganda nelle cosiddette
'case occupate'" e che "l'indagata risulta essersi trasferita proprio
quest'anno" in una casa occupata a Milano. Scrivono poi che era "presente
fra
il pubblico del processo a Cadeddu Maria Grazia (condannata per l'attentato
del '97 contro Palazzo Marino a Milano), a processi nei confronti di
appartenenti all'area 'punk anarchica' a Torino e alle manifestazioni in
favore del detenuto Camenish Marco" nonché a riunioni a Milano con un'ex
brigatista semilibera. L'unico precedente di polizia citato è per "radunata
sediziosa", altri elementi di pericolosità "una fionda e un passamontagna
nero" trovati durante una perquisizione.
Ma il bello deve ancora venire. I giudici scrivono infatti che Cugnaschi
deve
restare in galera perché ha esercitato la nota facoltà di non rispondere al
gip e non si è presentata (come ha diritto di fare) all'udienza del riesame,
dimostrando così - a loro dire - che la sostituzione del carcere con gli
arresti domiciliari non le interessa nemmeno, nonostante l'avvocato Mazzali
l'abbia chiesta. Cito ancora dall'ordinanza: "L'inserimendo dei fatti nel
preoccupante contesto ideologico descritto, la circostanza che l'indagata si
sia avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip, peraltro
formalizzando in tale sede la sua residenza e dimora stabile in immobili
abusivamente occupati, e non abbia voluto presenziare all'odierna udienza,

abbia fatto pervenire personalmente una istanza di arresti domiciliari,
laswcia emergere seri dubbi sulla circostanza se - allo stato - la Cugnaschi
voglia effettivamente essere soggetta a tale misura, che implica un
riconoscimento dell'autorità giudiziaria e del suo agire, estraneo parrebbe
al
suo vissuto fino al suo recentissimo arresto. Non appare concretamente
certoi
né che la donna accetterebbe il provvediemento di sostituzione, né tanto
meno
che spontaneamente vi si adeguasse (tra l'altro facendo scemare la propria
immagine di eroina/progioniera politica agli occhi del proprio gruppo,
immagine chiaramente emergente dalle ricognizioni delle scritte a lei
inneggianti apposte a Genova nel corso dell'ultima recentissima
manifestazione", quella cioè di sabato 14 dicembre.
Siamo all'assurdo. L'esercizio di diritti processuali come quello di non
rispondere ai giudici è motivo di conferma della pericolosità e dunque
dell'arresto in carcere. L'avvocato Mazzali ha detto all'agenzia Ansa:
"Quando
mi hanno letto l' ordinanza ho pensato che i miei colleghi stessero
scherzando. E' incredibile infatti che i giudici sostengano che la Cugnaschi
voglia rimanere in carcere per fare l' eroina".