Riceviamo e inoltriamo:
> Comunicato di Gabriel PomboComunicato di Gabriel Pombo
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> "A Xosé en Recuerdo..."
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> Il 2 gennaio 2005 è morto Xosé Tarrío...
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> Nonostante fosse morto, le autorità non volevano consegnare il corpo
di Xosé alla famiglia, al punto che questa è dovuta ricorrere a
delle denunce per averlo.
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> Xosé, oltre alla salute, alla libertà e alla vita, doveva la sua
morte e il suo corpo allo Stato.
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> Non gli hanno mai perdonato l'aver scritto il libro "Huye, hombre,
huye", perché lì indica nomi, date e luoghi delle torture e dei
torturatori. Dà il volto e il nome ai ribelli e alla rivolte.
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> Dà voce a quelli che non ce l'hanno.
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> Descrive con precisione millimetrica le viscere della Bestia
Carceraria...
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> Una testimonianza piena di sentimenti, emozioni, pensieri e avvenimenti
che ha avuto la pazienza e il coraggio di raccogliere e pubblicare.
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> Un libro che è servito a far aprire gli occhi a molti e a togliere la
benda ad altri.
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> Un libro che mette a nudo quella simbolizzazione della "Giustizia" sotto
forma di donna con una bilancia e una benda agli occhi., in realtà una
prostituta che lo fa per denaro, senza scrupoli, con chi vuole.
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> Un libro che è un "J'accuse" contemporaneo, un noi accusiamo, un noi
diciamo tutto ciò che si cela, si rinchiude, si tace, si manipola, si
nega.
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> Sì, Xosé... i (prosseneti) di quella Signora con bilancia, benda e
spada non ti hanno perdonato d'aver detto che in realtà lei è una
prostituta sfruttata che lo fa per denaro e per potere!...
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> Tutti sappiamo che quella "signora" serve gli interessi dei potenti per
quanto sporchi e criminali possano essere, o proprio per questo.
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> La Giustizia! Cos'è Xosé?...
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> Quando dopo tanti anni sei stato posto in "libertà", tu hai forse
creduto che coloro che la pensavano come te, avrebbero dovuto agire come
tu credevi...
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> Ma l'io, il tu, il noi e il voi sono molto più complicati da coniugare
e coordinare nella prassi che nella teoria, nell'individuale che nel
collettivo. E' un'equazione Tempo-Circostanze...
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> Dicono che chi spera dispera... e tu sei uscito pieno di speranze e
scoramenti, di sogni e di incubi, di illusioni e di disillusioni, di
progetti.
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> Infine la palla di neve s'è rotta tra le tue mani e con essa le
speranza, i sogni, i progetti e le illusioni. e ti sei chiuso in te:
solo con la tua solitudine, con i ricordi e gli scoramenti.
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> Disperato e solo... tutti ti abbiamo lasciato solo, Xosé...
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> E' impossibile condividere ciò che non si è vissuto e sentito... non
si può socializzare ciò che è individuale, come non si può
insegnare ciò che non si può vedere o vivere in prima persona. Le
malelingue mi hanno detto che hai trovato rifugio nell'alcol e nelle
droghe...
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> Altri si rifugiano nella codardia e nella paura, nel conformismo e nelle
parole, chi può pertanto criticare il tuo rifugio? So ciò che ti è
accaduto, ma soprattutto so perché e per chi. si chiama solitudine,
paura, incomunicabilità, dubbio.
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> Una fuga all'interno, nel profondo, in avanti.
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> Un effetto "collaterale" del carcere, delle torture e dell'impotenza.
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> Ma siamo tutti dei fuggiaschi, Xosé, solo che la maggioranza non lo sa
o non sa da cosa e perché fugge.
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> Fuggiaschi dalla libertà, dalla vita, dagli impegni.
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> Paradossalmente, noi che siamo stati in carcere riusciamo con i nostri
passi, con il nostro cuore a fuggire dal nostro ego sul piano delle
Idee, delle Passioni e dei Desideri. proprio per non sentire e vivere i
muri, i detenuti e i carcerieri noi ci costruiamo un mondo nuovo.
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> Nessuno ci ha mai detto che dietro i muri ci sono altri muri, altri
detenuti e altri carcerieri.
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> Nessuno ci ha indicato che dopo tutto la libertà non è da un lato o
dall'altro del muro, ma al nostro interno, in noi stessi.
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> Come nessuno poteva convincerci che la fuga è molteplice e permanente,
che non basta saltare un muro, perché ce n'è un altro e un altro
ancora.
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> Sì, Xosé, non si trattava di saltare i muri ma di abbatterli. non si
trattava di fuggire (in qualunque maniera) ma di combattere e
condividere le pene e le gioie.
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> Ma ogni processo ha bisogno di tempo e di sforzo, di lacrime e di
sorrisi, di pause e di progressioni.
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> Grazie Xosé per averci insegnato cos'è la "Giustizia" e cosa sono le
Carceri... per aver tolta la benda a qualcuno ed aver aperto gli occhi
ad altri.
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> Grazie per esser stato mio amico e per tutto ciò che non potrò mai
dirti a parole. ma continuerò a mostrartelo con i fatti.
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> Morte allo Stato e Viva l'Anarchia!!!
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> Gabriel Pombo da Silva, Carcere di Aachen (Germania), 20 febbraio 2005
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> Solidarietà ai detenuti che lottano!
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> da a las barricadas
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> * lu brijant