Il 10 marzo, a metà mattinata, - su richiesta dell'A.R.T.E. (Ex-Istituto Case Popolari) e per ordinanza firmata dalla Procura di Chiavari - i Carabinieri di Gattorna si sono presentati alle Ripe Rosse con l'ordine di sequestrarne gli immobili ed apporvi i sigilli. Gli stessi, appena 3 settimane fa, aveva sgomberato una casa popolare nello stesso comune, occupata, non prima di averne fatta inutilmente richiesta, da una giovane donna all'ottavo mese di gravidanza. Non che qualcosa in tutto questo ci stupisca (già da tempo sappiamo bene con chi abbiamo a che fare). Certo è evidente che gli ultimi avvenimenti nel genovese - come nel resto d'Italia -, conditi e amplificati da 2 settimane di squallide e infamanti giornalate imbastite dai maggiori quotidiani locali (il democratico e progressista Secolo XIX, nonchè il delirante Corriere Mercantile), vengano sfruttati da magistrati in carriera per creare un clima di terrore. Tutto questo nell'intento di mettere a tacere le voci libere e per tentare di chiudere i pochi spazi liberati. Qualcuno forse plauderà l'accaduto, noi di sicuro non ce ne andremo così facilmente, perchè le Ripe Rosse non sono pochi immobili da sequestrare, ma un'idea incarnata in una pratica di vita. Possono sequestrare un corpo, una casa, un'intera città, ma ciò che non riusciranno a sequestrare è l'intensità del vivere comune, della cura per la terra, della volontà di sottrarci alla stretta mortifera del capitale. Lo sappiano bene i vari purocrati dello Stato e non, che ogni giorno decidono la sorte altrui dall'altro delle loro scrivanie, come la stessa A.R.T.E. che a Genova ha annunciato migliaia di sfratti. Lo sappiano bene magistrati, procuratori e giornalisti leccaculo. E lo sappiano bene tutti coloro che credono che basti così poco per isolarci e reprimerci. Risponderemo, come sempre, mostrando la nostra faccia ai soli interlocutori che riteniamo degni: gli sfruttati delle nostre città, delle nostre valli, delle nostre montagne. Saremo pronti a riappropriarci degli spazi che ci appartengono, siano essi una casa, una montagna, una piazza, come saremo sempre pronti a condividerli con chi vorrà starci a sentire. Invitiamo tutti coloro che in questi anni hanno conosciuto e amato le Ripe Rosse, tutti coloro che hanno a cuore Genova e le sue montagne, tutti coloro che non intendono piegare il capo ai soprusi del potere a partecipare ad un presidio di lotta e solidarietà a Chiavari contro la criminalizzazione del movimento anarchico contro la chiusura di luoghi liberati contro lo sgombero delle Ripe Rosse per riprenderci gli spazi che ci spettano!
VENERDI' 18 MARZO, ORE 9 DEL MATTINO, DI FRONTE ALLA STAZIONE FERROVIARIA DI CHIAVARI
P.S. Per chi arriva la sera prima, l'ospitalità c'è (e poi si va assieme).
Abitanti alle Ripe Rosse
Anarchici ovunque
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SEQUESTRO DELLE RIPE ROSSE: UNA PRIMA RISPOSTA
Ieri mattina (venerdì 11 marzo), gli occupanti delle Ripe Rosse, con alcuni compagni giunti a portare solidarietà, sono scesi per le strade di Gattorna, creando un piccolo corteo con blocco stradale a singhiozzo. Il corteo si è poi concluso di fronte al portone della caserma dei Carabinieri di Gattorna, esecutori materiali del sequestro e dell'apposizione dei sigilli alle case delle Ripe il giorno prima. Sono stati ricambiati con la stessa moneta. Le Ripe Rosse non retrocedono di un passo!
Gli occupanti