5 aprile 2005
Rifiutata dal P.M. Roberto Pennisi la riesumazione del corpo di Marcello Lonzi.
Ennesimo vergognoso capitolo nella vicenda di Marcello Lonzi, ragazzo di 29 anni, brutalmente ucciso dalla polizia penitenziaria l’11 luglio 2003, mentre era detenuto (per un tentato furto) nel carcere "Le Sughere" di Livorno. Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che nonostante gli evidenti segni di percosse presenti sul corpo e la pozza di sangue sul pavimento della cella dove e’ stato ritrovato il corpo, Marcello sarebbe ufficialmente morto per cause naturali attribuite ad un infarto.
Ecco uno stralcio tratto dal provvedimento del p.m. Pennisi, complice di secondini, di medici, di giudici e del sistema carcerario che hanno portato alla morte di un giovane sicuramenente più innocente di loro.
"Che, invero, a ben vedere, dopo la emissione del citato decreto di archiviazione le uniche novità di cui questo Ufficio ha avuto comunque notizia, per di più attraverso il notorio, quanto alla vicenda di Lonzi Marcello, sono state, da una parte le esternazioni mediatiche della Ciuffi raccolte da importanti organi di informazione televisiva e giornalistica e, dall'altro, le esternazioni, queste non già mediatiche ma effettuate a suon di ordigni esplosivi ed incendiari, da sedicenti gruppi anarchici che della vicenda Lonzi si sono impadroniti per innalzarla a vessillo della loro asserita ideologia, che qui non si commenta."
"Che, di certo, i dati veicolati dai superiori strumenti, stranamente convergenti, non possono certamente ritenersi utili ai fini dell'attivarsi del meccanismo processuale di cui in premessa"...
P.Q.M.
rigetta l'istanza e dispone trasmettersi il presente fascicolo in archivio.