All'inizio di questa settimana (per Saverio, Cristian e Salvatore, ancora reclusi nella casa circondariale di Borgo San Nicola - Lecce) e stamattina (per Annalisa e Marina, ai domiciliari e sorvegliate a vista) si sono tenute le udienze, a porte chiuse, circa la richiesta di riesaminare i termini della custodia cautelare pronunciati dal gip.
Per quanto c'è stato fatto intendere, dalle prime notizie forniteci direttamente dagli avvocati De Luca e Palmisano, s'intravede la possibilità che le accuse più pesanti ai danni delle ragazze possano cadere, ma occorre attendere lunedì (secondo previsioni ottimistiche) per il pronunciamento sulla valutazione dei fatti che il magistrato presenterà.
Se per Annalisa e Marina la possibilità del rilascio, con obbligo di firma e/o dimora, non appare così remota, la situazione dei compagni incarcerati si prospetta più complicata, in particolar modo per Salvatore; la distorta logica della "giustizia" , ostinata nell'inquadrarci secondo il facile schema che ci vuole tutti asserviti ad un padrone, continua ad identificare nella sua figura quella di un fantomatico leader del movimento anarchico salentino.
Non ci interessa, ora e in questa sede, sottolineare ancora una volta quanto ciò risulti frutto di una grottesca e spaventosa aberrazione della realtà, ma invitiamo tutti a manifestare attivamente la propria solidarietà partecipando al presidio che si terrà domenica 5 giugno presso il carcere di Borgo San Nicola.
Ricordiamo ancora una volta che per sostenere le ingenti spese legali è a disposizione il c.c.p. num.56391345, intestato a Marina Ferrari.