da quando è nato informa-azione vi rimanandiamo per le news a

www.informa-azione.info

Ritorna alle news

2006-03-12

Bologna: microfono e gprs in macchina di compagna



Bologna, 11 marzo 2005

Dieci giorni fa trovo una portiera della macchina aperta e da allora ogni volta che accendo la radio sento continue interferenze, anche se metto su una cassetta e non ho con me il cellulare. Un po' per mancanza di tempo, un po' per pigrizia solo ieri mi decido a dare un occhio in giro e, soprattutto, una disinfestata. Provo a togliere la luce del tettuccio e subito mi accorgo che ci sono un po' troppi fili, infilando la mano trovo un bel rilevatore satellitare accessoriato di microfono.
A quel punto parte qualche insulto e stacco il tutto.
Nonostante me lo immaginassi, la rabbia mi assale lo stesso, così come il pensiero che al mondo esistono persone che non hanno niente di meglio da fare che ascoltarsi i cazzi miei.
La vita privata non esiste più, la stiamo forzatamente condividendo con chi spia le nostre vite alla ricerca disperata di indizi, prove, ma anche per studiare le nostre personalità: conoscere le nostre paure e ansie, capire qual è il punto debole dove affondare il coltello.
Per diverso tempo ho fatto parte di CroceNeraAnarchica, da 5 anni ho rapporti epistolari con detenuti, spesso sottoposti a censura (cioè le lettere vengono lette, fotocopiate e il censore decide se farle passare oppure no), con la certezza che comunque la corrispondenza viene letta. Il mio essere anarchica e questi miei rapporti epistolari con diversi compagni/e detenuti, tesi a rompere almeno un pò l'isolamento imposto dalle mura carcerarie, sono stati i motivi dell'arresto mio e di altri compagni avvenuto il 26 maggio 2005.
E mi è andata pure bene perchè me la sono cavata (per ora) con 15 giorni di isolamento, mentre tanti altri compagni arrestati nello stesso periodo si sono fatti mesi di carcerazione preventiva per poi essere assolti o condannati senza prove. Altri sono ancora incarcerati in attesa di processo.
Ho iniziato scrivendo a compagni detenuti che non conoscevo e mi sono ritrovata a corrispondere con amici /che cari e intimi. E' stata dura in questi ultimi mesi continuare a scrivere sapendo che tutte le lettere sarebbero state lette e studiate da qualcuno, ma ho continuato pensando che comunque, per chi sta in galera , il calore dei compagni fuori è la più grande fonte di energia. Non dimenticherò mai la gioia che ho provato nel ricevere telegrammi e lettere, le urla dei compagni fuori nei pochi giorni di detenzione.
Così tra lettere scherzose, deliranti, incazzate ho continuato a raccontare i cazzi miei sia ai compagni che agli sbirri.
Perchè l'amore per la libertà è più forte della minaccia di ogni restrizione. Perchè la solidarietà è l'arma più grande che possediamo per difenderci dall'isolamento in cui ci vogliono gettare.Innumerevoli perquisizioni, interrogatori, provocazioni e minacce anche ad amiche e amici ne sono la prova.
Tutte queste intimidazioni vogliono dire che la solidarietà è una seria minaccia per l'ordine costituito, e per questo uno strumento fondamentale per chi vuole abbattere questo stato di cose.

Solidarietà a Tombolino, Simone e Massimo condannati a diversi anni di carcere a seguito del processo "Cervantes"
Solidarietà ai compagni leccesi e pisani ancora sottoposti a carcerazione preventiva.
Solidarietà ai compagni antifascisti arrestati oggi a Milano.
Libertà per tutti i detenuti.

Elsa