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2007-10-08

Comunicato da Via del Cuore

Rieccoci qua, ancora una volta, faccia a
faccia con la “giustizia”, ancora una volta , come ormai sempre piu'
spesso accade in Italia come altrove , accusati di aver costituito e
partecipato ad un’associazione sovversiva con finalita' di eversione
dell’ordine democratico. Oltre a questa imputazione, alcuni di noi
vengono accusati anche di due reati specifici: un’azione ad un’agenzia
di lavoro interinale, in ricordo di Carlo Giuliani, e un sabotaggio
antinucleare contro un traliccio Enel dell’alta tensione.
Il Potere
nell’aula del Tribunale di Pisa il 17 Ottobre e' chiamato a giudicarci,
dopo una campagna repressiva che dura da anni, fatta di carcerazione
preventiva, restrizioni e allontanamenti forzati . Saremo sotto
giudizio per aver per anni, senza maschere ne' compromessi, voluto
difendere una terra violentata dai continui attacchi e dalle continue
ferite, voluto informare ed urlare di come tragicamente si venga
pestati, uccisi e suicidati nelle prigioni, nei CPT, nei reparti
psichiatrici, nelle caserme, di come ogni giorno appaiano nei mari
della nostra estate tombe di centinaia di senza nome, voluto informare,
a mezzo giornali e volantini, quelle che sono le “stupefacenti
evoluzioni” della scienza e del progresso, voluto dare solidarieta'
attiva ai prigionieri rivoluzionari, voluto appoggiare coloro che
lottano ogni giorno per impedire devastazioni e massacri, con ogni
mezzo necessario.
Consapevoli di quanto i meccanismi sofisticati di
controllo e la caparbia volonta' di reprimere qualunque forma di
dissenso radicale, siano forti oggi piu' che mai…ribadiamo che non
saremo mai disposti a rinnegare la nostra identita' rivoluzionaria, di
ecologisti anarchici, parte di una resistenza che dura da secoli, che
irriducibilmente lotta contro le forma del dominio tecno-scientifico
industriale, in cui si consuma il triste spettacolo della manipolazione
della vita e della mercificazione dell’intero esistente. Ribadiamo che
non saremo mai disposti ad accettare il terrore che il Potere semina
ovunque attraverso le bombe delle tante “missioni umanitarie”, il
nucleare, gli impianti di morte, la robotizzazione della vita, le
violenze e le ingiustizie, lo sfruttamento della terra e di ogni essere
vivente. Rimanere passivi o indifferenti violenterebbe quel istinto
selvaggio che nutre la passione per le nostre lotte in difesa della
terra, per la liberta' e per un’esistenza degna per ogni essere
vivente.
Ci troviamo nuovamente di fronte all’accusa , impersonata dal
solito PM Pietroiusti, gia' titolare del precedente processo COR
(Cellule di Offensiva Rivoluzionaria), accusa che vede questa nuova
associazione, anonima, come il proseguo delle COR , procedimento che
nel contempo ha visto tutti gli imputati “comuni” ad entrambe le
inchieste assolti.
Noi, annoiati dal carrozzone giuridico, rimiriamo
gli stupefacenti conigli che dal cappello dell’inquisizione sono usciti
e continuano ad uscire piuttosto malconci, ridicoli diremmo, stufi di
questo teatrino che tanto ci schifa, dove chi pretenderebbe di
giudicarci vorrebbe le nostre tensioni tradotte con articoli del codice
penale. Il 17 ottobre saremo in aula esclusivamente per rivedere i
nostri compagni e campagne ancora prigionieri. Saremo presenti solo per
il loro sorriso, per un’intesa che nasce da uno sguardo complice che da
troppo tempo ci manca.
Anche questa volta, come in altre 1000
situazioni, con l’amore e con la rabbia, con l’amicizia e con la lotta
saremo al fianco dei nostri compagni: con Costa da 1 anno e 5 mesi in
carcere, con Alice, Silvia, Fede e Beppe rinchiusi tra le quattro mura
domestiche; con Francesco e Daniele arrestati a giugno ed accusati di
rapina.
Solidarieta' e vicinanza che estendiamo a tutti/e i/le ribelli
prigionieri/e ed a tutti/e quelli/e liberi/e, a tutti/e quelli/e che in
ogni luogo lottano per un mondo diverso.

Liberta' per Costa, Francesco
e Daniele
Liberta' per Silvia, Alice, Beppe e Fede


Mercoledi' 17
ottobre
ore 9 Tribunale di Pisa prima udienza del processo “ Gruppi di
Affinita'”
ore 16 presidio solidale per Francesco davanti al carcere di
Sollicciano, via Minervini, Firenze

Alcuni imputati e imputate