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2001-07-07

Tute bianche: pompieri della rivolta (testo in italiano, spagnolo, inglese)

\"Pompieri della rivolta\"

Le tute bianche sono gia\' ben conosciute nei movimenti di protesta un
po\' in tutto il mondo, facilmente riconoscibili per la loro uniforme
bianca e le loro protezioni, sempre in prima linea nelle manifestazioni.
Sebbene abbiano mostrato piu\' volte il loro spirito riformista e
reazionario, ancora non hanno ricevuto la risposta che, secondo noi, si
meritano. Per questo consideriamo necessario diffondere informazioni su
di loro, le loro tattiche e le loro bugie. Il movimento delle tute
bianche/Ya Basta! proviene dai piu\' famosi e venduti centri sociali del
nord Italia, come il Leoncavallo di Milano, il Rivolta di Mestre e il
Pedro di Padova. E\' sufficiente osservare attentamente questi luoghi per
capire come le tute bianche altro non possono essere che riformisti:
accordi continui con le autorita\', collaborazione attiva con i partiti
politici, grandi eventi descritti come \'do it yoursefl\', leaders e
gerarchie ben definite. Con le loro dichiarazioni e le loro azioni le
tute bianche giocano a fare i duri e stanno cercando, sempre piu\', nuovi
appoggi tra chi lotta contro la globalizzazione. Pero\' la realta\' non si
puo\' nascondere: le loro relazioni con il partito dei verdi e partiti di
sinistra (molti Giovani Comunisti, appartenenti a Rifondazione militano
nelle tute bianche) e la loro diretta implicazione nella politica
(alcuni dei suoi leader come Farina e Casarini hanno partecipato piu\' di
una volta, in veste di candidati, alle elezioni, comprese le ultime di
quest\'anno, e sono gli stessi che in TV hanno pomposamente dichiarato
guerra alla polizia e al G8, salvo poi \"contrattare la manifestazione\"
con il ministro degli esteri Ruggiero e il capo della polizia Di
Gennaro...). Possiamo considerare dei politici dalla nostra parte della
barricata? Noi pensiamo di no, anche se indossano il passamontagna per
sembrare piu\' duri oppure se parlano di lotta contro il potere solo per
guadagnare la nostra complicita\'. Quello che, secondo noi, le tute
bianche stanno facendo e\' appiattire il conflitto, mediare per arrivare
a situazioni di compromesso, considerare referenti i partiti politici e
le istituzioni: le tute bianche sono un calmante di cui la guerra
sociale non ha bisogno. Crediamo che al nemico non si possa e non si
debba tendere la mano, se le tute bianche lo fanno (e lo fanno) allora
sono nostri nemici, sono pompieri della rivolta. La rivolta non
necessita acqua ma solo benzina per alimentarne il fuoco. Le tutine si
sono appropriate del termine \'protesta di Seattle\' parlandone
all\'infinito, ma la realta\' delle cose, noi che li abbiamo visti in
azione diverse volte, ci raccontano che lo spettacolo procede cosi\'.
Prima parte: dichiarano guerra, riempendosi la bocca con paroloni e
asserendo di poter chiudere o impedire questo o l\'altro meeting di
turno. Seconda parte: chiedono manifestazioni autorizzate e collaborano
con la polizia e con i partiti politici che spesso partecipano alle loro
proteste. Terza parte: si presentano alla manifestazione vestiti di
tutto punto, caschi e protezioni, si mettono in prima linea, vigilano,
con i loro imponenti servizi d\'ordine, affinche\' nessuno abbia la
malaugurata idea di fare qualcosa di diverso (soprattutto di colpire
direttamente i luoghi del capitale) e che la marcia si svolga quindi
senza \"problemi\". Quarta parte: ecco dove cercano la loro credibilita\'
rivoluzionaria, negli scontri con la polizia! Solitamente si scontrano
alla fine della manifestazione con scudi di plastica e caschi, cercando
di sfondare per entrare nella zona proibita. Scontri farsa! Durano
qualche minuto e con la massima attenzione a che le televisioni siano
presenti, per lamentarsi poi piu\' tardi degli \'inauditi\' attacchi della
polizia. Si noti che la polizia non usa mai gas lacrimogeni che sono la
loro arma favorita durante altri tipi di scontro. Ma e\' con questa farsa
che le tute bianche si costruiscono il consenso; la loro intenzione
sembra essere quella di captare sempre piu\' gente potenzialmente
arrabbiata e disposta ad attaccare il potere e trascinarla in un passivo
non-far-niente o comunque solo mero spettacolo. Altra cosa importante e\'
il loro ruolo di poliziotti in bianco. Spesso le tute bianche hanno
cercato di isolare, smascherare o attaccare fisicamente chi e\' passatto
all\'azione contravvendo alle loro regole. Durante Tebio, nel maggio del
2000, le tute bianche distribuirono una specie di 12 comandamenti,
regole da seguire. Ad esempio (n.2) \"nessuno puo\' mettere in atto azioni
spontanee di qualunque tipo\", oppure \"non si puo\' lanciare niente che
non sia stato deciso dagli organizzatori\". E nemmeno si sono dimenticati
un bell\'invito alla delazione (n.12): \"informare le tute bianche di
qualsiasi cosa accada\". In quella circostanza ci fu chi contravvenne a
queste regole attaccando direttamente alcuni simboli del capitale; le
tutine pensarono bene, giorni dopo, di far visita al centro sociale che
aveva ospitato i \'dissidenti\' minacciando i presenti per avergli
rovinato lo spettacolino. Gli esempi si sprecano: Ancona, marzo del
2000, le tutine fanno un cordone tra gli anarchici e la polizia,
Bologna, un paio di mese prima, alla manifestazione antifascista
preferiscono i soliti scontri-farsa invece di attaccare i fascisti. Vi
siete mai chiesti perche\' le tute bianche sono cosi\' tanto conosciute e
apprezzate da molti politici e dalla stampa? Il dibattito su questa
questione e\' molto sentito in Italia, se date uno sguardo a
www.ecn.org/movimento vi accorgerete che vi sono molte persone che
criticano l\'operato delle tutine. La loro apparenza vi lascia credere
che sono un movimento rivoluzionario, ma cio\' a cui realmente tendono e\'
trasformare la protesta in compromessi istituzionali, in spettacolo per
la stampa, riducendo tutto alla ricerca della \'pace sociale\'. Cio\' che
stanno facendo, giorno dopo giorno, e\' uccidere il sentimento di rivolta
spontaneo. Risulta chiaro, per noi, che le tutine sono una pericolosa
infiltrazione nei movimenti di protesta e anche un reale ostacolo per
una lotta totale contro il potere del capitalismo. E\' tempo che i
compagni riflettano su questo, per non far l\'errore di collaborare con
loro. E\' l\'ora di liberarsene! Sapendo che stanno gia\' cercando di
accaparrarsi la protesta di Genova contro il G8 e che stanno preparando
il loro spettacolo, parteciperete con loro o cercherete di rovinare la
festa?

Alcuni rivoltosi (italiani)

Questo testo e\' stato inviato a circa 200 indirizzi in tutto il mondo,
seguono versioni in inglese e spagnolo, se volete inviatelo a qualunque
movimento, collettivo, individui.

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\"REVOLT\'S FIREMEN\"

The \"tute bianche\"
(white overalls) are already well known in the european and american
protest movement, being well recognizable with their uniform and
protection pads in the frontlines. They undeniably showed their
reformist and reactionary core to the worldwide movement in several
occasions, but still they fail to get the adequate response we should
give them. That\'s why we consider necessary to spread infos on them,
their tactics and their lies. The tute bianche/ Ya Basta! movement comes
out of the bigger and more sold out social centers of northern Italy,
like Leoncavallo in Milano, Rivolta in Mestre and Pedro in Padova. Just
giving a good look at these places it\'s easy to understand how the t.b.
can\'t be other than reformist: here you find never-ending compromises
with authority, collaboration with political parties, big events
described as diy, well defined hierarchies and leaders. With their
statements and their actions tute bianche play a hard-looking role, and
are desperately trying to have more adepts among those opposing
globalization, but they cannot hide the truth of their relationship with
green and leftist parties ( actually, many Giovani Comunisti, youth
section of the italian party Rifondazione Comunista, are part of t.b.)
and of their own involvement in politics (some of their leaders like
Casarini and Farina took part more than once to elections, even in the
2001 ones, and are those same going on Tv to declare war to police for
the Genoa G8, but in this days they are \'contracting the demo\' with the
italian Foreigner Ministry Ruggiero!). Can we consider politicians on
our same side of the barricades? We think not, even if they wear
balaclavas to look cool and hard, or speak of battles against power to
get our complicity. What, in our opinion, tute bianche are doing is to
reduce the conflict, mediating to get compromise solutions, considering
political parties and istitutions as referring: tute bianche are a
sedative revolt dont\' need. We think we cannot and we have not to give a
hand to the enemy. If tute bianche do it (and they doing it), well, so,
they are our enemies, revolt\'s firemen, which are throwing water on the
fire. They always talk about \"Seattle-style protests\" but we saw them in
action many times in Italy, and the show is always the same. Part one:
they declare war, fill their mouths with big words and say they will
siege and close down any meeting/forum. Part two: they ask for permitted
marches and collaborate with police and political parties taking part in
the protests. Part three: they appear at marches with their pads,
helmets and protections, display in the frontlines, take care that
nobody has the insane idea to do something else (above all to smash
banks\' or multinationals\' windows) and that the march can have place
without any \"problems\". Part four: here is where they try to get
revolutionary credibility... clashes with police! They use to confront
police at the end of the route with plastic shields and no offensive
object, pushing in order to pass the \"red line\". But these clashes are
fake ones! They usually take place when most protesters have gone away,
but tv cameras are still present, and last just a few minutes. Moreover
police don\'t use tearing gas, which is their favourite arm during
clashes or riots. What these coordinated clashes work for is to build
consensus on their façade of hard core protesters, while giving no
hassle to power in practice. Their aim is to catch more and more
potentially angry people, willing to practically attack power and its
meetings, and take them on a do-nothing-and-look-at-us fluffy side.
Another important role they play during protests is also that of
white-dressed cops. Many times t.b. tried to isolate, demask or
physically attack those who passed to action. In May 2000, at the
biotech forum Tebio (Genoa) protests, they even distributed a leaflet
with a sort of \"12 commandments\" to follow during the march. Commandment
number 2 read \"nobody can put in practice spontaneous acts of any kind\",
while number 11 similarly stated that \"during the march no personal or
collective action has to occur\" and number 8 that \"you can throw nothing
that has not been decided by the organizers\". And they also didn\'t
forget an invite to grass with commandment number 12, inviting \"to
inform tute bianche of anything happening\". On that occasion these white
cops couldn\'t stop a block determined to attack directly the capitalism
temples during the march, but some days later they went to the squat
that hosted this block to threaten them for having ruined their show .
More examples come from Ancona, where in May 2000 they lined between
anarchists and cops, or Bologna, where a couple of months earlier at an
anti-fascist demo they preferred the usual fake clashes rather than
attacking fascists. Did you ask yourself why tute bianche\'s actions are
always well known and also appreciated by the press and politicians? The
discussion around that is deeply felt in Italy, if you have a look at
the www.ecn.org/movimento (a sort of mailing exchange) you will see many
people criticizing and attacking tute bianche. Their appearence give you
the feeling that they are a valid and revolutionary moviment. What they
really do is to convert the protest into an istitutional compromise, a
show for the media, reducing all to look for \'social peace\'. That\'s what
they do, they are, day by day, killing the protest. It is clear that
t.b. are a dangerous infiltration in the revolutionary and protest
movement, and a big obstacle for real fight against capitalist power. It
is time for worldwide comrades to know it, in order not to do again the
error of collaboration and complicity. Actually, it is time to get rid
of them! Knowing that they\'ll try to lead the Genoa G8 protests, and are
already preparing their show... will you take a part in it, or will you
ruin it with revolt?

Some rebels (italians)

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\"BOMBEROS DE LA REVUELTA\"

Los \"tute bianche\" (monos blancos) son ya bien conocidos en los
movimientos de protesta de europa y américa, fácilmente reconocibles por
su uniforme blanco y sus protecciones en primera línea de las
manifestaciones. Ya han mostrado innegablemente su espíritu reformista y
de \"bomberos\" en diversas ocasiones, pero aún no han tenido la respuesta
correspondiente que, en nuestra opinion, se merecen. Por ello
consideramos necesario difundir informaciones sobre ellos, sus tácticas
y sus mentiras. El movimiento tute bianche/Ya Basta! proviene de los
mayores y más vendidos centros sociales del norte de Italia, como
Leoncavallo en Milán, Rivolta en Venezia-Mestre y Pedro en Padua. Sólo
con observar atentamente estos lugares resulta fácil entender cómo los
t.b. no pueden ser otra cosa sino reformistas: aquí puedes encontrar
continuos acuerdos con la autoridad, colaboración con partidos
políticos, grandes eventos descritos como si fuesen do it yourself,
líderes y jerarquías bien definidas. Con sus declaraciones y sus
acciones los tute bianche juegan el papel de duros y están tratando
desesperadamente de tener más adeptos entre quienes luchan contra la
globalización, pero no pueden ocultar la verdad de su relación con
partidos verdes y partidos de izquierda (de hecho, much@s de Giovani
Comunisti, juventudes del partido Rifondazione Comunista, están también
en los t.b.) y tampoco su propia implicación en política (algunos de sus
líderes, como Casarini y Farina, han participado más de una vez en
elecciones, incluso en las de 2001, y son los mismos quienes en la TV
declaran la guerra a la policía por la cumbre del G-8 en Génova ¡pero
durante estos días están \"negociando la mani\" con Ruggiero, el ministro
italiano de Asuntos Exteriores!) ¿Podemos considerar que los políticos
corresponden a nuestro lado de la barricada? Creemos que no, aunque
lleven pasamontañas para parecer duros, o hablen de batallas contra el
poder para ganar nuestra complicidad. Lo que, en nuestra opinión, los
tute bianche están haciendo es reducir el conflicto, mediar para llegar
a situaciones de compromiso, considerar referentes a los partidos
políticos y a las instituciones: los tute bianche son un calmante que la
guerra social no necesita. Creemos que al enemigo ni se le puede, ni se
le tiene que tender la mano. Si los tute bianche lo hacen (y lo hacen)
entonces son nuestro enemigo, \"bomberos de la revuelta\", que echan agua
en el fuego. Ell@s siempre hablan de las \"protestas al estilo Seattle\",
pero les hemos visto muchas veces en acción en Italia y el show siempre
es el mismo. Primera parte: declaran la guerra, se llenan la bocas con
grandes palabras y dicen que asediarán y cerrarán cualquier
encuentro/foro. Segunda parte: piden marchas legalizadas y colaboran con
la policía y los partidos políticos que participan en las protestas.
Tercera parte: aparecen en las marchas con sus acolchados, sus cascos u
sus protecciones, se despliegan en las primeras líneas, se cuidan de que
nadie tenga la loca idea de hacer nada más (sobre todo romper los
cristales de bancos o multinacionales) y de que la marcha pueda
desarrollarse sin \"problemas\". Cuarta parte: aquí es donde tratan de
ganar credibilidad revolucionaria... ¡choques con la policía! Suelen
enfrentarse a la policía al final de la marcha con escudos de plástico y
objetos no ofensivos, empujando para cruzar la \"línea roja\". ¡Pero estos
choques son de pega! Normalmente suceden cuando la mayor parte de l@s
manifestantes se han ido, pero las cámaras de la tele todavía están ahí,
y sólo duran unos minutos. Más aún, la policía no usa gases
lacrimógenos, su arma favorita cuando se dan enfrentamientos o
disturbios. Para lo que sirven estos choques coordinados es para
construir un consenso con la fachada de manifestantes duros, mientras de
hecho no se pelea contra el poder. Su intención consiste en captar a más
y más gente potencialmente cabreada, dispuesta a atacar al poder y a sus
cumbres y llevarla a un pasivo no-hacer-nada-y-mirarnos. Otro importante
papel que juegan durante las protestas es el de maderos de blanco. A
menudo los t.b. han intentado aislar, quitar las capuchas o atacar
físicamente a quienes habían pasado a la acción. En Mayo de 2000,
durante las protestas por el foro de biotecnología de Tebio, incluso
distribuyeron un panfleto con una especie de \"12 mandamientos\" para
seguir durante la marcha. El segundo decía \"nadie puede poner en
práctica actos espontáneos de ningún tipo\", mientras el número 11
afirmaba de similar manera \"durante la marcha no debe ocurrir ninguna
acción, personal o colectiva\" y el número 8 \"no puedes lanzar nada que
no haya sido decidido por los organizadores\". Y tampoco olvidaron una
invitación al chivateo con el mandamiento número 12, invitando a
\"informar a l@s tute bianche de cualquier cosa que ocurra\". En aquella
manifestación estos maderos de blanco no pudieron detener a un bloque
decidido a atacar directamente los templos del capitalismo, pero algunos
días después fueron a la okupa que albergaba a este bloque para
amenazarles por haberles arruinado el show. Hay más ejemplos, como en
Ancona, donde en Mayo de 2000 formaron un cordón entre los anarquistas y
la policía, o Bolonia, donde un par de meses antes en una manifestación
antifascista prefirieron sus típicos choques de palo en vez de atacar a
l@s fascistas. ¿Te has preguntado alguna vez por qué las acciones de los
t. b. son tan bien conocidas y apreciadas por los políticos y la prensa?
El debate en torno a esto está bastante vivo en Italia, si echas un
vistazo a www.ecn.org/movimento (un tipo de foro) verás a mucha gente
criticando y atacando a l@s t.b. Por su aspecto te hace ver que son un
movimiento válido y revolucionario, pero lo que realmente hacen es
transformar una protesta en componendas institucionales, shows para los
medios de comunicación, reduciendo todo a buscar \"paz social\". Esto es
lo que ell@s hacen, están matando la protesta día a día. Está claro que
los t.b. son una peligrosa infiltración en el movimiento revolucionario
y de protesta, así como un obstáculo para la lucha real contra el poder
capitalista. Ya es hora de que l@s compañer@s de todo el mundo lo sepan,
para no caer de nuevo en el error de la colaboración y la complicidad.
En realidad, ¡es hora de librarse de ell@s! Sabiendo que tratarán de
liderar las protestas contra el G-8 en Génova y de que ya están
preparando el show... ¿participarás en él o se lo arruinarás
rebelándote?

Algun@s revoltos@ (italian@s)