13 febbraio 2002. assolti i redattori di Radio Black Out
Questa mattina a Roma si e\' finalmente conclusa questa vicenda giudiziaria
parallela al maxiprocesso marini contro gli anarchici.
Cronistoria: nel pieno del processo Marini arriva per posta all\'indirizzo
di radio Black Out di Torino un documento interno dei carabinieri del
Reparto Operativo Speciale, documento compilato precedentemente
alll\'inchiesta e agli arresti del 96-97, nel quale vengono delineate le
mosse per giungere forzatamente e illegalmente all\'arresto di una supposta
banda armata anarchica da ricercarsi nell\'ambito delle frange piu\' radicali,
gia\' da anni sottoposte a sorveglianza e repressione e sospettate di
attentati, sabotaggi, rapine, sequestri e omicidi su tutto il territorio
italiano.
In pratica, i ROS, nell\'impossibilita\' di giungere a prove su tutto cio\',
dispongono che una giovane compagna di uno degli anarchici possa essere
costretta, convinta e ricattata a deporre il falso.
Il documento e\' ricco di dati interni all\'Arma, nomi, eventi, dati su
inchieste precedenti note solo a chi opera nel settore,a gli inquisitori
che da anni si occupano solo degli anarchici, il vocabolario e\' indubbiamente tipico.
In giornata il documento viene presentato ad un avvocato, ne viene
denunciata la ricezione in Questura per potere, come prevede la legge,
farne uso pubblico. Viene anche immediatamente prodotto nel processo
suscitando, com\'e\' ovvio, scalpore.
Il pm Marini fa di tutto per insabbiarlo e sporge denuncia contro ignoti
per \'falsificazione di timbri di Stato\'.
Radio Black Out, che da sempre si e\' occupata della vicenda seguendone per
anni lo svolgimento paga pesantemente l\'attenzione a questo gravissimo atto
repressivo: il cavo del traliccio che alimenta la radio viene tagliato da
esperte e ignote mani, quindi viene perquisita dai ROS, il computer
presente sequestrato.
Segue ancora la perquisizione e il sequestro del pc a casa di un altro
redattore della radio nonche\' imputato nel proceso Marini.
Il pm che guida l\'inchiesta fa indagare i Cc su se stessi e stabilisce che
il documento e\' falso.
Vengono cosi\' indagati i due redattori che avevano portato il documento in
Questura per la regolare denuncia e il terzo, che pur essendo stato
coinvolto neanche in minima parte nella vicenda pratica, ha, agli occhi
della legge, ottimi moventi: redattore, inquisito e attivista del Comitato
Difesa Anarchici.
Dopo anni di inutili udienze (nessuna prova a carico, nessuna prova a
discolpa), oggi c\'e\' stata l\'assoluzione per tutti e tre gli imputati per
non aver commesso il fatto.
Grazie comunque alla radio e al CDA (e nonostante il silenzio non solo di
media \'borghesi\' ma anche di molte strutture di informazione di sinistra e
di movimento) la vicenda ebbe un eco decisamente maggiore di quello
desiderato da Marini e dai ROS, sia in Italia che all\'estero, e pensiamo
non sia stato affatto indifferente al risultato del maxi processo
(conclusosi si\' con ben 13 pesanti condanne, ma con la ricusazione
dell\'accusa principale, quella di banda armata e di associazione sovversiva).
Il giudice ha comunque ribadito la non veridicita\' del documento.
Le motivazioni verranno rese note tra 60 giorni.
Ricordiamo infine che dal documento, assieme ad un commento ed una
postfazione, e\' stato prodotto un pamphlet dal titolo \"Il ros e\' nudo - Come
si fabbrica un\'inchiesta giudiziaria\" edito dalle edizioni NN e disponibile
ancora in poche copie presso la distribuzione di El Paso (fortpaso@ecn.org).
El Paso occupato - Torino, Italy
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