OSSERVATORIO FLASH a cura di COSPE e CRIC

Tirana, 30 giugno 1997

UNA PRIMA VALUTAZIONE GENERALE SULL'ANDAMENTO DEL VOTO DEL 29 GIUGNO

Partecipazione al voto

Uno dei dati che hanno stupito gli osservatori è stato quello relativo alla scarsa partecipazione al voto degli albanesi che, secondo gli ultimi dati disponibili, non dovrebbe superare il 65%. Questo dato contrasta con l'esperienza dei nostri monitor nei seggi: nei villaggi più sperduti abbiamo visto arrivare con ogni mezzo persone anziane, handicappati, malati che con grandi sacrifici si recavano alle urne. Allora bisogna chiedersi perché siano stati così pochi i partecipanti al voto. È possibile capirlo solo se consideriamo alcuni elementi:

a) le liste erano sovradimensionate, in quanto molti albanesi che sono all'estero erano stati conteggiati (un solo esempio: 867 iscritti in più a Vilipoja, Scutari); costoro, peraltro, non hanno potuto votare nemmeno all'estero (ci è giunta per esempio, a questo proposito, la protesta dell'Associazione degli immigrati albanesi a Piacenza);

b) non esiste un'anagrafe aggiornata in Albania;

c) molte persone hanno protestato per non essere state registrate nelle liste elettorali (il dato di 2000 persone impossibilitate al voto a Durazzo, riportato anche dalla stampa locale, è solo la punta di un iceberg; la differenza tra 110.000 iscritti e 80.000 votanti, anticipato dal capo della provincia di Valona, è probabilmente da spiegare con gli esodi dei mesi scorsi; il rientro ad Argirocastro dalla Grecia di centinaia di fuoriusciti, pur favorito dal governo ellenico, è lontano dal compensare gli espatri).

Da quanto detto si evince la necessità di ripensare alla metodologia con cui vengono registrati gli aventi il diritto al voto, se si vuole che il processo democratico si consolidi in Albania.

C'è ancora da aggiungere la grave situazione che abbiamo riscontrato a Tirana nella "città degli studenti": in 5 seggi la partecipazione al voto non superava il 25%. La gran parte degli studenti, pur iscritti nelle liste elettorali, aveva abbandonato le case nei giorni scorsi per via di minacce e del clima generale di intimidazione che è stato creato da gruppi paramilitari (venerdì notte sono state lanciate anche delle bombe). Stranamente, sono rimasti quasi esclusivamente gli studenti provenienti dal nord del paese!

Andamento del voto

Rispetto all'andamento del voto si può dare un giudizio complessivamente non negativo, anche se in molti casi è stato il coraggio dei membri delle commissioni di seggio a salvare la validità del voto. Diverse, infatti, sono state le minacce e le intimidazioni. Gli episodi più gravi segnalati a Tirana sono avvenuti nelle aree dei nuovi insediamenti urbani, zone di grande emarginazione sociale, dove sono stati segnalati movimenti di uomini armati che hanno messo in grave allarme alcuni seggi. La Forza multinazionale di protezione ha ufficialmente riferito di essere intervenuta in due casi (Rrashbull e Lushnja) perché venissero restituite schede e urne trafugate e in altri quattro casi (due a Valona e due a Tirana) per allontanare dai seggi uomini armati: visti i limitati mezzi a disposizione della Fmp per rispondere alle segnalazioni, c'è da credere che questo quadro sia incompleto. Nostri osservatori riferiscono che a Ballsh (Fier) alcune commissioni, scortate dalla polizia e dalla popolazione armata, hanno completato lo spoglio delle schede presso la sede della commissione elettorale di zona quando hanno avuto notizia di possibili incursioni nei seggi. Nella città degli studenti di Tirana alcune ore di tensione sono state causate dalla presenza, nei pressi dei seggi, di miliziani in mimetica (probabilmente della "guardia presidenziale") inizialmente schierati per impedire il passaggio ai nostri monitor. Episodi analoghi ci sono stati riferiti da Scutari. Sempre a Scutari si è verificato un episodio di violenza intimidatoria su una ragazza, il cui voto era stato spiato all'interno di una cabina da un giovane dichiaratosi membro del seggio. A Derviçam (Argirocastro) si è sparato, fortunatamente senza conseguenze, all'interno di un seggio, mentre i nostri monitor a Valona hanno registrato un clima disteso in quasi tutti i seggi. Tuttavia, in generale, risulta evidente che la grande macchina armata messa in opera per manipolare il voto del 26 maggio '96 in questo caso non ha funzionato, o non è stata in grado di distorcere sostanzialmente l'espressione della volontà dell'elettorato.

Irregolarità formali

La stessa valutazione può essere fatta riguardo gli aspetti più formali del voto, pur caratterizzato da varie ed estese irregolarità. Abbiamo registrato un uso notevole del voto in coppia, che la legge albanese consente solo in presenza di elettori analfabeti (per esempio marito e moglie o padre e figlia; in un seggio di Tirana sono stati visti marito e moglie, entrambi analfabeti, votare insieme). Ma, tenendo presente che l'analfabetismo è un dato marginale in questo paese (7%), dobbiamo dire che è stata soprattutto la farraginosità della modalità del voto (con quello strano meno, più e per) che ha fatto crescere l'anomalia del voto "collettivo" (senza sottovalutare un dato culturale che assegna al maschio un potere speciale nella società albanese). Un dato che conferma l'inutile complicazione della scheda (la presenza di una casella apposita per apporre il segno, aggiuntiva a quella contenente i nomi dei soggetti elettorali) è quello delle schede nulle, che sono state registrate dai nostri monitor in diversi seggi e che risultano in percentuale superiore ai dati fisiologici.

A Scutari almeno 50 seggi erano posti in case e locali privati e la circostanza è stata registrata anche altrove (es.: villaggi intorno a Tirana). L'identità degli elettori spesso non è stata sempre certificata correttamente e molte sono le segnalazioni (per es. nei villaggi attorno a Tirana e a Scutari) di omesso o "disinvolto" uso dell'inchiostro invisibile e delle lampade ultraviolette, ma in molti piccoli villaggi è apparso evidente che la conoscenza reciproca di tutti gli abitanti abbia reso inutile, secondo i presidenti di seggio, la certificazione formale dell'avvenuta partecipazione al voto. È stato segnalato dai nostri osservatori un episodio accaduto a Sauk (Tirana) riguardante 200 membri della guardia presidenziale, giunti in massa al seggio sprovvisti di documento valido, i quali sono stati lasciati votare dopo l'intervento di persona non identificata ("mi è stato ordinato", si è giustificato il presidente del seggio).

Numerosi sono i casi di ritardi di alcune ore nelle operazioni di voto dovuti alla mancata consegna delle schede (in tutto il collegio 106 di Valona, a Skrapar, Bulqize, Dukajn solo per fare alcuni esempi).

Quasi ovunque è stato difficile per gli osservatori verificare se avevano a che fare con membri legittimi dei seggi.


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