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NOTIZIE EST #167 - ALBANIA/ITALIA
16 febbraio 1999


MAJKO CHIEDE AGLI USA DI INTERVENIRE NEL "CONFLITTO" CON L'ITALIA
di Illir Babaramo

[L'Albania sta sfuggendo al controllo italiano? E' difficile che una cosa del genere possa accadere in breve tempo, vista la capillare presenza italiana nel paese fin dai tempi di Berisha. Ma recentemente il governo di Roma ha dato segnali di estremo nervosismo nei confronti di Tirana, seppure celati sotto l'ennesima "emergenza profughi" o sotto i "dibattiti" sull'eventuale creazione di un vero e proprio protettorato istituzionalizzato in Albania. Il seguente articolo pubblicato da "Gazeta Shqiptare" dà comunque un'idea del livello delle tensioni in atto, riguardo alle quali non si può non notare che ancora una volta Roma e Tirana giocano sulla pelle dei profughi. Più sotto, un'altra notizia che spiegherebbe un'ulteriore facciata del nervosismo italiano, quella della forte ipoteca posta dagli USA sulla Telecom albanese con un megainvestimento da 500 miliardi. La Telecom albanese dovrà essere presto privatizzata e tra gli interessati vi sono anche le aziende italiane che operano nel campo delle telecomunicazioni - a.f.]

Il primo ministro albanese Pandeli Majko ha chiesto agli USA di intervenire nel "conflitto diplomatico" con l'Italia. Majko, nei colloqui che ha avuto a Washington con il Segretario di Stato Madeleine Albright, ha detto che Roma ha responsabilità pari a quelle di Tirana e risorse di gran lunga maggiori per arrestare il flusso di immigranti dall'Albania all'Italia.

WASHINGTON - Il premier Majko ha chiesto agli Stati Uniti di svolgere il ruolo di arbitro nel conflitto diplomatico tra Tirana e Roma riguardo ai traffici di emigranti illegali. Ciò è stato sufficiente perché il Ministero degli esteri italiani convocasse l'ambasciatore albanese a Roma, Leontjev Cuci, chiedendogli spiegazioni per quello che è stato definito il clamore sollevato dal primo ministro albanese, riferiscono fonti diplomatiche. Majko ha colto l'occasione dell'incontro con il Segretario di stato USA per chiedere il suo intervento presso di Roma per porre fine alle pressioni sul governo albanese. Alcuni giorni prima che Majko partisse per la sua visita negli Stati Uniti, quasi tutti i principali politici italiani, tra cui il primo ministro D'Alema e uno dei leader dell'opposizione, l'ex ministro degli esteri Lamberto Fini [si tratta di un evidente (e tutto sommato divertente) lapsus - N.d.T.], hanno pubblicamente accusato il governo albanese di essere incapace di arrestare il flusso di emigranti illegali dall'Albania in Italia. Gli attacchi di Roma sono stati accompagnati da aperte pressioni della stampa italiana.

Nel suo incontro con i principali leader politici italiani prima di partire per Washington, Majko ha detto che la responsabilità di porre fine ai traffici dovrebbe essere condivisa da entrambi i governi e non è solo onere di Tirana. In tutte le sue riunioni il primo ministro albanese ha fatto ricorso allo stesso argomento: "Le imbarcazioni partono da Valona, il distretto elettorale del portavoce del Parlamento Skender Gjinushi, e arrivano in Puglia, il distretto elettorale del primo ministro italiano". E infatti, pochissimo dopo essere stato eletto primo ministro, Majko era andato in Puglia, il distretto elettorale di D'Alema, per discutere il problema dell'immigrazione illegale.

Nel corso del suo incontro con Albright, Majko ha espresso il suo scontento per Roma. "Tali attacchi sono privi di fondamenti. Lo stato italiano ha la stessa responsabilità che abbiamo noi e mezzi di gran lunga maggiori per fermare gli immigranti illegali", ha detto Majko ad Albright, secondo fonti diplomatiche. Dopo tale incontro, il Ministero degli esteri italiano ha urgentemente convocato l'ambasciatore albanese a Roma, chiedendogli di dare una spiegazione per "gli attacchi da parte del primo ministro albanese". Il giorno successivo, il presidente albanese Mejdani ha convocato l'ambasciatore italiano a Tirana, Spatafora, e gli ha detto che le autorità albanesi non hanno cambiato la loro politica nei confronti di Roma e che continueranno a dare priorità alla relazioni dell'Albania con l'Italia.

L'incontro di Majko con Albright si è svolto nello stesso giorno in cui il primo ministro ha dichiarato nel corso di un incontro informale con Clinton che il governo albanese appoggerà le politiche americane nei Balcani in ogni modo. Majko ha detto che le relazioni dell'Albania con gli Stati Uniti sono la maggiore priorità della politica estera albanese. Tali dichiarazioni e l'incontro con Albright, durante il quale Majko ha chiesto un intervento politico degli USA, sono caduti in un momento in cui Tirana è diventata il palcoscenico di uno scontro tra le ambizioni egemoniche di Italia e Grecia. In tali circostanze, Majko ha messo in chiaro che il suo governo cercherà di rimanere unicamente sotto l'influsso americano.

(da "Gazeta Shqiptare", 10 febbraio 1999, così come ridistribuito in traduzione inglese in "Albanews" - traduzione in italiano di A. Ferrario)


GLI USA IPOTECANO LA TELECOM ALBANESE

La Reuters scrive l'11 febbraio che la società statunitense New World Telecom ha firmato un protocollo d'intento per la creazione di una joint-venture con la Telekomi shqiptari, il monopolio statale albanese delle telecomunicazioni, mirata alla creazione di una rete di telefonia mobile che copra l'intero paese, aree rurali comprese. La joint-venture sarà controllata al 75% dalla società statunitense e al 25% da quella albanese. L'investimento degli americani sarà di $325 milioni in 10 anni, e la joint-venture sarà anche il canale attraverso il quale arriveranno in Albania esportazioni per infrastrutture che si prevede ammonteranno complessivamente a $200 milioni. Il protocollo è stato firmato dai presidenti delle due società in presenza del premier Majko, in visita ufficiale a Washington, e del Segretario al Commercio degli Stati Uniti William Daley. "Questo accordo è molto importante per il nostro paese, perché dimostra l'interesse delle imprese statunitensi per l'Albania", ha dichiarato Majko.

(da Reuters, 11 febbraio 1999)