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![]() NOTIZIE EST #19 - BULGARIA/MACEDONIA LA BULGARIA PREPARA UN INTERVENTO MILITARE IN DIFESA DELLA MACEDONIA? [Negli ultimi giorni corrono voci sempre più insistenti sull'ormai imminente scoppio di un conflitto armato nel Kosovo, che alcuni mettono in relazione con un'azione che Belgrado si preparebbe a compiere all'"ombra" di un eventuale attacco americano contro l'Iraq. All'imminenza dello scoppio di un conflitto faceva cenno il numero di ieri di "Notizie Est" sulla Grecia, mentre stiamo preparando un altro testo sulle dichiarazioni rese in merito dal presidente macedone Gligorov. Il testo che segue (tratto da un quotidiano macedone) descrive il drammatico scenario dipinto negli ultimi giorni da un quotidiano e da un settimanale di Sofia. Le tesi esposte sembrano piuttosto fantasiose, ma sono indicative del clima che regna in Bulgaria negli ultimi mesi riguardo alle questioni macedoni e balcaniche in generale - a.f.] La Bulgaria interverrà in un'eventuale guerra nei Balcani per difendere la Macedonia! E' quanto afferma il quotidiano bulgaro "24 casa" [il più diffuso del paese, insieme a "Trud" - entrambi sono controllati da una holding tedesca - n.d.t.] in un'analisi uscita nel numero odierno in merito ai più recenti sviluppi nel Kosovo. Secondo il giornale, nonostante la sua politica pacifica, Sofia non avrebbe molta scelta rispetto a come agire se in Kosovo inizieranno scontri militari, citando a sostegno della propria ipotesi il fatto che fino a oggi nessuno ha ancor scritto uno scenario per la guerra nel Kosovo né riguardo a un coinvolgimento della Macedonia, ma se quest'ultima sarà minacciata la Bulgaria non rimarrà con le mani in mano. "Non solo per il fatto che la Macedonia rappresenta la parte più romantica della nostra storia. Non solo per il fatto che per primi nel mondo ne abbiamo ufficialmente riconosciuto l'indipendenza. Più semplicemente, per il fatto che per noi la Macedonia è un secondo stato bulgaro", scrive '24 casa', sostenendo le proprie tesi relative a un intervento dell'esercito bulgaro sul territorio macedone. E SE I PROFUGHI RIMANGONO? Illustrando nei dettagli ai propri lettori lo scenario di un'eventuale guerra nel Kosovo e le relative conseguenze per la Macedonia, l'autore analizza la situazione che si potrebbe produrre se gli USA attaccheranno l'Iraq e l'esercito jugoslavo allo stesso tempo interverrà per schiacciare le formazioni armate degli albanesi del Kosovo. Secondo il giornale bulgaro, le grandi potenze si troveranno in difficoltà e centinaia di migliaia di profughi penetreranno in Macedonia dirigendosi verso l'Albania. L'autore ritiene che questi profughi probabilmente non avranno voglia di andarsi a insediare sulle alte vette delle montagne del nord dell'Albania e preferiranno stabilirsi nelle terre vicine al Vardar [il fiume che scorre al centro della Macedonia - n.d.t.], "dove la lingua albanese risuona ovunque". Nel loro viaggio verso l'Albania potranno decidere di rimanere invece in Macedonia e ciò potrebbe essere la causa dello scoppio di una guerra civile, in seguito alla quale si verificherebbero dei tentativi di unire la Macedonia occidentale all'Albania, ritiene "24 casa". "Allo stesso tempo un flusso di profughi macedoni si dirigerà verso la Bulgaria. Per proteggere i propri confini e per non consentire una frantumazione della Macedonia, gli eserciti di Grecia, Serbia e Bulgaria entreranno nel suo territorio. Così Sofia interverrà nel conflitto", porta a compimento le sue tesi "24 casa", aggiungendo che anche nel caso in cui le grandi potenze dovessero optare definitivamente per l'autonomia del Kosovo all'interno della Serbia e gli albanesi non dovessero essere d'accordo, decidendo di proclamare la repubblica, si potrebbe giungere a una guerra e a incidenti in Macedonia. "Per salvarsi dalla tirannia albanese i nostri cugini macedoni ridurrebbero in polvere il confine con il nostro paese. La Bulgaria si trasformerebbe in un campo profughi con una sezione della VMRO [l'organizzazione rivoluzionaria macedone, monopolizzata dopo la prima guerra mondiale da sciovinisti filo-bulgari - n.d.t.] in ogni villaggio", avverte l'autore. Secondo lui, affinché ciò non si verifichi, Sofia deve intervenire più attivamente nella risoluzione del problema del Kosovo. Le persone le cui teste hanno pensato questo scenario non danno risposta alla domanda su cosa succederebbe se la guerra dovesse durare più di due mesi, poiché come hanno affermato fonti competenti attualmente l'esercito bulgaro non ha nemmeno cibo a sufficienza. "Nel caso di un conflitto, le riserve di cibo in Bulgaria basterebbero per un massimo di due mesi", ha dichiarato il capo della amministrazione Riserve Statali presso il governo, Marin Aleksiev. [...] Allo stesso tempo, la stampa di oggi continua a pubblicare sulle sue pagine articoli sul tema Macedonia-Russia-Bulgaria, mettendolo in relazione con un'eventuale guerra nel Kosovo. Riportando che durante il recente viaggio a Mosca il presidente macedone Gligorov è stato accolto con tutta la solennità normalmente riservata agli uomini di stato delle grandi potenze, il settimanale "168 casa" esprime l'opinione che Kiro Gligorov con un passo solo è riuscito a ottenere risultati che la Bulgaria non è riuscita a conseguire in otto anni. Secondo il settimanale bulgaro, la dichiarazione approvata da Russia e Macedonia in merito a un'azione preventiva congiunta per impedire una nuova guerra nei Balcani e in Europa è stata redatta a Washington e riguardava soprattutto il focolaio del Kosovo. "Si tratta di uno scenario per impedire un conflitto. In questo scenario alla Macedonia viene riservata maggiore importanza che alla Bulgaria. Noi dovremo prenderci l'onere di svolgere un ruolo di equilibrio e stabilizzazione e in nessun caso dovremo dare fastidio alle grandi potenze e causare problemi alla Macedonia. Per ora non ci troviamo in una posizione difficile, ma solamente delicata", conclude l'autore. Secondo la sua opinione, lo stesso fatto che la Russia e la Macedonia adotteranno misure preventive comuni indica il fatto che la Russia non viene esclusa da un tale scenario e che prenderà parte attivamente alla sua realizzazione, un fatto che implica "il riconoscimento degli interessi e del ruolo della Russia nei Balcani, per il tramite della Macedonia". "168 casa" ritiene che il presidente macedone abbia ridotto di molto lo spazio di manovra della Bulgaria. "Ora i macedoni possono anche non affrettarsi troppo per una risoluzione della questione linguistica [Sofia non riconosce l'esistenza di una lingua macedone, che ritiene essere un dialetto del bulgaro, rendendo in tal modo impossibile la firma di accordi con il paese confinante - n.d.t.]", afferma l'autore, sottolineando che la Macedonia, nel momento ormai vicino in cui avrà appianato i propri problemi con la Grecia e con la Jugoslavia, potrà esercitare una pressione decisamente maggiore nei suoi rapporti con la Bulgaria. [...] (da "Nova Makedonija", 13 febbraio 1998)
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