"Corriere della Sera", giovedi , 08 novembre 2001 TERRORISMO Soldi e moschee, Osama avanza nei Balcani Sarzanini Fiorenza ATTACCO AL TERRORISMO LE INDAGINI Indagine della polizia italiana scopre un piano di espansione finanziato attraverso le organizzazioni non governative A Sarajevo inchiesta su un gruppo armato di 17 persone. «Sono pronti a colpire: due di loro potreb bero avere lasciato la Bosnia» Soldi e moschee, Osama avanza nei Balcani Svelata la strategia di «colonizzazione». Già arruolati centinaia di giovani in Albania e Kosovo ROMA - Giovani convertiti all' islamismo e poi addestrati militarmente a diventa re terroristi al servizio di Osama Bin Laden. Finanziamenti per la costruzione di scuole, moschee e centri studi sul Corano per occupare i Balcani e portare a termine il «piano di colonizzazione religiosa». Le indagini condotte dalla polizia italiana svelano la strategia dello sceicco saudita e immediato scatta l' allarme: Al Qaeda ha già reclutato centinaia di soldati tra il Kosovo e l' Albania. Lo ha fatto con la «copertura» di numerose Organizzazioni non governative che utilizza anche per spo stare capitali in Occidente e finanziare l' attività delle «cellule» europee. I legami fra i terroristi e queste strutture sono raccontati in un recente rapporto del Viminale che svela i contatti tra i gruppi paramilitari albanesi e i mujaheddin isla mici che provengono da Afghanistan e Cecenia. LA DORSALE VERDE - «Il progetto di colonizzazione islamica in atto nei Balcani - denuncia il dossier - prevede la graduale creazione di una dorsale verde che include tutte le regioni presenti le cui etnie sono prevalentemente di religione musulmana. La base per portare a termine il progetto è stato l' esodo degli albanesi dopo l' ultimo conflitto che ha dato la possibilità di canalizzare il flusso degli albanesi verso Montenegro, Macedonia e Bosnia e dunque di rafforzare la presenza musulmana in queste aree». Il pericolo appare evidente: «L' e stensione dell' area di influenza islamica verso l' Occidente potrebbe far fiorire nelle immediate adiacenze delle nazioni europee nuovi gruppi integralis tici con il rischio di una recrudescenza terroristica». LE SOVVENZIONI - Sfruttando il basso tenore di vita delle popolazioni, l' alto commissariato per l' Islam (di derivazione saudita) sta portando avanti una serie di progetti «che hanno lo scopo d i finanziare l' educazione dei giovani in modo da promuovere la conoscenza della cultura e della religione islamica. Un piano di colonizzazione gestito dalle Ong che investono i loro fondi nella costruzione di scuole e moschee, nella creazione di Cen tri studio sul Corano, nel finanziamento degli studi per i giovani e nella concessione di sussidi e incentivi economici alle famiglie indigenti che professano o si convertono alla religione di Allah». LE ONG - Le indagini hanno accertato che queste O rganizzazioni non governative rappresentano in realtà la rete di copertura alla struttura terroristica guidata da Bin Laden. È lo sceicco saudita a gestire i finanziamenti, lui canalizza i fondi che, dopo gli investimenti nei Balcani, vengono reimpie gati e dirottati verso l' Occidente per sostenere le «cellule» attive in Europa. «La maggior parte di tali organizzazioni - si legge nel dossier - sono di matrice saudita o controllate trasversalmente da tale Paese e questo rappresenta un' ulteriore conferma del coinvolgimento di Bin Laden. Sono strutturate in maniera piramidale, con un unico vertice e varie facciate ufficiali dislocate sul territorio che nascondono le molteplici attività svolte e i veri fini perseguiti». I GRUPPI ARMATI - Gli a ccertamenti compiuti nei Balcani hanno dimostrato «collegamenti tra gruppi paramilitari albanesi e mujaheddin islamici». I guerriglieri hanno tra l' altro il compito di fornire supporto logistico alle attività terroristiche finanziate da Bin Laden «a ttraverso la fornitura di armi, munizioni e materiale vario». Proprio ieri a Sarajevo Tomislav Limov, viceministro dell' Interno della Federazione Bh (entità croato-musulmana della Bosnia), ha confermato che «sono in corso indagini su 17 persone, ott o algerini e nove egiziani, sospettate di aver commesso o di stare per commettere atti di terrorismo». «Due di loro - ha aggiunto - potrebbero aver già lasciato la Bosnia e nei loro confronti è stato emesso un mandato di cattura. Nei confronti degli altri stiamo effettuando controlli: indaghiamo, li sorvegliamo, stiamo verificando alcuni flussi finanziari». Il viceministro ha anche sottolineato come uno degli algerini arrestato un mese fa, Bensyah Belkacem, «aveva nella rubrica del suo telefono cellulare il numero di un collaboratore di Bin Laden». Fiorenza Sarzanini