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NOTIZIE EST #162 - JUGOSLAVIA/KOSOVO
8 febbraio 1999


DOCUMENTO: IL "NO" DI DEMACI

[Pubblichiamo a titolo informativo il testo integrale (con l'eccezione delle sole ripetizioni nelle varie lingue) della conferenza stampa data da Adem Demaci, rappresentante politico dell'UCK, il 2 febbraio scorso. Il testo dà un'idea delle profonde divisioni tra gli albanesi del Kosovo e, soprattutto, di cosa vi è alla base di tali divisioni. Più sotto riportiamo alcune brevissime indiscrezioni su Rambouillet pubblicate oggi da "Koha Ditore" - a.f.]


Signore e Signori,

do innanzitutto il benvenuto a tutti. Abbiamo avuto una piccola interruzione, ma il Segretario dell'ufficio ha tenuto delle conferenze stampa molto positive e fruttuose, per cui non c'è stato nessun problema. Vi saluto e, dato che abbiamo qui esponenti dei media internazionali che hanno fretta di conoscere le notizie, vi chiedo di consentirmi di parlare un po' nel mio incerto inglese, in modo tale che essi abbiano la possibilità di trasmettere le loro informazioni nel più breve tempo possibile. Dopo di che proseguirò in albanese e in serbo.

Signore e signori, cercherò di dire qualcosa in inglese e vi prego di non ridere del mio inglese. Innanzitutto, voglio dire che dopo avere studiato minuziosamente e con tutta l'attenzione i documenti che ho ricevuto da Mr. Cook, abbiamo formulato la nostra dichiarazione. Prima di tutto, voglio sottolineare che vogliamo credere che l'intenzione dei paesi europei del Gruppo di Contatto fosse quella di trovare una buona soluzione, ma il modo che hanno scelto per trovare tale soluzione penso che non sia buono. Perché costringerci ad andare a negoziare qualcosa che sarà non negoziabile, a negoziare con rappresentanti del regime che non ha accettato nulla fino a oggi di tutte le cose che il mondo gli ha chiesto, non è serio, non è un approccio serio. Milosevic e il suo regime non hanno rispettato la Risoluzione 1160, non hanno rispettato la Risoluzione 1199, non hanno rispettato la Risoluzione 1203, non hanno rispettato l'accordo Holbrooke-Milosevic, che è stato un accordo tra gli Stati Uniti e la cosiddetta Jugoslavia, e ora chiedere e costringere gli albanesi ad andare a negoziare con i rappresentanti di tale regime significa ancora fare nuovi errori. L'errore del 15 maggio, che è stato fatto da Rugova quando è andato da Milosevic l'anno scorso, è negativo. E' questo il motivo per cui ho suggerito al mio Quartier Generale di rifiutare di andare in Francia, a Rambouillet, ma il Quartier Generale ha l'ultima parola, sarà il Quartier Generale a decidere. E penso che verrete informati molto presto.

[Seguono la ripetizione in albanese e in serbo dello stesso brano - N.d.T.]

Domanda: Signor Demaci, se il Quartier Generale deciderà che lei deve andare a nome dell'UCK, cosa farà?

Risposta: Il Quartier Generale ha abbastanza persone che possono andarci. Se il Quartier Generale deciderà di andare, personalmente io non andrò, ma avranno altre persone qualificate che possono andare alla riunione di Rambouillet e possono cercare di ottenere qualcosa, se pensano che qualcosa possa essere raggiunto.

Domanda: Signor Demaci, se il Gruppo di Contatto non avesse imposto una tale piattaforma con una forma molto precisa di autonomia, se il Gruppo di Contatto non avesse imposto questa piattaforma per Rambouillet, sarebbe andato alla conferenza, se fosse stata una conferenza aperta?

Risposta: Abbiamo il documento, il documento concreto, abbiamo la proposta concreta. Ci viene proposta una cosiddetta autonomia sostanziale. L'integrità della cosiddetta Jugoslavia o della Serbia è una questione non negoziabile. E' così che questi principi vengono riportati nei documenti e noi veniamo chiamati ad andare a Rambouillet per firmare e accettare una soluzione che sarà una specie di autonomia, nulla di più. Non abbiamo abbastanza garanzie. Un articolo dice che non ci sarà nessuna modifica unilaterale dello status temporaneo. E' molto chiaro che è questo il motivo per cui io ho questa dichiarazione.

Domanda: Un paio di minuti fa la persona responsabile del protocollo di Rugova ha annunciato che Rugova la ha invitata a una riunione alle ore 13.00. Si recherà a tale riunione?

Risposta: Innanzitutto, sono molto lieto e molto felice che Rugova si sia ricordato che Adem Demaci è vivo, ma dall'altra parte mi dispiace molto che i miei tempi siano pianificati in anticipo e che non avrò quindi la possibilità di incontrare Rugova e avere questo grande onore che egli mi ha riservato.

Domanda: Cosa accadrà se la parte albanese andrà ai negoziati senza i rappresentanti dell'UCK?

Risposta: Se ci andrà senza i rappresentanti dell'UCK quello che è accaduto finora si ripeterà, perché l'UCK non viene invitata per il suo bell'aspetto, ma perché è la principale forza della resistenza in Kosova e senza l'UCK non vi sarà alcuna soluzione. Sapete che Milutinovic è venuto qui e ha invitato egiziani, turchi e altre nazioni che vivono qui. Ha cercato di trovare la soluzione ed è suo diritto cercare di trovare la soluzione. Ognuno può andare dove vuole, ma noi sappiamo quanto valiamo, cosa possiamo fare, quanta forza abbiamo e come possiamo arrivare alla soluzione. Se si vuole una soluzione senza l'UCK, come forza principale che resiste al regime serbo, non ci sarà alcuna soluzione. Ma si potranno avere mercanteggiamenti che ci sono già stati in passato e che ci potranno ancora essere in futuro.

Domanda: A Tirana lei ha detto che è pronto a fare tutto il possibile per unirsi con gli altri fattori politici, incluso anche Rugova, mentre oggi lei dice che non ne ha il tempo. Come spiega questo?

Risposta: Non ho mai detto che sono pronto a incontrarmi con Rugova. Ho detto che sono pronto a incontrarmi con chiunque sia pronto a unificarsi intorno all'UCK. Il momento di unirsi intorno a Rugova è passato molto tempo fa. Rugova può unirsi con se stesso, se vuole.

Domanda: Il Quartier Generale è d'accordo con la sua valutazione e accetta questa sua valutazione?

Risposta: Non lo so ancora. Questo è il mio suggerimento. Il Quartier Generale ha l'ultima parola e la facoltà di decisione ultima in merito.

Domanda: Chi sarà responsabile se l'UCK non andrà alla conferenza di Parigi e quali sono le richieste dell'UCK che dovranno essere accettate in quella occasione?

Risposta: Le richieste dell'UCK sono le seguenti, garantire che dopo un certo periodo gli albanesi avranno il diritto di autodeterminazione. Questa è la cosa principale che viene richiesta. In secondo luogo, dovrà esserci qualcuno che garantisca la realizzazione di un eventuale accordo con il regime serbo. In terzo luogo, il regime serbo dovrà dare prove concrete del fatto di intendere e di volere una soluzione. Dovranno adempiere tutte le richieste del Consiglio di Sicurezza che è stato loro chiesto di rispettare. Dovranno ritirare tutte le forze che stanno uccidendo, depredando, maltrattando e bruciando tutto il Kosova. Tutte i prigionieri politici andranno liberati. Tutte le persone rapite andranno liberate. Dovrà essere reso possibile a tutte le persone che hanno dovuto fuggire in Albania, in Montenegro, in Macedonia e in tutta Europa di tornare nelle loro case. Solo allora potremo essere sicuri che il regime serbo sè pronto e disposto a lavorare per trovare la soluzione politica.

Domanda: Mi ricordo le sue sofferenze quando era in prigione. Molte volte lei ha fatto scioperi della fame lottando per la statualità del Kosova. Ora gli studenti sono in sciopero della fame per chiedere l'unificazione dei fattori politici e militari, ma noi stiamo ancora esitando. Non è questo il momento per lasciarsi alle spalle i fraintendimenti?

Risposta: Ho un rispetto molto profondo per gli studenti, perché come lei sa io stesso sono uno studente a vita. Non ho mai finito di studiare e quindi sono loro collega e il loro desiderio per un'unificazione è più che OK. Tuttavia dovrebbero sapere di chi richiedono l'unificazione. L'UCK ha chiamato e sta chiamando la gente a raccogliersi intorno all'UCK. Mentre Rugova, molto esplicitamente, non solo una volta, ma svariate volte, ha pronunciato le parole più offensive nei confronti dell'UCK. Prima secondo lui non esisteva affatto, poi era un gruppo di persone sospette, poi ancora una mano delle forze di sicurezza serbe. Dopo di che, sono diventate secondo lui persone che provocavano la polizia serba e Rugova ha detto che con il suo potere parallelo le influenzerà al fine di far loro smettere di dare fastidio e provocare la polizia serba e così via. Quindi Rugova non è la persona che può trovare alcun modo possibile di unirsi con l'UCK e lei può dire ai miei colleghi che dovrebbero riflettere ancora una volta per vedere se qualcuno non li sta manipolando, perché sono giovani e hanno le migliori intenzioni, ma questo tipo di persone a volte può essere ingannato.

Domanda: Signor Demaci, non pensa di perdere la sua occasione per un intervento NATO, se non andrà in Francia?

Risposta: Non crediate che la NATO possa intervenire in Kosova. Penso che finché la missione di verifica è in Kosova, e sarà in Kosova, ciò rende impraticabile l'applicazione di un intervento. Cosa accadrà in futuro lo vedremo, ma ora, se si eccettuano le minacce, non vedo altro da parte della NATO.

Domanda: L'UCK verrà considerato come il principale ostacolo alla pace, se lei non andrà in Francia?

Risposta: Non ci viene chiesto di andare in Francia per fare la pace, ci viene chiesto di andare in Francia per capitolare, per accettare una soluzione che durerà solo per un certo tempo e dopo di ciò gli albanesi saranno ancora una volta nella situazione di dovere combattere nuovamente per la propria libertà e la propria sovranità. Perché quello che ci viene offerto a Rambouillet è un certo tipo di autonomia e il popolo albanese, l'UCK, non hanno preso le armi per combattere per un certo tipo di autonomia. Hanno preso le armi per realizzare la volontà espressa dagli albanesi nel settembre 1991, il che vuole dire che gli albanesi vogliono essere liberi, vogliono essere indipendenti, sovrani. Dopo di ciò, potremo andare a negoziare con i serbi e i montenegrini per trovare qualsiasi soluzione che sia di reciproco interesse.

Domanda: Signor Demaci, qual è l'importanza delle donazioni di armi da gente che si trova in Germania e lei teme che esse possano essere fermate?

Risposta: Signore, quando gli albanesi hanno cominciato a combattere contro il regime serbo, per loro ha smesso di essere importante da quale paese o da quale parte del mondo verranno le armi. La gente che ha deciso di combattere per la propria libertà troverà dei modi per procurarsi armi. Questo non è un problema, il problema principale è se si decide di morire per la propria libertà o no. Questo è il problema essenziale.

Domanda: Se l'UCK non andrà alle trattative, quale sarà il futuro delle relazioni tra l'UCK e la comunità internazionale?

Risposta: Potrete porre questa domanda alla comunità internazionale dopo che la decisione verrà presa. Non sono stato inviato dal cielo per sapere quali saranno le relazioni future. Tutto quello che so è questo: quello che ci viene chiesto, a mio giudizio, è al di sotto di ogni livello accettabile e l'UCK non dovrebbe andarci e anche se ci andrà, invece di dire queste parole qui, sarà costretto a dirle a Rambouillet. Perché l'UCK viene invitato a Rambouillet per accettare una capitolazione, per accettare la subordinazione, per accettare un certo tipo di autonomia, e questo non è e non può essere una soluzione reale.

(fonte: testo distribuito dall'ufficio di Adem Demaci nella mailing-list "Albanews" - traduzione di A. Ferrario)


LE RICHIESTE DEGLI ALBANESI A RAMBOUILLET OTTENGONO SCARSA ATTENZIONE

Secondo il quotidiano albanese del Kosovo "Koha Ditore", citato oggi dalla France Presse, tre richieste presentate dalla delegazione albanese ai mediatori di Rambouillet hanno ricevuto scarsa attenzione, in particolare quella riguardante l'organizzazione di un referendum per l'autodeterminazione. "La delegazione albanese, nella propria seconda riunione, ha avanzato tre richieste", scrive "Koha Ditore" citando 'fonti molto affidabili'. La richiesta includeva un referendum nazionale sullo status del Kosovo, la NATO come firmataria dell'accordo raggiunto e una chiara definizione dello status del Kosovo", scrive il quotidiano. Le fonti hanno notato che le richieste degli albanesi "non sono state bene accolte dagli ambasciatori del Gruppo di Contatto, che preferiscono partire dai punti concreti avanzati da loro stessi", secondo un testo pubblicato in inglese. [...] Il Gruppo di Contatto ha anche rifiutato la richiesta albanese che un cessate il fuoco preceda ogni trattativa di pace, in considerazione del fatto che uno stop alle violenze è già incluso nell'accordo proposto, scrive il giornale.

(AFP, 8 febbraio 1999)