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NOTIZIE EST #214 - JUGOSLAVIA/KOSOVO
30 aprile 1999


L'ESERCITO DEI RIBELLI DEL KOSOVO NON E' FORMATO SOLO DA VOLONTARI
di James Rupert - ("Washington Post", 26 aprile 1999)

KUKES, 25 aprile - Anche se l'Esercito di Liberazione del Kosovo ha di recente avuto un grande afflusso di volontari, il gruppo guerrigliero ha anche reclutato a viva forza alcuni profughi nel nord dell'Albania, secondo rifugiati e operatori stranieri di base qui. Combattenti dell'UCK hanno organizzato blocchi stradali e fermano il traffico sulle principali strade utilizzate dai profughi provenienti dal Kosovo. Hanno trascinato fuori dalle loro macchine o dai trattori un numero non specificato di uomini per arruolarli forzatamente, dicono alcuni profughi e stranieri. Un ufficiale dell'ala politica dell'UCK ha detto sabato [24 aprile] che la forza è stata utilizzata solo in casi isolati e che è stato emesso un ordine per arrestare questo tipo di pratica. Tuttavia, i reclutamenti forzati hanno causato preoccupazione tra le organizzazioni internazionali che si occupano dei profughi, qui a Kukes. Le notizie di arruolamenti forzati rischiano inoltre di aumentare i dubbi già esistenti della NATO riguardo all'opportunità di schierarsi più strettamente a fianco dell'UCK.

La leaderhip dell'UCK il mese scorso ha lanciato quella che ha chiamato una mobilitazione volontaria degli uomini di età compresa tra 18 e 50 anni, per combattere le forze jugoslave guidate dai serbi. In parte, l'UCK ha beneficiato di un'ondata di volontari che vogliono vendicarsi delle forze che hanno ucciso civili, bruciato villaggi ed espulso circa 600.000 albanesi dal Kosovo nel mese scorso. Circa 8.000 nuove reclute, tra cui albanesi d'America, sono stati portati nei campi di addestramento nel nord dell'Albania durante le ultime settimane. Non tuti i nuovi combattenti sono volontari, tuttavia. Molte miglia a ovest di Kukes, sull'unica strada che controlla questa città alla capitale, Tirana, e ad altre città delle pianure sull'Adriatico, l'UCK mantiene dei blocchi stradali permanenti. Oggi, in tale zona, i combattenti perquisivano le vetture di coloro che uscivano o entravano nella regione di Kukes, ivi inclusa quella di un paio di giornalisti americani. In alcuni casi, i combattenti hanno coscritto profughi maschi, hanno detto due operatori umanitari in due interviste separate. I guerriglieri dell'UCK hanno recentemente molestato un traduttore dell'OSCE, minacciandolo di arruolarlo e di confiscare il veicolo OSCE che stava guidando, ha detto la settimana scorsa un osservatore occidentale. Un osservatore OSCE ha inoltre detto di avere visto un gruppo di profughi esausti provenienti da un villaggio del Kosovo raggiungere il confine con l'Albania su carretti trainati da cavalli, per vedere infine i combattenti dell'UCK posizionati sul valico di confine sequestrare i loro cavalli e lasciare i profughi a piedi a 15 chilometri circa da Kukes.

"Siamo preoccupati di queste notizie relative alla coscrizione di profughi" e del pericolo che i campi profughi diventino troppo strettamente connessi con l'UCK", ha detto Jacques Franquin, un portavoce dell'ente dell'ONU per i rifugiati. "Non vediamo prove del fatto che l'UCK stia reclutando nei campi, [ma] la popolazione dei profughi e l'UCK sono strettamente collegati", visto che molte famiglie di profughi hanno membri nell'UCK, ha detto. "Temiamo che un giorno i serbi possano prendere di mira i campi profughi perché li considerano delle basi dell'UCK", ha detto Franquin. Egli ha detto che questa è una delle ragioni per cui l'ente per i rifugiati dell'ONU sta spingendo i profughi dell'area di Kukes a spostarsi verso il sud dell'Albania, lontano dal confine con il Kosovo.

Il governo albanese "sta facendo poco, e probabilmente può fare poco, per controllare l'UCK" in vaste zone dell'Albania nord-orientale, ha detto un operatore umanitario occidentale. "Nei fatti sta lasciando che [l'UCK] faccia quello che vuole". Fonti dell'UCK a Kukes hanno detto che la campagna di mobilitazione del gruppo terminerà entro il 1° maggio, affermando che l'UCK ora ha un numero di volontari sufficiente per il suo fabbisogno immediato. Sabri Kicmari, un esponente dell'ala politica dell'UCK, ha dichiarato all'agenzia Reuters, sabato 24 aprile, che si sono verificati solo "uno o due casi" di reclutamento forzato. Egli ha detto che la pratica è "contro i principi democratici" e "ora vi è una direttiva che vieta l'uso di tali metodi".

L'UCK ha mantenuto la segretezza sul suo reclutamento e addestramento dei nuovi combattenti, tenendo lontani i giornalisti dai propri centri di reclutamento a Kukes. Notizie riportate dalla stampa e da fonti militari occidentali della regione hanno detto che l'UCK fornisce uno scarso addestramento alle proprie reclute e che sta subendo forti perdite nella lotta contro le forze jugoslave e serbe. Kicmari ha negato tali notizie, affermando che le reclute dell'UCK "non vengono inviate a combattere se non sono preparate". Nasim Haradinaj, un comandate UCK sul campo, ha detto che le reclute che hanno già in passato servito nell'Esercito jugoslavo vengono sottoposte a un addestramento di una settimana in campi dell'UCK sul territorio albanese, mentre le reclute senza alcuna esperienza militare vengono addestrate per circa 45 giorni.