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NOTIZIE EST #220 - KOSOVO/ALBANIA
8 maggio 1999


KOSOVO: UNA GUERRA, DUE GOVERNI
di Alfred Peza - (AIM Tirana, 6 maggio 1999)


[Questo articolo è stato scritto evidentemente solo poche ore prima che si sapesse che Rugova era giunto in Italia, grazie a un'operazione concordata tra Dini e Milosevic. Lo stesso Rugova avrebbe poi affermato di non avere effettuato gli incontri con Milosevic, Milutinovic e altri esponenti serbi e russi come "ostaggio". Il contesto politico descritto da questo articolo assume una sfumatura particolarmente sinistra alla luce dell'omicidio di Fehmi Agani, la cui notizia è stata data oggi e sul quale torneremo nel prossimo "Notizie Est" - a.f.]

Il momento in cui Rugova, Thaci, Qosja e Surroi si sono stretti la mano dopo la firma dell'accordo di Rambouillet appartiene ormai alla storia, visto che gli stessi protagonisti di questo atto si trovano in situazioni completamente diverse: Rugova in Kosovo come ostaggio di Milosevic, Thaci in Kosovo a organizzare la resistenza dell'UCK, Surroi in clandestinità, senza che si sappia più niente di lui dal 24 marzo, e Qosja in parte a Tirana e in parte a Tetovo.

E così come l'accordo con i serbi non si è concretizzato per il rifiuto di Milosevic, sembra che anche l'intesa tra le varie forze albanesi non sia durata a lungo. La stampa di Tirana parla con frequenza sempre maggiore di un conflitto tra i due governi del Kosovo, un conflitto che ha diviso lo spettro politico lungo la linea Tirana-Pristina. Oggi è evidente una divisione più o meno chiara: da una parte il governo di Thaci e l'UCK, che vengono sostenuti dal governo di Tirana, dall'altra il governo di Bukoshi e Rugova, che viene sostenuto dall'opposizione guidata dall'ex premier Berisha.

Gli albanesi del Kosovo, che sono costretti ogni giorno ad abbandonare le loro case, hanno attualmente due premier: Hashim Thaci e Bujar Bukoshi. Il primo, secondo la stampa albanese, "si trova in Kosovo", dal quale di tanto in tanto rilascia dichiarazioni via telefono alla TV albanese. Il secondo guida il suo governo dall'esilio e visita di tanto in tanto Tirana.

Ognuno dei governi del Kosovo ha anche una sua "cassa". Gli uomini di Thaci hanno creato la Fondazione "La patria chiama" per la raccolta di contributi volontari soprattutto da parte della diaspora albanese in Occidente. Da parte loro, gli uomini di Bukoshi amministrano la raccolta di mezzi con la tassazione del 3 per cento dei kosovari che lavorano in Occidente. Ciascuna delle due casse, a quanto pare, finanzia due ali armate diverse che agiscono sul terreno: l'UCK di Thaci, che è condotta soprattutto da ex detenuti politici del regime di Tito e di quello di Milosevic, e l'UCK di Bukoshi, denominata Forze Armate della Repubblica del Kosova (FARK), comandata dal Ministero della difesa in esilio e della quale fanno parte ex ufficiali di carriera dell'esercito jugoslavo.

Il governo di Bukoshi agisce in esilio ormai da otto anni, con una sede a Bonn, in Germania. Il governo di Bukoshi non è mai stato riconosciuto ufficialmente da alcun altro stato, se si eccettua una riconoscimento semiufficiale da parte di Tirana, ma ciò non ha impedito a Bukoshi di essere accolto con tutti gli onori da quasi tutti i leader occidentali, in compagnia del leader politico degli albanesi del Kosovo, Ibrahim Rugova. Dopo le elezioni in Kosovo del 22 marzo del 1998, Rugova non ha dato mandato ad alcuno per la formazione del nuovo governo. In tali condizioni, e affinché non si creasse un vuoto istituzionale, Bujar Bukoshi è rimasto il "premier del Kosovo".

Bukoshi e Rugova hanno sempre avuto stretti rapporti con l'ex premier Berisha, mentre hanno avuto rapporti molto complicati, e per un lungo periodo freddi, con il governo socialista, in particolare durante il periodo in cui Fatos Nano era premier. Berisha considera Bukoshi ancora come il premier del Kosovo, mentre la Tirana ufficiale preferisce ritenerlo l'ex premier del Kosovo.

L'altro governo del Kosovo è guidato da Hashim Thaci, il rappresentante politico dell'UCK. Thaci, che ha guidato la delegazione albanese nelle trattative di Rambouillet, ha ottenuto il mandato per la creazione di un governo provvisorio del Kosovo, dopo l'accordo storico firmato dalla LDK di Rugova, dal Movimento Democratico Unito di Qosja e dall'UCK. Secondo tale accordo, questo governo avrebbe dovuto essere temporaneo, avrebbe dovuto agire in Kosovo e occuparsi dell'applicazione dell'accordo di pace. Secondo il documento di Rambouillet, elezioni libere avrebbero dovuto essere organizzate entro nove mesi dalla firma della pace.

L'intervento militare della NATO e la pulizia etnica in Kosovo, che sono seguiti a questo accordo, hanno fatto sì che la situazione si evolvesse in una direzione non prevista. Il 2 aprile, il giorno dopo quello in cui Rugova è apparso sugli schermi della TV stringendo la mano a Milosevic, Thaci ha firmato la lista dei ministri del suo governo, senza ottenere il consenso di Rugova e di Bukoshi. La Lega Democratica del Kosovo, a quanto pare, sta attraversando un momento di disorientamento, non ha ancora comunicato il nome del vice-premier e dei suoi quattro ministri, i cui posti sono rimasti vacanti nel nuovo governo. I sostenitori di Thaci ora riconoscono che il nuovo governo è stato dichiarato troppo presto, ma insistono nel dire che si è trattato di una mossa giustificata dalla impossibilità di mettersi in contatto con Rugova dopo la sua presa in ostaggio da parte delle autorità serbe. D'altra parte, anche se non lo si dice, la concitata dichiarazione del nuovo governo riflette da una parte il nervosismo dell'UCK nei confronti di Rugova (senza tenere conto della sua situazione complicatissima) e dall'altro il risentimento di lunga data nei confronti di Bukoshi, che accusano di appropriazione indebita di fondi statali.

In tali condizioni, così come prima delle trattative in Francia, la Tirana ufficiale ha nuovamente ripreso a insistere per un'unione delle forze albanesi e affinché si eviti una nuova crisi di rappresentanza. Oltre agli ora ormai noti contatti con l'UCK, il premier Majko, durante la sua ultima visita in Germania, si è incontrato con Bukoshi. Il ministro degli esteri albanesi Milo ha ufficialmente invitato Rugova a recarsi a Tirana con la sua famiglia, facendo così un gesto a metà pacificatore, a metà propagandistico. Dopo una lunga assenza, una delegazione della LDK, sotto la guida di un politico poco noto, il vicepresidente Naim Jerliu, ha visitato Tirana dove è stata accolta ai massimi livelli. Secondo la stampa albanese, Jerliu ha dichiarato che la LDK non riconoscerà alcun accordo che Ibrahim Rugova eventualmente firmerà con Milosevic come ostaggio di quest'ultimo. Jerliu ha inoltre espresso la sua disponibilità a riaprire il dialogo per un governo unitario.

"Noi ci atteniamo all'accordo di Rambouillet e siamo pronti a contribuire all'applicazione di tale accordo", ha dichiarato. Esiste la possibilità che già nei prossimi giorni tutti i fattori politici albanesi del Kosovo si riuniscano intorno a un tavolo unitario. Il premier Majko ha offerto di effettuare una mediazione tra Thaci e Bukoshi. I due pretendenti al posto di premier, secondo quanto si prevede, sederanno per la prima volta dietro il medesimo tavolo, per la "unione di tutti i fattori politici e militari", come ha detto lo stesso Bukoshi. Esiste la possibilità che vengano invitati anche i rappresentanti dei due principali partiti degli albanesi di Macedonia, che potrebbero svolgere un ruolo di mediazione migliore di quello delle forze politiche di Tirana, che in un modo o nell'altro si sono pronunciate a favore o contro uno dei premier. Lo scontro tra i due premier kosovari sembra non avere trovato grande eco tra le fila dei profughi kosovari, che lottano per sopravvivere, e ancora meno tra la gente comune dell'Albania, che lo ritengono un conflitto assurdo per il futuro potere in Kosovo, e questo nel momento in cui quest'ultimo è in fiamme. Nonostante questo, si tratta di uno dei maggiori temi della stampa di Tirana. Entrambe le parti reclamizzano in modo particolare le loro attività internazionali: Bukoshi i suoi incontri in Italia, in Austria e in Germania, mentre i rappresentanti dell'UCK i loro incontri con Albright e con ufficiali della NATO [per la precisione, Bukoshi si è recato inoltre lo scorso fine settimana a Washington, dove ha incontrato funzionari dell'amministrazione USA, e ha aperto un ufficio del suo governo a New York, che diffonde comunicati anche attraverso Internet. Gli ultimi incontri pubblici internazionali dell'UCK, con Albright e rappresentanti francesi, si sono invece svolti circa tre settimane fa - in quegli incontri il portavoce dell'UCK, Krasniqi, aveva chiesto forniture di armi e di aiuti umanitari, ottenendo un secco rifiuto - a.f.] . Forse i due governi del Kosovo presto diventeranno uno solo, ma le divisioni tra le varie parti difficilmente potranno essere superate, indipendentemente dal fatto che entrambe abbiano lo stesso obiettivo.

(traduzione di A. Ferrario)