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NOTIZIE EST #222 - JUGOSLAVIA/KOSOVO
11 maggio 1999


I PROFUGHI KOSOVARI? ATTORI AL SOLDO DELLA CIA

di Candice Hughes - (Associated Press, 10 maggio 1999)

[Il testo che segue non è uno scherzo di pessimo gusto di "Notizie Est", ma un dispaccio diffuso ieri dalla Associated Press. Ogni commento è superfluo]

BELGRADO - I profughi terrorizzati che fuggono dal Kosovo sono attori, ha affermato lunedì 10 maggio il governo jugoslavo, dipingendo uno scenario da film, in cui migliaia di albanesi sono stati pagati $5,50 per partecipare a una sceneggiatura orchestrata dalla NATO.

Per settimane, i profughi sono fuggiti in centinaia di migliaia dal Kosovo, raccontando a giornalisti e operatori umanitari di vaste e brutali repressioni da parte dei serbi. Ma lunedì, in un briefing, Goran Matic, ministro jugoslavo senza portafoglio, ha delineato uno scenario in cui gli albanesi sono stati pagati per girovagare lungo un vasto cerchio che comincia e finisce in Kosovo. Il governo jugoslavo afferma da lungo tempo che sono le bombe e i missili della NATO, e non le sue unità di polizia o paramilitari, i responsabili della crisi dei profughi. Ma Matic è andato ancora più in là, descrivendo quella che ha definito "una grande produzione" che non farebbe sfigurare Hollywood. Egli ha affermato che un numero compreso tra 3.000 e 4.000 albanesi kosovari sono stati pagati $5,50 ciascuno per recitare la parte di profughi dal Kosovo durante i primi 10 giorni degli attacchi NATO contro la Jugoslavia. Si sono spostati in Macedonia, poi in Albania e in Montenegro, per tornare infine nella provincia del Kosovo, marciando lungo un cerchio in modo tale da dare l'impressione di essere un grande numero di persone in fuga, egli ha detto.

I principali "registi" di questa produzione, ha affermato, sono stati gli USA e la CIA, con l'assistenza dei media. Il loro obiettivo era quello di smembrare la Serbia, portando il Kosovo alla separazione, ha proseguito. Secondo Matic, la produzione ha cominciato a traballare quando gli "attori" non sono stati pagati e hanno cercato di tornare a casa. Egli ha affermato che la NATO ha creato una vera crisi dei profughi quando ha cercato di impedire a questi "attori" di tornare, bombardando convogli di profughi, autobus e treni che si dirigevano indietro verso il Kosovo. Il messaggio della NATO, secondo quanto ha detto, era: "Abbiamo bisogno di spazi vuoti per le nostre truppe di occupazione". Matic ha illustrato il suo briefing con foto di corpi bruciati e maciullati, rottami contorti e una mappa intitolata "Albanesi in circolo".

Egli ha anche messo in dubbio le stime sul numero dei profughi, citando le parole del filosofo ottocentesco ed ex primo ministro britannico Benjamin Disraeli: "sono bugie, dannate bugie e statistiche". Non ha citato quali siano le stime del suo governo. Secondo l'Alto Commissariato dell'ONU per i Rifugiati più di 750.000 persone, in grande maggioranza albanesi, ha abbandonato il Kosovo da quando la NATO ha cominciato i propri attacchi aerei il 24 marzo. Matic ha messo in dubbio anche il numero di albanesi che vivevano in Kosovo prima del conflitto, togliendo circa un milione di persone dalla cifra generalmente accettata di 1,8 milioni. Durante il briefing è stato proiettato anche un video che secondo Matic mostra poliziotti e soldati serbi che aiutano a estrarre albanesi dalle macerie provocate da un attacco NATO. "E' questa l'unica verità che esiste in Kosovo", ha detto.