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NOTIZIE EST #232 - KOSOVO/ALBANIA
20 maggio 1999


LE LOTTE INTESTINE TRA I LEADER KOSOVARI SONO DI CATTIVO AUSPICIO PER LA PACE
di Paul Taylor - (Reuters, 17 maggio 1999)


LONDRA, 17 maggio - L'aggravarsi delle lotte intestine tra i leader albanesi del Kosovo potrebbe fare naufragare i piani occidentali di installare un autogoverno nella provincia una volta che la guerra con la Jugoslavia finirà, dicono gli esperti. Le divisioni rispecchiano le aspre lotte intestine in atto nella vicina Albania e minacciano di destabilizzare nuovamente il più povero tra gli stati europei.

Mentre i leader della NATO srotolano il tappeto rosso per Ibrahim Rugova, il leader eletto del Kosovo, i portavoce dell'Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK), che guidano la resistenza sul terreno, lo accusano di collaborare con il presidente jugoslavo Slobodan Milosevic. "Penso che molti paesi occidentali lo ricevano soprattutto per curiosità, al fine di venire a sapere dei suoi incontri con il criminale di guerra Milosevic", ha detto ai giornalisti Jakup Krasniqi, portavoce del governo temporaneo del Kosovo guidato dall'UCK. "Non ci aspettiamo niente di diverso da una persona inviata da Belgrado in Europa per continuare la propria opera di divisione", ha proseguito.

I diplomatici affermano che Milosevic probabilmente mirava a seminare la discordia tra gli albanesi del Kosovo, quando ha consentito a Rugova e alla sua famiglia di recarsi in Italia il 5 maggio, dopo che aveva tenuto conversazioni televisive con il leader in ostaggio poco dopo che i bombardamenti NATO erano iniziati a marzo. Se è così, la sua strategia ha avuto successo.

Rugova, la cui LDK controlla un "paniere di guerra" stimato come ammontante a circa 60 milioni di marchi tedeschi, raccolti presso gli albanesi del Kosovo all'estero da un governo in esilio condotto dal "primo ministro Bujar Bukoshi, che opera in Germania, ha rifiutato di riconoscere il governo provvisorio formato dall'UCK.

In un'intervista pubblicata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung lunedì 17 maggio, Rugova ha definito il governo guidato dal rappresentante politico dell'UCK illegittimo e ha detto: "E' tragico e allo stesso tempo comico che in questo momento noi abbiamo due governi provvisori". Egli sembra così recedere dall'accordo raggiunto in occasione dei negoziati di pace svoltisi a Rambouillet a febbraio tra le tre principali forze politiche del Kosovo, la sua Lega Democratica del Kosovo (LDK), il Movimento Democratico Unito (UDB) di Rexhep Qosja e l'UCK, per formare un governo provvisorio sotto la leadership dell'UCK.

L'UCK ha accusato Rugova di tradimento e i suoi esponenti più duri, secondo alcune fonti, hanno minacciato di ucciderlo. "Anche se la situazione in Kosovo si sta deteriorando, ci sono politici che cercano soluzioni con le stesse persone che hanno causato questa tragedia", ha detto la settimana scorsa il rappresentante dell'UCK in Francia, Bardhyl Mahmuti. Egli ha detto che Rugova è diventato "l'emissario di Milosevic". Krasniqi afferma che la LDK sta tagliando all'UCK i fondi di cui quest'ultimo ha grande bisogno per le armi e le munizioni destinate ai suoi combattenti in Kosovo.

Il ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, il cui governo ha dato asilo temporaneo alla famiglia di Rugova, ha espresso l'ampia frustrazione che vi è nella NATO, insistendo la settimana scorsa con Rugova sulla necessità che gli albanesi del Kosovo si coordinino meglio e cessino le dispute reciproche. Ma esperti indipendenti dicono che Rugova, il quale è stato ospite d'onore a un pranzo con i ministri degli esteri dell'Unione Europea lunedì scorso, ha perso a tal punto legittimità tra il suo popolo, che l'Occidente sta compiendo un errore cercando di rilanciarlo.

Da quando è arrivato in Occidente, Rugova ha passato 12 giorni nei saloni dorati dei ministeri degli esteri europei, ma non ha ancora visitato i campi profughi in Albania e in Macedonia, dove vivono circa 750.000 albanesi del Kosovo, il più delle volte in condizioni squallide. "Rugova è politicamente morto. Ma la destra europea, il Vaticano e molti ministeri degli esteri europei lo stanno ancora sostenendo", ha detto Miranda Vickers, autrice di una nota storia del Kosovo. Vickers ha detto che gli Stati Uniti sembrano avere compreso, a febbraio, dove risiede il vero potere tra gli albanesi del Kosovo quando il segretario di stato Madeleine Albright si è tenuto buono l'UCK e ha fatto di Thaqi un partner nei negoziati. Ma sembra che Washington ora stia cambiando i "cavalli" per la necessità di raggiungere un compromesso con Milosevic sul Kosovo. Rugova si accontenterebbe di meno dell'UCK.

Vickers ha detto che le divisioni tra gli albanesi del Kosovo sono connesse alla lotta tra il governo socialista dell'Albania e l'opposizione nazionalista dell'ex presidente Sali Berisha. Mentre il governo di Tirana appoggia l'UCK, la LDK di Rugova ha stretti legami con Berisha. I ministri albanesi hanno accusato Bukoshi di avere preso parte a un oscuro tentativo di colpo di stato messo in atto lo scorso settembre da sostenitori di Berisha.

I tentativi dell'Albania di unire la leadership degli albanesi del Kosovo a Tirana sono falliti perché Rugova e la LDK hanno rifiutato di collaborare e rimangono in Germania. Il ministro degli esteri Paskal Milo ha chiesto in vano con insistenza la settimana scorsa a Rugova di entrare a fare parte del governo provvisorio di Thaci, dopo che il parlamento albanese ha approvato una risoluzione in tal senso.


BERISHA ATTACCA I GUERRIGLIERI "INCOMPETENTI" DEL'UCK
di Tom Walker ("The Times", 18 maggio 1999)


Sali Berisha, l'ex presidente albanese, ha descritto l'Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK) come un'accozzaglia incompetente di gang rivali, scarsamente equipaggiate e addestrate, e divise da lotte intestine. Egli ha affermato che il governo socialista dell'Albania sta approfittando dei traffici d'armi nell'Albania del Nord a spese dell'UCK e ha chiesto che i guerriglieri vengano riorganizzati con l'aiuto della NATO e dell'Esercito albanese.

Berisha, il cui potere è andato fortemente diminuendo nel corso degli ultimi due anni, ha rifiutato di riconoscere il nuovo governo dell'UCK per il Kosovo e ha invece sollecitato gli albanesi a sostenere il pacifista Ibrahim Rugova, anch'egli con un'influenza politica in rapida evanescenza.

Gli ufficiali dell'UCK a Tirana si sono infuriati per i suoi commenti e hanno detto che egli sta facendo il possibile per dividere il gruppo guerrigliero con l'aiuto del suo alleato di vecchia data, il medico residente in Svizzera e dissidente kosovaro Bujar Bukoshi. L'UCK ha detto che così come Rugova, anche Berisha e Bukoshi si sono tenuti fino a oggi a distanza da coloro che hanno combattuto la guerra e che essi hanno perso il rispetto della maggior parte degli albanesi del Kosovo.

I diplomatici occidentali a Tirana hanno definito Berisha come uno che non fa che combinare guai e alcune alte fonti hanno messo in dubbio l'opportunità del continuo sostegno dato dall'Occidente a Rugova, la cui credibilità è stata gravemente messa in dubbio dai suoi incontri con il presidente jugoslavo Milosevic. Fonti della NATO hanno affermato di ritenere che Rugova potrebbe fare la sua prima visita presso dei campi profughi questa settimana, forse in contemporanea al viaggio di Tony Blair nell'Albania settentrionale, previsto per oggi. I diplomatici dicono che per Rugova potrebbe essere l'ultima possibilità per ricuperare terreno politico. Berisha ha ammesso mestamente che è poco probabile un suo incontro con Blair.

"L'UCK dovrebbe lottare per la dignità nazionale", egli ha detto. "Non libereranno il Kosovo - lo farà la NATO - ma la dignità è essenziale. Ma cosa sta facendo il nostro governo? Migliaia di giovani soldati vengono da tutto l'Occidente e ricevono un addestramento di sole due settimane, con persone davvero inesperte. Il governo albanese, che è più interessato a loschi traffici, è la radice di tutti i loro problemi". Berisha, un ex cardiologo, ha detto che la NATO dovrebbe programmare un'invasione su piena scala della Jugoslavia. "Sono favorevole a che si entri da tutte le parti, e che si liberi il paese dal regime di Milosevic", ha detto. Più polemicamente, ha sostenuto che sia stato l'UCK a uccidere il vice di Rugova nella Lega Democratica del Kosovo, Fehmi Agani. L'UCK e diplomatici occidentali hanno affermato che l'affermazione è priva di ogni fondamento.