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NOTIZIE EST #380 - MACEDONIA
23 dicembre 2000


DIVISI SULL'UNIVERSITA', UNITI AL GOVERNO?


[Il quadro politico della Macedonia è in forte subbuglio nelle ultime settimane. La coalizione governativa guidata dalla VMRO-DPMNE del premier Georgievski è stata abbandonata dall'Alleanza Democratica (DA) di Vasil Tupurkovski, subito sostituita dal Partito Liberale di Stojan Andov (che ha avuto in cambio la presidenza del parlamento), un partito tuttavia di dimensioni decisamente più limitate del precedente alleato DA. L'incertezza riguardo ai futuri assetti politici e alla stabilità del governo è stata accentuata dal comportamento ondivago del PDP, il secondo partito degli albanesi di Macedonia, guidato da Aliti e Imeri. Nel giro di pochi giorni il PDP è passato da contatti con l'opposizione guidata dai socialdemocratici (SDSM), suoi alleati nel precedente governo, per fare cadere l'attuale governo di Georgievski, all'apertura a una sua entrata nello stesso esecutivo con la VMRO-DPMNE e il DPA, il maggiore partito degli albanesi, con il quale fino a pochi mesi fa il PDP è stato in forte dissidio a causa delle violenze compiute da quest'ultimo contro suoi membri in occasione delle elezioni locali. Uno dei problemi principali che comporterebbe l'entrata del PDP nel governo è che quest'ultimo non ha cambiato la propria posizione a favore di una legalizzazione dell'Università albanese di Tetovo, a tutt'oggi ufficialmente illegale, mentre proprio in questi giorni in Macedonia, con l'aperto sostegno del DPA, viene avviata la costruzione di un college privato orientato prevalentemente allo studio del business e dell'amministrazione, in larga parte in lingua albanese, sotto l'egida dell'eurocommissario van der Stoel. Lo scopo di tale college è proprio quello di chiudere definitivamente la questione della legalizzazione dell'Università di Tetovo, della quale tuttavia non costituisce un sostitutivo, essendo studiato solo per 3.000 studenti invece dei circa 10.000 che studiano nell'Università autofinanziata, offrendo solo un numero molto limitato di materie di studio (totalmente assenti quelle umanistiche) ed essendo privato e quindi in parte anche a pagamento. I due articoli che riportiamo qui sotto, pubblicati dalla AIM e dal bisettimanale "Forum", affrontano più nei particolari questi aspetti - A. Ferrario]


NUOVA UNIVERSITA' O...
di Nedzbedin Shaqiri - (AIM Skopje, 11 dicembre 2000)


Il tema che è diventato parte della vita quotidiana degli studenti dell'Università di Tetovo, e un muro con il quale si scontrano coloro che da anni finanziano tale Università, è tornato nuovamente d'attualità dopo l'annuncio che comincerà la realizzazione del progetto dell'eurocommissario Max van der Stoel per la creazione di un'istituzione privata per l'istruzione in lingua albanese nella Repubblica di Macedonia. Il coordinatore di tale progetto, Zamir Dika, ha comunicato che dal 18 al 20 dicembre di quest'anno l'eurocommissario Stoel visiterà la Macedonia. Oltre alle attività per la definizione del piano urbanistico, si ritiene che entro il suo arrivo verrà registrata la Fondazione per la nuova Università di Tetovo come soggetto giuridico in Macedonia. La Fondazione svolgerà in Macedonia le attività della Fondazione in Svizzera, oppure completerà parte di queste attività. Il signor Dika spera che l'arrivo di van der Stoel coinciderà con la posa della prima pietra della nuova Università. Secondo le sue parole, nel primo edificio legale per l'istruzione post-diploma degli albanesi della Macedonia potranno studiare 3.000 studenti in un numero complessivo di cinque facoltà. Secondo il Progetto che l'eurocommissario Stoel ha proposto qualche tempo fa, in questa istituzione di studi post-diploma i corsi si svolgeranno in tre indirizzi nel campo dell'amministrazione e del business, che secondo gli standard caratterizzano i college privati. Il coordinatore di questo Progetto, Zamir Dika, ha informato che nell'ambito di tale istituzione vi saranno anche una Facoltà di Legge e una Facoltà di Pedagogia. Vi è anche l'idea che questa istituzione sia nata dall'ambito del college.

Un membro del consiglio internazionale, Alajdin Abazi, non ritiene che questo progetto corrisponda a quella che fino a ora è stata identificata semplicemente come un'istituzione educativa post-diploma e che invece si tratti di una Nuova Università di Tetovo. Si prevede che la costruzione dell'edificio di questa nuova istituzione verrà effettuata a Tetovo e questo per il fatto che in tale città si è creata un'atmosfera studentesca e inoltre essa soddisfa i criteri fondamentali, vale a dire che in questa città in cui vi è il maggiore numero di studenti opera anche la nuova Università. La domanda che spesso circola presso l'opinione pubblica è perché la nuova Università non si insedia nell'edificio appena costruito dell'Università di Tetovo? Uno dei principali motivi della costruzione di tale nuova struttura, secondo il membro del comitato internazionale Alajdin Abazi, è che la natura degli studi che vi si conducono è del tutto diversa e richiede un'atmosfera e una struttura particolari, che corrispondano alla natura degli studi che si svolgeranno in tale istituzione. "Solo con una nuova struttura è possibile realizzare il piano operativo di Stoel, come richiede lo stesso progetto", afferma.

Secondo il membro del comitato internazionale a Tetovo, Alajdin Abazi, il numero degli studenti che verranno ammessi in tale Università sarà vincolato al tipo di studi che vi si condurranno. "Poiché si lavorerà secondo il Sistema di credito europeo anche gli studi saranno più attraenti. A prima vista il numero di 3.000 studenti sembra limitato, ma se si tiene conto che si tratta di studenti che con i loro risultati saranno in armonia con gli standard europei, dovremo in qualche modo esserne contenti".

I piani e i programmi di studio della nuova Università a Tetovo verranno approvati dopo il Nuovo anno. Saranno messi a punto in collaborazione con esperti europei e professori macedoni. La facoltà di legge, oltre a programmi che si baseranno sul sistema della giustizia di questo paese, verrà ampliata anche alle esperienza dei paesi europei in questo campo.

Questa Università, secondo Alajdin Abazi, è orientata innanzitutto alla cultura e alla lingua albanese e come tale non cambiera nulla nei confini nazionali, ai quali è in primo luogo destinata. Tutti i cittadini della Macedonia avranno il diritto di iscriversi. Una parte delle lezioni si terrà in lingua inglese, e due materie di studio, secondo la legge, si terrannno in lingua macedone, mentre la maggior parte dei corsi si terranno in lingua macedone [sic - evidentemente si tratta di un lapsus dell'autore - N.d.T.].

Il coordinatore di tale Progetto e responsabile per la questione dell'educazione universitaria del Partito Democratico Albanese (DPA), Zamir Dika, valuta il Progetto dell'eurocommissario Max van der Stoel come la soluzione della questione dell'educazione post-diploma in lingua albanese in Macedonia. Parte degli studenti dell'Università di Tetovo, secondo lui, si trasferirà nella nuova istituzione di studi post-diploma. Con questo progetto, afferma Dika, si risolverà inoltre uno dei problemi che da anni affligge gli studenti dell'Università di Tetovo, cioè il riconoscimento dei loro diplomi.

L'Università di Tetovo, che ancora dopo sei anni non è riconosciuta ufficialmente da parte dello stato, ha circa 10.000 studenti che seguono i corsi di 14 facoltà. La maggior parte degli studenti segue i corsi nel nuovo edificio, che è stato costruito con l'autofinanziamento della popolazione albanese della Macedonia. Il rettore Fadil Sylejmani afferma che tale Università ha ormai acquisito una sua fisionomia. La direzione dell'Università di Tetovo, insieme al partito albanese all'opposizione in Macedonia, il Partito della Prosperità Democratica (PDP), si oppone alla realizzazione del Progetto dell'eurocommissario Stoel per la creazione di un'istituzione educativa privata. Essi vedono la soluzione del problema dell'educazione post-diploma degli albanesi in Macedonia nell'ufficializzazione dell'Università di Tetovo. Motivano tale loro posizione con il fatto che l'istituzione ora proposta è privata e non avrà un trattamento uguale a quello delle due altre Universtià della Macedonia. E' motivo di preoccupazione anche il destino degli studenti che non troveranno nellla nuova istituzione di studi post-diploma determinati indirizzi di studio, per i quali invece vi sono corsi nell'Università di Tetovo. La direzione dell'Università di Tetovo ritiene che il Progetto dell'eurocommissario Stoel deve essere tenuto separato dall'Università di Tetovo. Il governo della Macedonia, secondo le dichiarazioni rilasciate dal suo portavoce Antonio Milosovski, è a quanto pare venuto a sapere dell'inizio della realizzazione del Progetto di Stoel dai media. Il governo, secondo le sue parole, dopo l'approvazione della Legge sull'educazione post-diploma non intende immischiarsi nelle iniziative private in tale campo.


L'UNIONE DEGLI ALBANESI NEL GOVERNO
di Aleksandar Comovski - ("Forum", 8-21 dicembre 2000)


Cosa distingue Crvenkovski da Aliti? Lo stesso che unisce Georgievski e Xhaferri - la (non) fiducia. Crvenkosvki aveva voluto gli albanesi "onesti" di Aliti solo per riempire i relativi posti di quadri e funzionari nel proprio governo. Così, per fare un esempio, non aveva ai tempi nemmeno assegnato loro degli spazi nel centro di Tetovo affinché vi si insediasse il PDP (Partito per la Prosperità Democratica), con la bizzarra motivazione politica: "Cosa dirà il quartiere?". La Prosperità, finché era al governo, non è riuscita a valorizzare nemmeno una posizione al fine di garantirsi condizioni stabili per un finanziamento del partito. Nessuno dei suoi seguaci e funzionari ha avuto accesso alle aziende macedoni che venivano privatizzate! Georgievski ha invece aperto a Xhaferri tali "effimeri" piaceri del potere. Subito dopo la vittoria, il DPA si è insediato nei posti che a suo tempo potevano e dovevano essere assegnati al PDP, ha riattivizzato con una politica dei quadri tutti gli "insoddisfatti" del periodo del precedente governo ed è riuscito a vendere, per un prezzo ridicolo, per esempio, la Interpromet di Tetovo... Indubbiamente, Georgievski crede nella dimostrata fedeltà di Xhaferri. Crvenkovski, da parte sua, non è mai riuscito ad apprezzare la fedeltà di Aliti. A mio parere è proprio nel parallelo tra questi due "caratteri politici" degli uomini di governo che devono essere individuati i motivi dell'ultimo (non) riuscito rimescolamento delle forze parlamentari. Sei anni fa la coalizione di governo aveva la maggioranza assoluta in parlamento. Allora a nessuno è venuto in mente che l'esperto in legge, moderato ed eloquente politico Aliti potesse essere presidente del parlamento [Aliti è stato proposto dall'opposizione per tale funzione nelle settimane scorse, ma la maggioranza ha eletto il liberale Andov - N.d.T.]. Alla SDSM non è venuto in mente nemmeno due anni dopo, quando Andov ha abbadonato la carica di portavoce. Perfino i comunisti hanno avuto più coraggio: Vulnet Starova è stato l'ultimo albanese che ha avuto la fortuna di ricoprire una carica statale che comportasse delle responsabilità - proprio questo noto e rispettato professore di medicina ha messo la propria firma sulla decisione di indire le prime elezioni pluralistiche in Macedonia. Un decennio dopo, i democratici albano-macedoni non hanno osato tanto. Aliti ha dato nuovamente prova della propria fedeltà - accettando di essere parte dei marchingegni politici dei socialdemocratici, che candidandolo volevano mandare un messaggio che dimostrasse la propria apertura alla multietnicità, cercando così di fare dimenticare l'albanofobia della quale hanno dato prova nel corso dell'ultima campania presidenziale. Ma anche se hanno veramente voluto tale candidatura e se vi hanno effettivamente creduto, dovevano di sicuro sapere, in quanto politici navigati, come si deve fare un lavoro di lobby, come si crea una disponibilità dell'intero parlamento e quanto tempo e forze ci vogliono a tale fine. Così, dalla cucina parlamentare della SDSM è uscita ancora una mossa da pochi soldi per la manipolazione del pubblico. Ma anche il DPA ha giocato una cattiva "apertura". A prima vista, Xhaferri sembra essere restato fedele all'accordo di coalizione. Tuttavia, ci si chiede perché lui e Georgievski, così come l'ormai esperto Andov, non hanno avuto il coraggio di candidare un albanese come presidente del parlamento della Macedonia, o almeno come presidente della Commissione Costituzionale del parlamento, attraverso la quale dovrebbe essere condotta l'operazione politica per la modifica "delle decisioni (costituzionali) retrograde che costituiscono un ostacolo per alcuni diritti nazionali degli albanesi di Macedonia", per usare le parole con le quali ha effettuato la propria diagnosi il DPA al governo?

ALIBI: TUTTI NEL GOVERNO
Il PDP e il DPA hanno avuto una piattaforma preelettorale comune, con una decina di priorità per la realizzazione dei diritti nazionali degli albanesi e per la stabilità sociale del proprio elettorato. Sulla base di tale piattaforma, ma con un reciproco accordo preventivo, si sono spartiti i collegi elettorali in cui erano favoriti e hanno confermato i rapporti di forze tra i parlamentari eletti. Nessuno dei due partiti ha messo in discussione l'"Università di Tetovo", il bilinguismo, le modifiche della Costituzione, la maggiore rappresentanza degli albanesi nel settore pubblico e nell'amministrazione. La novità è la richiesta del riconoscimento in Macedonia dei diplomi delle università di Tirana e di Pristina. E finora non vi è alcuna differenza di posizioni tra i tandem Xhaferri-Thaqi da una parte e Aliti-Imeri dall'altra. Ma le differenze non sono negli obbiettivi, quanto piuttosto nei mezzi per il loro conseguimento. Il DPA al governo fa proprio il machiavellismo come principale strumento metodologico per governare - il fine giustifica i mezzi! In tali condizioni vengono sospesi la democrazia e le regole del gioco istituzionale, vengono relativizzate le procedure, dominano la parola e la furbizia, domina la forza sugli argomenti. Il PDP è un partito finanziariamente povero, ma anche un partito senza nuove idee e quadri. Attraverso la revisione della posizione nei confronti del partner albanese nel governo e suo attuale rivale, la nuova dirigenza cerca di tornare sulla scena pluralista. Nell'alleanza vecchio-nuova con i socialdemocratici, dagli errori pragmatici dei quali sono stati portati in una via senza uscita, con la negazione dell'"Università di Tetovo" o con le violente azioni poliziesche del periodo Frckovski-Cokrevski, che hanno avuto il benestare del grande capo della SDSM, non è possibile tornare a ottenere la fiducia del proprio elettorato. Per questo, anche le critiche nei confronti dei thacisti macedoni vengono concentrate dal PDP sui trend europei: per i Balcani sono altrettanto pericolosi l'estremismo nazionale e le forme contemporanee di simbiosi criminale-contrabbandiera-politica dei politici e dei mafiosi. Il DPA è un partito ricco, ma un partito che è stato "speso" nell'insistenza sulla realizzazione degli obiettivi della causa nazionale degli albanesi. A metà del mandato, il rating del DPA al governo diminuisce, è vero, solo del 2-3%, ma comunque diminuisce. E l'influenza del blocco albanese all'opposizione, da parte sua, aumenta, è vero, di un modesto 2-3%, ma comunque aumenta. Al DPA non rimane molto tempo per costruirsi un alibi per non avere legalizzato l'"Università di Tetovo", nel momento in cui vi è l'incerto avvio del campus voluto da Stoel. Non sono state apportate modifiche al regolamento del parlamento, c'è un moderato impiego della lingua albanese, il potere locale è stato spartito tra i partiti e c'è un sostegno di quadri di qualità... Oltre a tutto, in Kosovo sono cambiati i rapporti di forza, e si è verificata una convergenza intorno al moderato Rugova. E' così diventato più chiaro da dove viene la disponibilità di Xhaferri ad accettare il PDP come partner di governo. Solo con quest'ultimo il DPA ottiene un "alibi" a fronte della violenza di cui ha dato prova nei confronti dei propri fratelli albanesi o per la svolta nella propria posizione riguardo all'istruzione universitaria dei propri concittadini.

DOPPIEZZA O NO?
Perché parliamo della doppiezza politica e dell'ipocrisia di Imeri? Essere all'opposizione, e poi all'improvviso volere entrare a fare parte del governo! "Tutto è possibile, dipende da chi fa l'offerta e da cosa viene offerto", ha dichiarato il leader del PDP, dimenticando nel giro di un attimo il Libro bianco [pubblicato dal PDP] sulle violenze e i brogli elettorali [del DPA], l'abbandono [sempre da parte del DPA] delle posizioni relative all'Università di Tetovo e il giocare con il destino dei 6-8.000 studenti e il numero dieci volte maggiore degli albanesi scontenti che fanno parte delle loro famiglie. Se si giudica con la logica della politica pragmatica, o si partecipa alla divisione della ricchezza nazionale rimasta o si diventa marginali, senza potere, senza stimoli per il partito e senza una propria base finanziaria. [...] La VMRO-DPMNE è la colonna vertebrale della coalizione di governo. Conserva il potere con l'ininfluente Partito Liberale, il cui rating medio arriva appena all'1,9%, percentuale che nemmeno con l'eventuale futuro modello proporzionale garantirebbe una sua partecipazione al futuro parlamento. Se il PDP entrerà nel governo di Georgievski, avremo sulla scena un classico governo multietnico, con un possibile bipolarismo nazionale. Si tratta di una tendenza pericolosa per il futuro del partito e del suo stesso leader [...]. Il gioco del primo uomo della VMRO-DMPNE è talmente delicata che con esso non viene soddisfatta solamente il suo desiderio personale politico di isolare Crvenkosvki dal sostegno del corpo partitico albanese, o di "fare sparire" gli infedeli di Alleanza Democratica (DA) dalla scena politica macedone. Georgievski, probabilmente, vuole il leader del PDP Imeri come condizione per infrangere la compattezza del rimanente nucleo di parlamentari. Con la partecipazione del PDP al governo emergono due previsioni e due punti di domanda: verrà forse ammortizzata l'influenza dominante di Xhaferri, ma anche la tendenza opposta? E in che misura un eventuale corpo albanese unitario al governo aprirà per la comunità internazionale la possibilità di realizzare la ricetta kosovara dei primi anni '80, con un'autonomia matura ed esauriente in campo politico-educativo-culturale, per la quale le precondizioni sono l'indipendenza economica e la stabilità. Non passerà molto tempo e si vedrà se tutto ciò porterà Xhaferri e Imeri a unirsi e in quale misura il premier avrà il potere di controllare la loro forza.