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![]() NOTIZIE EST #476 - MACEDONIA 30 settembre 2001 DOVE SEI STATO, BIN LADEN? di Zeljko Bajic - (AIM Skopje, 24 settembre 2001) **Il terrorista oggi più ricercato si è insediato negli ultimi giorni anche nelle case dei cittadini della Macedonia. Non solo come un lontano Robin Hood ricercato dalla CIA e dalla CNN e chi sa da chi ancora, ma anche come il primo vicino di casa - un conoscente che si può incontrare in uno dei quartieri di Skopje. Così stanno le cose, se si deve credere ai media locali, i cui articoli sono mirati, se non a suggestionare una popolazione già sufficientemente manipolata, almeno a fare aumentare le tirature** I politici macedoni hanno visto nell'attacco terroristico compiuto contro il World Trade Center di New York e il Pentagono a Washington un'ottima occasione per collegare il terrorismo in America e le azioni dell'Esercito di Liberazione Nazionale (UCK), la cui attività viene ritenuta direttamente terroristica. Nei messaggi di condoglianze inviati alla Casa Bianca, i funzionari macedoni hanno redarguito l'America, affermando che in futuro dovrà comportarsi in maniera molto più seria nei confronti del terrorismo di quanto non abbia fatto finora. Dall'America tuttavia non sono giunti segnali di gratitudine per il consiglio dato... Stando così le cose, al quotidiano di Skopje "Dnevnik" è venuto in mente che l'intera storia poteva essere adattata al consumo locale: prima ha asserito, richiamandosi a fonti dei servizi segreti e della stampa occidentale, che l'Esercito di Liberazione Nazionale ha legami diretti con Osama Bin Laden. "Esistono prove di un legame tra i comandanti dell'UCK Teli e Hoxha con i terroristi di Bin Laden", ha dichiarato per prima cosa il giornale. Stando a quanto si afferma, l'UCK ha ottenuto da Bin Laden sei-sette milioni di dollari in aiuti finanziari. Resisi conto che mettersi sulle tracce di Osama è una merce di moda, anche gli altri si sono uniti al coro. Un reporter di "Nova Makedonija" ha scoperto che uno hodja ha chiamato i "terroristi" alla "jihad" dal minareto di una moschea del villaggio di Slupcani, al confine con il Kosovo. "Dnevnik" ha "approfondito" le sue indagini e qualche giorno dopo ha completato il grado di informazione dei lettori scrivendo che, se gli Stati Uniti attaccheranno l'Afghanistan, i "mujahedin" di Bin Laden attaccheranno le basi militari degli USA presso l'aeroporto di Skopje e in Kosovo. Si tratterebbe di gruppi che da lungo tempo si trovano nei dintorni di Debar e in Kosovo. Richiamandosi a una fonte anonima, il giornale afferma che la minaccia è stata formulata dal noto comandante Brada ("Barba", in albanese "Miekra") che a quanto si sostiene è il collegamento tra Osama e l'Esercito di Liberazione Nazionale. E' stata scoperto anche un presunto collegamento tra l'organizzazione umanitaria Jeta e una nota banca di Gedda che appartiene a Bin Laden. Il giornale "Vest" confermerà da parte sua che tracce del massacro compiuto contro poliziotti macedoni nel villaggio di Vejce, sulla Sar Planina, alla fine di aprile, portano al "mujahedin" Bin Laden. Inoltre, il giornale riprende un proprio articolo pubblicato alcuni mesi fa, secondo cui due anni fa, durante la crisi del Kosovo, la polizia aveva arrestato un emissario del famigerato Osama, il quale insieme ad alcuni albanesi stava tendando di lasciare un camion pieno di esplosivo di fronte a una stazione della polizia a Skopje. L'ex ministro degli interni Pavle Trajanov, che di tanto in tanto ama impressionare il popolo con la sua conoscenza di informazioni riservate, ha detto, parlando come contro la sua volontà nel corso di un'intervista alla TV, che la suddetta storia è esatta. Come per molte altre precedenti interviste, rimane senza risposta la domanda: perché Trajanov non ha diffuso le informazioni di cui disponeva già due anni fa, quando era in una posizione di gran lunga più rilevante, cioè quella di ministro della polizia? Il "mujahedin" di cui sopra è scomparso dalla prigione di Skopje - affermava il giornale "Vest" alcuni mesi fa, e nella sua "scomparsa" ha avuto un ruolo importante il Partito Democratico degli Albanesi (DPA), che allora era il miglior partner di coalizione nel governo di Ljubco Georgievski. Trajanov, quindi, non dovrebbe sapere qualcosa anche su tutto questo? Come se si trattasse di un Bedecker per i lettori, alcuni giorni ora forniscono una descrizione del "mujahedin" tipico, affinché lo si possa individuare per le strade di Skopje. Il manuale, a quanto pare, è stato già d'aiuto, poiché si sono fatti sentire i primi testimoni che hanno giurato di avere visto Osama in persona in qualcuna delle sale da té in cui di norma si riuniscono gli albanesi locali. I media hanno cominciato le esercitazioni di riconoscimento dei "mujahedin" tre mesi fa nel villaggio di Aracinovo, presso Skopje, quando la NATO, per il pubblico locale in circostanze non chiarite, ha scortato il ritiro dei combattenti dell'UCK, tra i quali, si afferma, vi erano anche dei "mujahedin". Il portavoce della NATO Mark Laity ha ironizzato in questi giorni su tale affermazione, affermando che i militari dell'Alleanza ad Aracinovo hanno visto solo degli uomini che non si facevano la barba da un po' di giorni... E questo è tutto. Facendo affidamento sulla memoria corta del pubblico, i giornalisti macedoni hanno fatto nel giro di pochi mesi un vero e proprio "cortocircuito" tra le affermazioni secondo cui l'America rifornisce e sostiene i combattenti dell'Esercito di Liberazione Nazionale e quelle attuali, dalle argomentazioni vacillanti, secondo cui l'UCK sarebbe un'emanazione di Bin Laden. Ovvero, ricorrendo a un sillogismo, il risultato è il seguente: l'America alimenta l'Esercito di Liberazione Nazionale, l'Esercito di Liberazione Nazionale nei fatti mette in atto le intenzioni di Osama - quindi l'America e Bin Laden agiscono di comune accordo!! E l'obiettivo principale è la Macedonia...! Il rappresentante americano nella crisi macedone, James Pardew, ha accusato i leader politici di abusare degli attacchi terroristici negli Stati Uniti per ostacolare o bloccare la messa in atto dell'accordo di pace. "Il parallelo tra l'insurrezione della guerriglia armata in Macedonia e gli avvenimenti in America è completamente sbagliato. Ho inviato al governo una protesta contro lo sfruttamento della tragedia al fine di ritardare o interrompere il processo di pace", ha affermato con lapidaria diplomaticità Pardew. Egli ha ricordato che la decisione dell'Occidente riguardo alla messa in atto dell'accordo di Ohrid rimane immutata. Che i cacciatori locali di notizie sensazionali siano rimasti impigliati nella ragnatela del proprio compresso provinciale - e che anche su di essi dovrebbe cadere almeno un granello di "polvere stellare" globale - lo dimostrano molte altre domande rimaste senza risposta. In primo luogo: ammettendo per un istante che Osama abbia davvero messo i propri tentacoli anche sul territorio macedone, non sarebbe stata la polizia quella che avrebbe dovuto denunciare il fatto all'opinione pubblica e ai cittadini già alcuni anni fa? In secondo luogo: questo significa forse che lo stato non funzionava allora così come non funziona adesso? In terzo luogo: se la Macedonia è un paese in cui Bin Laden ha infiltrato propri uomini, diventerà uno degli obiettivi delle azioni armate americane? Oppure gli obiettivi saranno "rigorosamente selettivi" e verranno quindi colpite solo le sale da té in cui è stato visto Osama? Ma non è tutto: e se qualcuno si ricordasse della storia pubblicata sei mesi fa dal settimanale locale "Start", che si vanta di avere buoni contatti con gli ambienti dei servizi segreti, secondo cui un certo Cvetko Kabranov di Kavadarac avrebbe "lavato" 12 miliardi (!) di dollari provenienti da affari sospetti nei quali sono coinvolti Bin Laden, il presidente iracheno Husein, l'ex regime di Slobodan Milosevic e i precedenti vertici politici della "Republika Srpska", il tutto con il beneplacito segreto di circoli governativi in Macedonia? Questo ha scritto il settimanale di Skopje! E nessuno ha detto niente! La carta sopporta tutto, le tirature aumentano, la gente diventa sempre più manipolata... Se non ci fosse Bin Laden, come si potrebbero vendere i giornali? Anche loro devono sopravvivere! |