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![]() N.E. BALCANI #541 - SERBIA/MONTENEGRO 15 marzo 2002 DOCUMENTO: BASI DI PARTENZA PER LA RISTRUTTURAZIONE DEI RAPPORTI TRA LA SERBIA E IL MONTENEGRO [Quello che segue è il testo integrale del documento sulla redifinizione dei rapporti tra Serbia e Montenegro, firmato ieri a Belgrado] Intesa sui principi. L'intesa sui principi dei rapporti tra Serbia e Montenegro nell'ambito di un'unione statale viene firmata dai partecipanti alle trattative: il presidente della Repubblica Federativa Jugoslava, il vicepresidente del governo federale, il presidente della Repubblica del Montenegro, i presidenti dei governi della Serbia e del Montenegro e, come testimone, l'Alto rappresentante dell'UE per la politica estera e la sicurezza. Il documento viene inviato ai parlamenti degli stati membri e al parlamento federale ai fini di una discussione. Carta costituzionale. Sulla base delle opinioni formulate nel corso delle discussioni parlamentari, nonché delle conclusioni dei parlamenti, la commissione costituzionale, i cui membri saranno delegati dai parlamenti della Serbia, del Montenegro e della Repubblica Federale Jugoslava, procederà all'elaborazione di una Carta costituzionale, l'atto giuridico supremo dell'unità statale di Serbia e Montenegro. Il testo di tale atto verrà approvato innanzitutto dai parlamenti delle repubbliche e verrà successivamente presentato al Parlamento federale. Mediante tale procedimento, verranno confermati gli elementi di statualità di Serbia e Montenegro, che derivano dall'attuale situazione fattuale e dai diritti storici di entrambi gli stati membri. Clausola di riesame. Dopo lo scadere di un periodo di tre anni, gli stati membri avranno il diritto di avviare una procedura di modifica dello status statuale, ovvero di uscità dalla comunità statuale. Nel caso in cui il Montenegro dovesse uscire dalla comunità statuale, i documenti che si riferiscono alla Repubblica Federale Jugoslava, e in particolare la Risoluzione 1244 SB dell'ONU, si riferiranno e varranno nella loro integrità per la Serbia come suo successore. Lo stato membro che sfrutterà tale diritto non erediterà il diritto a uno status legale e internazionale e tutte le questioni oggetto di disputa verranno regolate a parte tra lo stato successore e lo stato di nuova creazione. Nel caso in cui entrambi gli stati membri dovessero pronunciarsi con un referendum a favore di una modifica dello status statuale (indipendenza), tutte le questioni oggetto di disputa verranno regolate con una procedura di successione, nello stesso modo in cui si è proceduto nel caso della precedente Jugoslavia. Le leggi sul referendum verranno approvate dagli stati membri tenendo conto degli standard democratici internazionalmente accettati. Nome dell'unione statale: Serbia e Montenegro Istituzioni della Serbia e Montenegro: Parlamento, Presidente, Consiglio dei Ministri e Corte. Parlamento: Parlamento monocamerale con una determinata discriminazione positiva per i deputati del Montenegro. Le leggi sull'elezione dei deputati del Parlamento della Serbia e Montenegro verranno approvate dagli stati membri in conformità ai principi stabiliti dallla Carta costituzionale. E' prevista l'esistenza di un meccanismo di difesa dalla messa in minoranza di uno stato membro. Il presidente della Serbia e Montenegro. Il presidente, che viene eletto dal Parlamento della Serbia e Montenegro, propone la composizione del Consiglio dei Ministri e dirige i suoi lavori. Consiglio dei Ministri. Il Consiglio dei Ministri avrà cinque dicasteri: affari esteri, difesa, rapporti economici internazionali, rapporti economici interni, e difesa dei diritti umani e delle minoranze. I compiti dei ministeri verranno precisati in seguito. Corte della Serbia e Montenegro. La Corte avrà una funzione di corte costituzionale e corte amministrativa e avrà come compito quello di uniformare la prassi giudiziaria. La funzione di corte amministrativa verrà esercitata per quanto riguarda gli atti amministrativi dei ministeri del Consiglio dei Ministri. La Corte adotterà posizioni e opinioni giuridiche relative all'armonizzazione della pratica giuridica. La Corte non avrà competenza di istanza e avrà un numero eguale di giudici provenienti dagli stati membri. Esercito. L'esercito della Serbia e del Montenegro verrà comandato dal Consiglio superiore della difesa (CSD), che sarà composto dai tre presidenti. Il CSD deciderà all'unanimità. Le reclute svolgeranno il periodo di leva sul territorio del proprio stato membro, con la possibilità di servire anche sul territorio dell'altro stato membro, qualora lo desiderino. Dopo l'approvazione della Carta costituzionale in conformità alla procedura prevista, si terranno le elezioni e verrà costituito il Parlamento della Serbia e Montenegro, verranno eletti un presidente della Serbia e Montenegro e i membri del Consiglio dei Ministri, nonché i giudici della Corte della Serbia e Montenegro. Negli organi del potere giudiziario ed esecutivo verrà garantita un'eguale rappresentanza degli stati membri. E' possibile anche prevedere la rotazione nel corso del mandato. (Nel Ministero per gli affari esteri e nel Ministero della difesa, il ministro e il suo vice, provenienti da diversi stati membri, si avvicenderanno dopo lo scadere di metà del mandato). Nella rappresentanza degli stati membri presso le organizzazioni internazionali (ONU, OSCE, UE, Consiglio d'Europa) la parità verrà garantita mediante rotazione, mentre per le organizzazioni finanziarie internazionali verrà stabilito un particolare modello di rappresentanza. Per le rappresentanze diplomatiche e consolari della Serbia e del Montenegro all'estero, verrà stipulato un accordo a parte su una rappresentanza proporzionale degli stati membri. La Carta costituzionale verrà portato all'esame dei parlamenti non oltre la fine del mese di giugno 2002. Dislocazione delle istituzioni federali. Alcune singole istituzioni federali potranno avere sede a Podgorica. Riassetto costituzionale degli stati membri. Nell'ambito delle attività mirate all'approvazione della Carta costituzionale della Serbia e Montenegro, gli stati membri provvederanno a una modifica delle proprie costituzioni in conformità al Carta costituzionale della Serbia e Montenegro, oppure approveranno nuove costituzioni, al più tardi entro la fine del 2002. Campo economico. Il raggiungimento di un livello di riforme negli stati membri è la base di partenza per il riordinamento dei reciproci rapporti economici. Gli stati membri hanno la responsabilità di provvedere a un funzionamento senza ostacoli del mercato comune, che includa il libero movimento delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali. Mediante l'armonizzazione dei sistemi economici degli stati membri con il sistema economico dell'UE verrà garantito il superamento delle attuali differenze in atto, soprattutto nel campo delle politiche commerciali e doganali. In entrambi i casi si terrà conto delle riforme economiche che sono già state messe in atto negli stati membri e verranno adottate le decisioni che porteranno nella maniera più rapida all'integrazione nell'UE. Le decisioni trnasitorie sull'armonizzazione delle politiche commerciali e doganali dovranno rispettare gli interessi degli stati membri. L'Unione Europea darà il suo aiuto per il raggiungimento di tali obiettivi e monitorerà regolarmente tale processo. Le modalità del raggiungimento di tali obiettivi verranno elaborate in parallelo alla Carta costituzionale. Se uno dei membri dovesse ritenere che l'altro non adempie gli impegni che gli derivano dal presente Accordo per quanto riguarda il funzionamento del mercato comune e l'armonizzazione delle politiche commerciali e doganali, esso manterrà il diritto di rimandare tale questione all'UE nel contesto del processo di stabilizzazione e associazione, affinché vengano adottate le misure del caso. L'UE dà la garanzia che, in caso di adempimento di altre condizioni e criteri per il SAP (Processo di Stabilizzazione e Associazione), i principi concordati per la ristrutturazione costituzionale non rappresenteranno un ostacolo per una stipula in tempi brevi dell'Accordo di stabilizzazione e associazione. Il Presidente della Repubblica Federale Jugoslava, Vojislav Kostunica, Il Presidente del governo federale, Miroljub Labus, Il Presidente della Repubblica del Montenegro, Milo Djukanovic, Il Presidente del governo della Repubblica Serba, Zoran Djindjic, Il Presidente del governo della Repubblica del Montenegro, Filip Vujanovic, In presenza dell'Alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica estera e della sicurezza comuni, Xavier Solana Belgrado, 14 marzo 2002 |