aromi, sali di fusione, agenti lievitanti modificati e simpatiche siglette incomprensibili tipo E472e, E410, eccetera. Prodotti tutti ammessi dalla legge, i garanti possono dormire tranquilli, ma, ci chiediamo noi sospettosi,  la legge protegge veramente i cittadini, l'uomo qualunque, o, come qualche anarcoide afferma, spesso piuttosto gli investimenti del capitale (delle multinazionali, per essere à la mode)?
Prendiamo un libro di medicina nell'alimentazione, quello del salutista dott. Enzo Rocchi (
Il medico in cucina, ed. La Grafica, Mori 1985), o un altro qualsiasi, il discorso non cambierà. Oltre ai soliti non bere e non fumare, v'è rimarcato un altro, grave errore comune: mangiare alimenti manipolati. Inoltrandosi più approfonditamente nel paragrafo, v'è un primo memento sul fatto che, parlando dell'ingrediente - carne, nel nostro caso "pura carne bovina al 100%", non si sa mai se questa è allevata nella fattoria di Nonna Papera o nei più realistici allevamenti - lager, i feedlots,ove gli animali, siano essi futuri hamburgers o future McChicken, sono tenuti in strettissime gabbie e nutriti a suon di ormoni e antibiotici per ingrassarli meglio e in meno tempo . Riportiamo le parole del dietologo per quanto riguarda alcuni McIngredienti: "Un breve elenco delle principali sostanze artificiali comunemente impiegate nell'industria alimentare comprendono: antiossidanti e conservanti in generale, coloranti, addensanti, gelidificanti, emulsionanti e tensioattivi, aromatizzanti, dolcificanti, potenziatori di gusto"(gluttammati). Fra le altre cose, scopriamo che i cosiddetti aromi naturali "possono essere imitati, simulati, da sostanze chimiche artificiali, create in laboratorio (...) a lungo andare possono essere dannosi per la salute". Troviamo così una risposta al nostro quesito iniziale: "In Italia quando sull'etichetta c'è scritto aromi naturali, nel cibo ci possono benissimo essere soltanto aromi artificiali e la cosa non è affatto una truffa in quanto la legge lo permette".
Non serve continuare ulteriormente per affermare l' insanità d'una McAlimentazione, basta viaggiare un po' negli Stati Uniti per correlare visualmente l'altissimo numero di obesi e le nuove forme di ristorazione veloce; grottesco è però il fatto che l'Istituto Nazionale della Nutrizione, organo nazionale che dovrebbe diffondere  consigli nutrizionali agli italiani, abbia pubblicato una guida sulla sana alimentazione, sulla cui copertina spicca il McLogo, primus inter sponsor. Capiamo la necessità di un finanziamento, ma c'è però un limite! Ricordiamo a proposito che nel 1990 un'associazione statunitense (Associazione Nutrizionale per la protezione del cuore) lanciò una violenta campagna stampa contro McDonald's accusandolo d'essere "il veleno dell'America del nord" (New York Times, 1990). Ed è solo dopo questa campagna che McDonald's ha introdotto l'olio vegetale nella frittura delle patatine, olio che ora si vanta di usare, per la salute dei suoi consumatori…
Ma delle McPubblicità vendute come buone azioni ci occuperemo meglio tra breve. Per ora vi consigliamo di consultare il sito Internet di McDonald's,
www.mcdonalds.com, e fare qualche ricerca sul link food; troverete la lista completa di tutti gli ingredienti, compresi quelli delle specialità dei vari paesi, nonché il contenuto calorico d'ogni componente. Interessante anche il link con la lunga lista di tutti i componenti del McCibo che possono causare allergia (www.mcdonalds.com/food/allergens_sensitivities/index/html ); il sito è quello ufficiale di McDonald's, il carattere di queste spiacevoli informazioni è ovviamente asettico e minuscolo: minuscoli tesori di controinformazione.
Ariès, nel sopracitato saggio che, assieme al lavoro di Ritzer, costituisce un punto di riferimento per chiunque voglia approfondire in modo critico l'argomento, si spinge fino ad affermare il dubbio che l'alimentazione di McDonald's, la si giudichi corretta o dannosa, non sia un'alimentazione come le altre. Punto di partenza è l'artificiosità degli alimenti, la precisione  meccanica del loro formato, del loro gusto, del loro colore, caratteristiche di cui  McDonald's stessa ne fa un vanto. Vediamo insieme quali sono, ripercorrendo i passi dell'Ariès: " (le patatine fritte)
sono poi impacchettate congelate in pacchi standard da 10 Kg. Questi sono maneggiati con estrema cautela perché gli esperti di McDo hanno calcolato che se cadessero da un'altezza di un metro perderebbero 30 porzioni ogni 45 Kg. (…) La resa è così da 888 a 933 porzioni ogni 100 Kg. Queste patatine si conservano per nove mesi dalla data di conservazione, sono fritte il più velocemente possibile ancora congelate in modo

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