Data: mercoledì 18 giugno 2003 10.15 Dopo il referendum : conflitto L'art. 18 resta confinato alle imprese con più di 15 dipendenti. L'esito, prevedibile, dei due referendum è la fotografia di un popolo privato di ogni identità e della capacità di discernere perfino le ragioni dei propri interessi. E' il prodotto di 20 anni di spazzatura berlusconiana organica, insieme alla concertazione , al neo-corporativismo Cofferatiano e alle politiche dei DS e del centro-sinistra all'affermazione totale del turbo-capitalismo in Italia. Adesso che la farsa è stata consumata tutti i leader di maggioranza e "opposizione", uniti più che mai dall'interesse comune di compiacere all'imprenditoria, affermano che ha vinto il "buon senso". La maggioranza dei lavoratori non ha capito, o finge di non capire, che da oggi in avanti tutti possono diventare vittime di una completa liberalizzazione del mercato del lavoro. Anche quelli del "posto fisso" nelle grandi aziende pubbliche o private. Entreranno nel "magico sogno americano": dove si va a lavorare anche con l'influenza, per 20 anni ti soffiano sul collo per poi comunicarti di punto in bianco, in perfetto stile anglosassone : "da domani lei è licenziato". Sarà così perché è la competizione globale che lo impone se i grandi manovratori vogliono continuare a fare profitti, comprarsi le Ferrari e le barche in Costa Azzurra. Poveretti. La maggioranza degli italiani ha mancato un'occasione per dimostrare, almeno, di non aver perso veramente il "buon senso", di avere ancora un cervello non completamente distrutto dagli spot; di avere rispetto per i propri figli e il loro futuro. Ad essi auguriamo "buon viaggio" nei mari burrascosi della competizione ricordando loro, però, che se la nave affonderà per i più non ci saranno scialuppe di salvataggio né salvagente. Le "emozioni forti" non mancheranno !
Noi , senza illusioni e velleità di improbabili conquiste di maggioranze, continueremo a resistere e ad appoggiare chi continua a resistere e a praticare conflittualità come quei giovani lavoratori metalmeccanici della SACIM che tutti i giorni scioperano e sostano davanti all'ingresso della fabbrica lungo la Via Emilia cesenate. Non tutto è perduto. Le conquiste i lavoratori le hanno sempre ottenute con le lotte e non con il voto. |
Associazione Pellerossa Cesena Vicolo della stazione 52 |