a cura di Red Ghost Ravenna |
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1- 28 maggio: Iniziativa a Ravenna 2- Roma: assemblea nazionale sabato 31 maggio 3- ART. 18: PERCHE' VOTARE Sì 4- Lettera: Operai, cooperative e inganni. -Argenta- 5- Difendiamo Cuba: Manifestazione Nazionale 28 giugno Roma 6- Verso lo sciopero generale illimtato in Francia 7- COBAS: I pretoriani della Moratti --1-- Ravenna Mercoledì 28 maggio Ore 21 presso il Cinema JOLLY.doc Via Renato Serra Incontro con: ANTONIO MOSCATO (Docente storia del Movimento Operaio - università di Lecce) e Comitati per il SI ai referendum --2-- Dopo la vostra guerra...ecco la vostra pace! Dal 2001 è stata ristabilita la data del 2 giugno come festa nazionale della "Repubblica" dedicata "all'unità della patria, alla libertà dei cittadini" che si è manifestata come un evento legato all'accresciuto ruolo imperialista italiano nel contesto internazionale. Infatti questa "festa" (già cancellata nel 1977) è stata caratterizzata ogni anno da parate militari, lungo il tristemente noto viale dei Fori Imperiali a Roma, con grande sfoggio di carri armati, truppe scelte e militari della NATO di stanza in Italia. La "Tribuna d'Onore" è sempre stata gremita dal "gotha" delle multinazionali dell'economia di guerra (italiane e non), dalla presenza del segretario dell'Alleanza Atlantica e dei rappresentanti politici e militari delle potenze imperialiste europee. Ma già dall'Unità d'Italia, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, le popolazioni del Corno d'Africa, della Crimea, della Cina, della Turchia, della Libia, dell'Etiopia, della Grecia, della Jugoslavia, dell'Albania e della Russia avevano "assaggiato" le attenzioni non richieste delle campagne colonialiste (spesso fallimentari) dell'Esercito Italiano. Gas, bombardamenti indiscriminati, torture e stupri...ecco gli "aiuti" distribuiti a quei popoli che sembravano non "comprendere" il ruolo "civilizzatore" e si ribellavano in armi! E da un ventennio a questa parte, ovvero terminato il periodo della "ricostruzione" delle ambizioni imperialiste tricolori, queste "ardite imprese" stanno riprendendo ad un ritmo sempre più incalzante. Più di diecimila militari in Libano, Iraq, Somalia, Albania, Bosnia, ex-Jugoslavia, Macedonia ed Afghanistan (in missioni proprie, NATO o UEO) ed ancora in Congo, Angola, Cambogia, Egitto, Eritrea, Malta e Sahara Occidentale (nelle cosiddette missioni "umanitarie" dell'ONU) fanno dell'Italia il terzo paese per numero di soldati all'estero. La parata del 2 giugno assume una forte valenza simbolica proprio per questo ruolo accresciuto e perché arriva alla vigilia dell'invio di un nuovo contingente d'occupazione di più di 3000 soldati a sostegno della spartizione dell'Iraq da parte dell'imperialismo anglo-americano. Molti di questi militari saranno Carabinieri del Battaglione Tuscania, che destano cupi ricordi a migliaia di proletari per la repressione selvaggia nelle giornate di Genova. Andranno ad occupare l'Iraq per servire la guerra imperialista anglo-americana ed anche per difendere gli sporchi interessi del capitale italiano rappresentato dalle aziende dell'economia di guerra (petrolifere e degli armamenti) come Eni-Agip, Alenia e Fiat Avio. Mentre questi "signori della guerra e dello sfruttamento" si divideranno il loro bottino, a pagare i "costi" di questa spartizione saranno ancora una volta saranno gli sfruttati in Medio Oriente - con il loro sangue e con la loro resistenza - e gli operai ed i proletari dei paesi imperialisti - con l'aumento dello sfruttamento, della precarietà e della repressione. D'altra parte il naturale decomporsi di ogni ipotesi movimentista, legata alla richiesta di una pace non meglio definita, compatibile (se non direttamente funzionale) allo sviluppo del modello capitalista europeo, dimostra chiaramente l'assenza di elementi interessanti per la produzione e la riproduzione delle lotte in termini classisti, per lo sviluppo e la crescita di un movimento reale che ribadisca l'internazionalismo proletario. Inoltre la mancanza di una chiara progettualità in questo contesto non può che sfaldare ogni ipotesi di lotta di lunga durata. Se è possibile ricavare un dato dalle mobilitazioni di massa che hanno caratterizzato l'inizio dell'anno è che la maschera "democratica" delle istituzioni borghesi cade sotto la spinta di tensioni intercapitalistiche che impongono processi rapidi e autoritari e che la partecipazione "democratica dal basso", di per sé, è incapace di cambiare lo status quo. Per questo facciamo appello a tutte le compagne, i compagni, i comitati ed i collettivi genuinamente anticapitalisti ed antimperialisti per aprire un tavolo di confronto, facendo un proprio bilancio dell'esperienza nel movimento di opposizione a questa guerra e rilanciando un processo propositivo di ricomposizione che valorizzi da subito gli elementi di unità evidenziatisi nel corso di questi mesi. La vostra guerra è spartizione, la vostra pace è sfruttamento! No all'invio di truppe d'occupazione in Iraq! Boicottiamo il capitalismo e le sue aziende di guerra! Gettiamo a mare le basi militari! Per la costruzione di un'opposizione di classe alla guerra imperialista! ASSEMBLEA NAZIONALE SABATO 31 MAGGIO, ORE 15,00 AULE BLU DI BIOCHIMICA - UNIVERSITA' LA SAPIENZA ROMA I compagni romani del Coordinamento Nazionale Antimperialista Il comitato cittadino per l'Autonomia di Classe Corrispondenze Metropolitane Comitato contro carcere e repressione G.F. Faina ...... informazioni ed partecipazioni: cnantimperialista@libero.it quadraro@ecn.org cmetropolitane@yahoo.it --3-- ART. 18 : PERCHE' VOTARE Sì L'attacco alle condizioni di vita e ai diritti dei lavoratori non è una "esclusiva" del governo Berlusconi, ma un percorso prestabilito che rientra in un progetto sovra-nazionale a cui tutto il ceto politico italiano, anche se in forme apparentemente diverse, è subordinato. Il grande padronato e le imprese si avvalgono sempre più di migliaia di "aziende artigiane" per abbassare il costo del lavoro attraverso l' esternalizzazione e gli appalti che permette loro di azzerare ogni forma di conflittualità sindacale e i diritti. Un gioco al massacro che crea nocività ,infortuni e morti sul lavoro "sacrificati" sull'altare della competitività e del profitto. Concertazione, precarizzazione,flessibilità dei governi di centro-sinistra, hanno spianato la strada all'arroganza padronale di oggi che , attraverso il ministro Maroni,rivendica tutta la torta: legge 30, TFR, nuova riforma pensionistica ecc.. Nonostante le manovre e le responsabilità politiche sulla precarizzazione del lavoro di alcune forze che hanno promosso il referendum sull'art.18, con la scellerata introduzione del pacchetto Treu e lavoro interinale, è fuori discussione la valenza positiva che può avere una eventuale vittoria del Sì e un 'allargamento dei diritti a tutti i lavoratori : costituirebbe uno stop all'arroganza padronale, ai ricatti e ai licenziamenti. Uno stop che non può però fermarsi nell'urna ma deve svilupparsi ed estendersi in protagonismo diretto e autonomo dei lavoratori per la riapertura di una nuova stagione di conflitti . Avendo ben chiaro quale sia il ruolo filo-padronale, e la posizione sul referendum dell'art.18 l'ha ulteriormente dimostrato, dei DS, della Margherita, dell'Ulivo , di CISL e UIL. Il 15 Giugno votiamo Sì SENZA ILLUSIONI PERCHE' SIAMO ANCORA CONVINTI CHE SONO SOPRATTUTTO LE LOTTE A DETERMINARE NUOVE CONQUISTE E DIRITTI Associazione Pellerossa Cesena --4-- Da: Radio Città ApertaOperai, cooperative e inganni. -la coop costruttori con sede Argenta- Una lettera di una nostra ascoltatrice Ciao, ho letto la vostra email questa sera e sono molto contenta di avere trovato qualcuno che ha voglia di ascoltare. Mio marito e altri 2850 edili circa lavorano (o meglio lavoravano) per la coop costruttori con sede Argenta. come dicevo nell'email precedente dal mese di febbraio non ricevono stipendio, il capo cantiere di Piacenza (i cantieri sono dislocati in tutta italia, ognuno con un suo capocantiere) inventava scuse varie cercando continuamente di prendere tempo fino a quando la situazione è scoppiata, cioe venerdi scorso. Durante il mese di aprile gli operai del cantiere di Piacenza (quello dove lavorava mio marito) hanno manifestato più volte il loro ovvio malcontento scioperando, il caro capo li ha minacciati dicendo loro che se non avessero sospeso immediatamente lo sciopero (dimenticando che è ancora un diritto) li avrebbe fatti tornare a Roma senza soldi per il viaggio ed in più avrebbe detto al ristorante dove loro mangiavano di non dargli più i pasti. Il tutto succedeva sotto gli occhi dei sindacati (cgl ecc). Quando mio marito ha chiesto al sindacalista se la coop poteva farlo (minacciare contro lo sciopero ecc) lui ha risposto non lo possono fare ma lo fanno, questo è stato l'interessamento del sindacalista.Venerdi (gli operai ogni fine settimana tornavano a casa), il capoccetta ha detto in un primo momento a tutti gli operai di mettersi in malattia in attesa di risposte più chiare, mentre loro erano in viaggio per tornare a Roma, li ha chiamati al cellulare dicendo non mettetevi in malattia sta partendo la cassa integrazione speciale. Tutto questo avviene senza un foglio di carta scritto dove la ditta dice di non presentarsi al lavoro, senza nessun preavviso, senza soprattutto nessuna garanzia che faccia rispettare i diritti minimi. venerdi gli operai sono rientrati con il furgone della ditta, hanno lasciato li i loro abiti il tutto perchè il capo ha proseguito fino all'ultimo a promettere fumo, dicendo ma no vedrete che tra una settimana sarà tutto risolto. Oggi parlando al telefono con il sindacalista di Piacenza (sempre cgl, ovviamente abbiamo già chiamato i cobas i quali purtroppo nell'edilizia non sono molto informati ma si stanno interessando e mercoledi abbiamo un incontro con loro) siamo stati informati che la coop costruttori ha uno scoperto insanabile di non so quanti miliardi, mi ha riferito inoltre, che i giornali di ferrara non stanno più parlando della cosa e questo è preoccupante, ci ha spiegato che le banche per intervenire hanno fatto delle richieste all'azienda ma che non si capisce bene il perchè l'azienda non da risposte forti ecc ecc ecc insomma una serie di parole che non giustificano quello che sta succedendo. Questo ragazzo oggi al telefono, ha detto a me personalmente che loro cercano se possono, di salvare la coop e che questa sarebbe l'unica soluzione per gli edili (ci sarebbe comunque un enorme riduzione di personale a suo avviso perderanno il lavoro piu di 1500 operai). Non sono state fatte vertenze, ripeto non abbiamo nulla di scritto ed io personalmente ho anche la paura che essendo tornati loro a casa con il furgone aziendale, senza essersi portati via tutte le loro cose, i padroni possano dire che gli operai non si sono presentati al lavoro!!! del resto qui è tutto solo verbale!! Oggi sempre il sindacalista mi ha detto di avere spedito via fax una lettera alla ditta, dove diceva che gli operai sono rimasti a casa come richiesto dalla ditta in attesa di disposizioni!! SARA VERO??? forse! per noi sono ancora solo parole. Oggi c'è stata un'assemble della cgl qui a Roma, con tutti i delegati sindacali dei vari cantieri della coop, dove si è detto(mio marito ha partecipato pur non essendo delegato) che i sindacati non possono pensare di mandare in fallimento la ditta e che loro stanno cercando di vedere se ancora si può fare qualcosa (il sindacalista di Piacenza oggi al telefono non era però ottimista) ed hanno detto che se entro Venerdi non si saranno trovate soluzioni, chiederanno alla ditta di dichiarare fallimento, venerdi ci sarà l'incontro a Bologna (la coop costruttori è rossa si fa per dire ovviamente quindi capirete la mia diffidenza verso l'interessamanto della cgl). Oggi il capo cantiere ha detto al telefono ancora una volta di non preoccuparsi, che da martedi saranno in cassa integrazione oppure, li avrebbe avvisati di mettersi in malattia!! ha detto in oltre a mio marito, che ha sbagliato ad andare ad assistere all'assemblea dei sindacati perchè il cantiere di Piacenza è un cantiere privilegiato rispetto agli altri, mi chiedo perchè mai sarà privilegiato(pensa gli altri come stanno!!!!) questa cosa sta succedendo nel silenzio assoluto, 2850 persone circa sono senza stipendio da 3 mesi, stanno rimanendo senza lavoro, persone che da anni lavoravano per la coop, persone anche di oltre i 50 anni di età per i quali trovare un altro lavoro sarà una cosa impossibile. mi chiedo ma possibile che non sento due parole al telegiornale, non ci sono due righe da nessuna parte (se ci sono solo nella cronaca di argenta e ripeto se ci sono), possibile che nessuno sappia dirci a chi ci dobbiamo rivolgere per sapere qualcosa di reale e non parole? e poi ancora 2850 persone che perdono da un giorno all'altro il lavoro non dovrebbe essere una notizia con molta risonanza? qui sembra proprio di no. Oggi mi chiedevo una cosa ma se la coop che è un'azienda enorme stava andando in fallimento dai bilanci si sarebbe dovuto capire, possibile che non li leggeva nessuno? ma quanti erano compiacenti? Voglio spiegare un'altra cosa della coop,tutti i mesi veniva ritirato oltre alla quota sociale di 25 euro mensili ( e questo per legge lo possono fare), il 10% dello stipendio(e questo non è legale ma loro dicevano che era una regola interna),per avere un ulteriore fondo a disposizione dell'azienda,questi soldi sarebbe stati resi all'occorrenza solo se richiesti sotto specifica domanda del lavoratore e dopo l'approvazione del consiglio dei dirigenti (ridavano solo il 30%). Questi soldi che fine hanno fatto? e quando verranno restituiti? ovviamente mai lo sappiamo bene!! Voglio dire inoltre, che con tutte le bugie le scuse inventate,i temporeggiamenti hanno fatto si che molti operai si licenziassero da soli, perdendo cosi diritto a qualunque ammortizzatore sociale ammesso che ce ne saranno!! Per quanto riguarda le condizioni delle famiglie senza stipendio da 3 mesi non serve descriverle le immaginate benissimo soli! Spero di essere riuscita a spiegarvi bene come stanno andando le cose, grazie per l'interessamento un saluto Angela V. --5-- Difendiamo Cuba Manifestazione Nazionale 28 giugno 2003 Roma Dalle ore 17.00 - 23.00 Piazza Farnese L'offensiva avviata dall'amministrazione Bush sta addensando nubi minacciose anche su Cuba. Le autorità statunitensi non fanno mistero di voler strangolare economicamente e rovesciare politicamente il governo cubano. Si sta manifestando concretamente il pericolo che l'Italia si renda complice del blocco economico e del progetto di destabilizzazione contro Cuba. Dall'America Latina, dall'Europa e da tutta Italia è venuta crescendo l'esigenza di fermare questa escalation contro Cuba e di riaffermare la simpatia e la solidarietà dei popoli verso l'esperienza di progresso sociale, indipendenza, dignità e sovranità rappresentata da Cuba e dalla sua rivoluzione. Il 28 giugno a Roma, decine e decine di associazioni e comitati di solidarietà, circoli culturali, intellettuali, lavoratori, forze politiche e sindacali, dall'Italia e dal Mondo (già sono giunte circa 90 adesioni a livello internazionale), hanno deciso di dare vita ad una manifestazione nazionale in difesa di Cuba che chiederà: 1.. La cessazione del bloqueo e dell'aggressione statunitense 2.. La fine della complicità dell'Italia con questa politica contro Cuba 3.. Il rispetto del diritto alla sovranità e all'indipendenza di Cuba e di tutti i popoli 4.. La liberazione dei cinque patrioti cubani illegalmente imprigionati negli Stati Uniti Sappiamo che l'esperienza politica di Cuba ha suscitato e continua a suscitare dibattito, perplessità o simpatia. Riteniamo che questo sia il momento in cui dare priorità alla solidarietà con questo paese, per quello che rappresenta nella storia, nel futuro e nelle speranze di una America Latina oggi nuovamente minacciata dagli USA. Invitiamo a partecipare in ogni città in ogni regione la partecipazione alla manifestazione nazionale del 28 giugno costituendo appositi coordinamenti che lavorino in modo unitario e sappiano sviluppare la necessaria discussione in tutti gli ambiti. CUBA HA BISOGNO DELLA NOSTRA SOLIDARIETA' L'IDEA DI UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE HA BISOGNO ANCHE DI CUBA 23 maggio Il comitato promotore Associazione Nazionale Italia-Cuba; Associazione Nazionale di solidarietà con Cuba,"La Villetta" Associazione Internazionale di Amicizia e Solidarietà con i Popoli; Radio Città Aperta; TeleAmbiente; Fondazione Che Guevara; Villaggio Globale; Associazione Vecchio Mattatoio; Casa della Pace; Società Sportiva "Tor di Quinto"; Polisportiva Popolare Roma 6 Villa Gordiani; Promocaraibi; Associazione "SI POR CUBA"; Associazione Corvialmente; Cestes/Nuestra America; Associazione Punto Critico; Associazione Libero Pensiero; Associazione Granma; Associazione Zona Rossa; Comitato Carlos Fonseca........ --6-- Riceviamo: Verso lo sciopero generale illimtato in Francia Non ho il tempo di scrivere ma vi invito a seguire quanto avviene in Francia dove una serie di scioperi centrali, sono stati seguiti da una catena di scioperi e manifestazioni nel pubblico e nel privato, decisi nelle assemble generali sui posti di lavoro e i sindacati sono stati costretti a replicare con un'altra manifestazione (dopo quella di 1milone e 7) e con un nuovo sciopero generale intergcategoriale prolungabile la settimana prossima che rischia di diventare illimitato. Il governo ha detto "Non é la piazza che governa". La piazza ha risposto. No alla riforma delle pensioni (capitalizzazione e aumento età pensionabile) e no alla decentralizzione dei servizi pubblici. Sta nascendo una dinamica di democrazia diretta con coordinamenti eletti delle assemblee generali con mandato revocabile e rotativo per decidere le azioni giorno per giorno e non lasciare le burocrazie sindacali sole nella negoziazione e nel controllo del movimento. La stampa fa di tutto, insieme alla repressione poliziesca e padronale, per non arrivare allo sciopero illimtato che la Francia conobbe nel 1995. Cercate di informarvi sugli indymedia francesi, sui siti sindacali della cnt, di sud, su fr-ainfos etc Scusate la fretta. http://nice.indymedia.org/article.php3?id_article=2311 http://paris.indymedia.org/article.php3?id_article=2767 http://www.ainfos.ca/fr/indiez.html http://www.cnt-f.org/ http://www.sudeducation.org/ http://reseaudesbahuts.lautre.net/ --7-- I pretoriani della Moratti A parole anche tra i sindacati non mancano i critici della riforma Moratti, poi, nei fatti, la musica è di tutt'altro tipo: non solo costoro non mobilitano la categoria ed annullano senza aggiornarle le scadenze che essi stessi avevano stabilito (come il 12 aprile), ma arrivano a fare di tutto perché anche altri non possano esprimere il loro dissenso. Quello che, al proposito, è accaduto al 3° circolo di Cervia è non solo vergognoso, ma è anche indicativo del profondo disprezzo che i sindacalisti nostrani e chi dà loro corda hanno di ogni idea di democrazia che non sia la gestione del proprio monopolio di diritti, arrivando addirittura, nell' occasione, a negare accordi pur sottoscritti da loro medesimi. Raccontiamo la vicenda. Il ccnl attualmente in vigore stabilisce, in maniera vaga, che non possano essere indette assemblee sindacali in prossimità degli scrutini. Il contratto d'istituto del 3° circolo precisa che l'unico divieto riguarda la concomitanza. Lo stesso contratto stabilisce anche che, per accordo tra le rsu, ciascun eletto si impegna a sostenere le richieste d'assemblea degli altri. Noi riteniamo che, per essere incisiva, l'opposizione alla riforma Moratti non debba riguardare solo i Cobas, ma diventare patrimonio unitario di rsu e lavoratori. Perciò abbiamo proposto a tutti di avviare iniziative al proposito. Dopo vari rinvii, dovuti a interferenze esterne, con pretesti assurdi, del tipo "non si possono fare assemblee nell'ultimo mese di lezioni", la rsu del 3° circolo, a maggioranza (anche se, nel caso specifico e nelle sentenze di svariati magistrati, non ce ne sarebbe bisogno), in data 15 maggio 2003, presenta richiesta di assemblea per il 28 maggio e la fa protocollare. Da parte del ds non arriva nessuna risposta, nonostante le sollecitazioni. Successivamente, il 16 maggio, il Sindacato Confederale e lo Snals firmano la preintesa del nuovo ccnl e convocano assemblee per illustrarlo alla categoria e metterlo ai voti fra i fedeli (in barba al referendum promesso ripetutamente dalla Cgil!). Sorpresa, ma non troppo: in una pluralità di date, per Cervia e conseguentemente per il 3° circolo, si tratta proprio del 28 maggio, addirittura allo stesso orario richiesto dalle rsu. Naturalmente sulla richiesta di queste continua a non pervenire risposta, se non verbale, e che quindi non fa testo. Di chi la responsabilità di quest'offesa alla democrazia? Del ds o dei sindacati o di tutti e due in combutta? Non ha importanza, se non ai fini delle vie legali che, naturalmente, per quel che valgono, decideremo se perseguire. Però alcune cose le vogliamo sottolineare, e sono quelle gravi, che più ci stanno a cuore. · Cgil, Cisl, Uil e Snals aggiungono, con la scelta del 28, le beffe al danno causato ai lavoratori che volevano discutere della riforma Moratti. · Cgil, Cisl, Uil e Snals impediscono che tra i lavoratori cresca la conoscenza e la mobilitazione contro questa legge e, indirettamente, ma non troppo, la appoggiano. Non chiediamo certo a chi non condivide nulla di quel che diciamo di aderire ai Cobas, come risposta a questa aggressione. Pensiamo però che, chiunque abbia a cuore i diritti dei lavoratori e la democrazia, non possa restare un minuto di più dentro Cgil, Cisl, Uil e Snals. COBAS SCUOLA - RAVENNA