Parlo a te, e attraverso te a tutti i giovani che mi scrivono o mi fermano per la strada, anche a quelli che mi guardano da altri tavolini in qualche bar, che provano ad avvicinarmi ma non hanno il coraggio Non voglio morire prima di dirvi queste parole. Ho fede in voi. Ho sempre scritto parole molto dure e per molto tempo non seppi se ritornare a parlare di ciò che sta succedendo nel mondo. Tutti gli uomini stanno affrontando lo stesso pericolo, ricchi e poveri. Questo è ciò che non sanno gli uomini del potere. Non sanno che anche i loro figli si trovano in questa disgraziata situazione. Non possiamo cadere in depressione, perché è un lusso che in qualche modo i padri dei bambini che muoiono di fame non si possono permettere. E non è possibile ogni volta rinchiudersi nel proprio focolare. Dobbiamo aprirci al mondo. Non considerare che il disastro è fuori, ma che arde come un falò in casa nostra. La vita e la nostra terra sono in pericolo. Vi scrivo un verso di Hölderlin : Lo stesso fuoco degli dei giorno e notte ci spinge ad andare a avanti.Vieni ! Guardiamo gli spazi aperti, cerchiamo ciò che ci appartiene, per lontano che sia. Si ragazzi, bisogna considerare la difesa della vita del mondo come il compito di ognuno di noi. E’ la nostra missione. Non serve pensare che i governi se ne occuperanno. I governi hanno dimenticato, quasi si potrebbe dire in tutto il mondo, che il loro fine è promuovere il bene comune. La solidarietà assume quindi un ruolo decisivo in questo mondo acefalo che esclude i diversi. Quando ci faremo responsabili del dolore dell’altro, il nostro impegno avrà un senso che ci collocherà al di sopra della fatalità della storia. Però prima dobbiamo accettare che abbiamo fallito. Altrimenti torneremo ad essere trascinati dai profeti della televisione, da quelli che cercano la salvezza nella panacea dell’ iper-sviluppo. Il consumo non è un sostituto del paradiso. La situazione è molto grave e colpisce tutti. Però, comunque, c’è chi si sforza per non tradire i valori nobili. Milioni di esseri umani nel mondo sopravvivono eroicamente nella miseria. Loro sono i martiri. |